Giovani professionisti o over 40: le chance per crescere dalla Regione Toscana

La valorizzazione del ruolo sociale ed economico delle professioni e il sostegno all'ingresso dei giovani professionisti nel mondo del lavoro sono una priorità per la Regione. Per questo, prima in Italia, la Toscana ha varato una legge regionale, la 73 del 2008, sostenuto il Manifesto delle professioni intellettuali, messo in campo una serie di incentivi specifici ed equiparato i professionisti alle imprese nell'accesso agli aiuti messi a disposizione dai bandi del Fesr.

L'interesse della Regione per il mondo delle libere professioni intellettuali è motivato dal ruolo chiave da queste svolto nella vita economica e sociale della regione e del paese, un ruolo che, pur ridimensionato dalla crisi economica degli ultimi anni, resta crescente. Basti pensare che, in Toscana, gli iscritti ad Ordini e Collegi professionali alla fine del 2013 erano 148.000, circa 39 professionisti ogni mille abitanti, 4 in più della media nazionale. Se a questi si sommano le categorie professionali non organizzate, il totale sfiora i 300 mila (fonte Irpet-Sociolab, 2014), che rappresentano circa il 10 per cento del totale degli occupati.

A questi temi, e a una analisi complessiva del sistema delle professioni intellettuali in Toscana, è stata dedicata oggi una giornata di lavoro. All'iniziativa, organizzata al teatro della Compagnia di Firenze, ha partecipato anche il presidente della Regione, il quale ha innanzitutto evidenziato come la Toscana sia stata la prima regione a estendere le provvidenze europee agli studi professionali. Un'attenzione, ha spiegato, che si lega all'importanza di queste categorie nel contribuire a far crescere la competitività complessiva del sistema Toscana e alla presenza in questi ambiti, di tantissimi giovani che intendono avviare la loro attività'. Per il presidente avere un mondo delle professioni qualificato e competitivo aiuta a ridurre i costi complessivi che gravano sul prodotto finale e quindi contribuisce all'economia generale. La Regione ha quindi un forte interesse perché queste attività funzionino al meglio, nel modo più dinamico e moderno possibile.
Proprio in quest'ottica il presidente ha posto nel suo intervento come tema di discussione lo studio di misure per indirizzare le risorse regionali soprattutto verso chi, in questi ambiti, mostri maggiore dinamicità nello svolgimento della sua attività.
Entrando poi nel dibattito estremamente attuale sul tema delle liberalizzazioni nell'ambito delle professioni intellettuali, il presidente ha detto che occorre stare ben attenti a quegli eccessi di liberalizzazione che rischino di danneggiare la qualità e il lavoro. Davanti a questi è sempre preferibile l'argine delle buone regole. Infine il presidente ha annunciato di voler studiare un modo per limitare, almeno in relazione all'utilizzo di risorse regionali, il dumping sulle tariffe che purtroppo a volte viene effettuato anche in questi ambiti professionali.

La Toscana e le libere professioni

Al mondo delle libere professioni, sempre meno sinonimo di benessere e privilegio e destinato a condividere una torta sempre più piccola, che la Regione mette a disposizione una serie di opportunità per sostenerne l'attività e favorirne o consolidarne l'inserimento nel mercato del lavoro. Una campagna di comunicazione per far conoscere la pagina speciale dedicata alle professioni è stata avviata nel corso del 2017. Dallo scorso anno uno speciale professioni, nelle pagine di Regione Toscana, guida utti gli interessati alle novità normative e alle risorse messe in campo, con una guida aggiornata ai bandi e alle scadenze per accedervi.

La valorizzazione di una risorsa che rappresenta una fetta consistente del PIL toscano viene da lontano. Nel 2004 con la legge regionale 50, la Toscana si era dotata di uno strumento normativo per disciplinare i rapporti con le libere professioni intellettuali riconoscendone, prima in Italia, la rilevanza sociale, economica e occupazionale e il loro ruolo per la crescita della comunità regionale.

Dal 2008, con l'entrata in vigore della legge 73 (sostegno all'innovazione delle attività professionali intellettuali), è stata istituita la Commissione regionale delle professioni intellettuali, sede istituzionale di dialogo tra Regione e sistema delle professioni. Dal 2017 i professionisti, in Toscana, sono stati equiparati alle imprese nella possibilità di accedere alle risorse messe a disposizione dai bandi europei di Fse e Fesr 2014-2020.

La Commissione regionale, presieduta dal presidente della giunta e con due vice in rappresentanza del mondo ordinistico e non ordinistico, ha fra i suoi compiti, anche quello di esprimere pareri in materia di interesse delle professioni sugli atti di programmazione, sulla normativa, sulla semplificazione amministrativa e sui processi di innovazione delle attività professionali. I vicepresidenti della commissione, in rappresentanza del mondo professionale, siedono altresì nel Tavolo di Concertazione Generale della Regione Toscana, e nei Comitati di Sorveglianza dei POR FSE 2014-2020 e FESR 2014-2020.

