Non ha la fine la scia di violenza e sangue che caratterizza ormai da molto tempo il mondo delle carceri toscane, per il comportamento di alcuni detenuti particolarmente aggressivi ed arroganti contro appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria. L’ultimo episodio, in ordine di tempo, è avvenuta ieri nel carcere di Prato e lo riferisce il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
Parla Pasquale Salemme, segretario nazionale per la Toscana del SAPPE: “Il SAPPE deve, purtroppo, segnalare la vile aggressione perpetrata in danno di una Ispettrice di Polizia Penitenziaria, presso la Casa Circondariale di Prato, avvenuta nella mattinata di ieri, mercoledì 11 aprile 2018. Nei fatti, un detenuto di etnia togolese, appartenente alla categoria sex-offender, imputato per violenza sessuale, nel mentre si trovava nel locale infermeria situata nell’atrio del 4° piano del Reparto Media Sicurezza, in attesa della somministrazione della terapia da parte del personale sanitario, si scagliava improvvisamente contro la suddetta sottufficiale, afferrandola per il collo per poi bloccarla contro il muro del locale. Grazie all’immediato intervento del Personale di Polizia Penitenziaria in servizio sul piano detentivo e successivamente di altre unità, accorse sul posto a seguito dell’attivazione dell’allarme generale, è terminata l’azione delittuosa del soggetto, il quale è stato immobilizzato, ovvero messo in condizioni di non arrecare ulteriore nocumento.
Il SAPPE esprime la propria solidarietà nei confronti dell’Assistente di Polizia Penitenziaria, primo ad intervenire in difesa dell’Ispettore, che nell’opera di contenimento del recluso ha pure riportato alcune contusioni e un trauma alla mano destra. per le quali è stato necessario l’invio presso il Pronto Soccorso del nosocomio pratese”.
Anche Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime solidarietà e parole di apprezzamento per i poliziotti penitenziari di Prato contusi: “E’ solamente grazie a loro, agli eroi silenziosi del quotidiano con il Basco Azzurro a cui va il ringraziamento del SAPPE per quello che fanno ogni giorno, se le carceri reggono alle costanti criticità penitenziarie.
“La situazione nelle carceri della Toscana, dove oggi sono detenute oltre 3.300 persone rispetto ai circa 3.000 posti letto è sempre tesa ed allarmante", denuncia il SAPPE. "I numeri riferiti agli eventi critici avvenuti nelle celle delle carceri toscane nell'interno anno 2017 sono inquietanti: 854 atti di autolesionismo, 104 tentati suicidi, 627 colluttazioni e 167 ferimenti. Tre sono stati le morti in carcere per cause naturali ed uno per suicidio. Le evasioni sono state 3 da istituti penitenziari e 11 a seguito della concessione di permesso premio, semilibertà e lavoro all'esterno. E la cosa grave è che questi numeri si sono concretizzati proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario 'aperto', ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria".
Per il primo Sindacato della Polizia Penitenziaria "lasciare le celle aperte più di 8 ore al giorno senza far fare nulla ai detenuti - lavorare, studiare, essere impegnati in una qualsiasi attività - è controproducente perché lascia i detenuti nell'apatia: non riconoscerlo vuol dire essere demagoghi ed ipocriti". E la proposta è proprio quella di"sospendere la vigilanza dinamica”:sono infatti state smantellate le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali, con detenuti di 25 anni che incomprensibilmente continuano a stare ristretti in carceri minorili".
Fonte: Sappe - Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria
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