La legge 73 è stata di recente modificata per adeguarla all'evoluzione del mondo delle professioni. Fra le altre novità, l'istituzione di un Osservatorio presso l'Irpet, con compiti di monitoraggio, studio e ricerca.

Le misure attivate in Toscana

Le misure attivate a favore dei liberi professionisti sono al momento una decina, alcune mirate per i giovani, finanziate con risorse Fse e gestite nell'ambito del progetto Giovanisì. Le altre sono parte integrante degli incentivi per le imprese e, con poche eccezioni, finanziate con risorse del Por Fesr 2014-20.

Eccone una sintesi.

Fondo di garanzia e di contributo in conto interessi per giovani professionisti: finanziato con risorse regionali, è finalizzato all'avvio e sviluppo di studi professionali, all'acquisizione di tecnologie e strumentazioni. (Giovanisì).

Praticantati retribuiti finanziati grazie ai fondi del Por Fse 2014-20 i soggetti ospitanti possono richiedere un cofinanziamento regionale di 300 euro nel caso in cui decidano di retribuire con almeno 500 euro i giovani praticanti (Giovanisì).

Voucher formativi per giovani professionisti sostiene interventi di formazione continua tramite voucher finanziato con Fse (Giovanisì)

Voucher formativi per professionisti over 40 anche questa misura è finanziata con risorse Fse e finanzia interventi di formazione continua (master, corsi di formazione, ultimo anno scuole specializzazione.

Voucher per giovani coworkers con risorse Fse finanziano il costo dell'affitto dei locali condivisi nei locali di coworking (Giovanisì).

Incentivi per le imprese e i datori datori di lavoro di aree di crisi che assumono lavoratori, finanziato con risorse Fesr .

Microcredito per creazione di impresa finanziata con risorse Por Fesr 2014-2020, prevede un finanziamento agevolato a tasso zero (Giovanisì).

Fondo microcredito aiuti agli investimenti, con risorse del Por Fesr 2014-2020, prevede credito a tasso zero per investimenti in macchinari, impianti, riorganizzazione e ristrutturazione in linea con la strategia della specializzazione intelligente.

Fondo rotativo per prestiti anch'essa finanziata con risorse Fesr, è uno strumento finanziario di prestito a tasso zero per investimenti con priorità industria 4.0 (Ict e Foitonica, fabbrica intelligente, chimica e nanotecnologia).

Incentivi all'acquisto di servizi per l'internazionalizzazione

Aiuti per progetti di efficientamento energetico degli immobili

Per consultare i bandi e saperne di più, per fare domanda e scoprire chi e come può usuifruire di queste misure clicca qui.

Dai medici ai geometri, tutti i numeri delle professioni in Toscana e in Italia

Il 10 per cento degli occupati toscani appartiene al mondo delle professioni. Gli iscritti a ordini e collegi e anche alle associazioni non ordinistiche sono in costante aumento. L'indagine curata per la Regione da Irpet-Sociolab con la collaborazione di ordini, collegi e associazioni, ha registrato fra il 2006 e il 2013, un aumento del 53%.

In Toscana ci sono più professionisti che nel resto delle regioni italiane. Gli iscritti a ordini e collegi professionali sono 148 mila , 39 professionisti ogni 1000 abitanti, 4 in più della media nazionale. Se a questi aggiungiamo i circa 150 mila professionisti che non rientrano in associazioni professionali, in tutto si arriva a circa 300 mila.

Fra quelli iscritti a ordini e collegi e associazioni, a fare la parte de leone sono da sempre medici, dentisti e infermieri che insieme contano 54 mila iscritti (un terzo del totale).

Guardando più nel dettaglio, in Toscana ci sono 32 mila medici, 13 mila ingegneri, 12 mila avvocati, 10.500 architetti, circa 10 mila geometri, 9 mila commercialisti, 6 mila farmacisti, 5 mila psicologi, oltre 5 mila giornalisti, 333 notai.

Dall'indagine a campione commissionata dalla Regione a Irpet-Sociolab (che ne ha recentemente avviato un aggiornamento) emerge come questo mondo sia costituito in gran parte da "imprese professionali" (studi) molto piccoli, per l'80% sotto i 5 dipendenti e con fatturati che negli anni sono andati diminuendo, con il progressivo contrarsi dei mercati.

Gli studi professionali sono soprattutto costituiti da giovani (quasi il 48% è sotto i 40 anni, mentre il 28,6% è fra i 40 e i 50) e talmente piccoli che solo il 19% di essi può avere o retribuire dei praticanti. Di questi, comunque, ben il 79% ha fatto ricorso al progetto regionale Giovanisì.

Emblematico il dato sui fatturati: il 60% degli studi professionali campione denuncia un fatturato inferiore ai 50 mila euro l'anno.

In Italia le professioni ordinistiche sono attualmente suddivise in 27 ordini o collegi professionali con circa 2,1 milioni di professionisti; benché non tutti gli iscritti
siano effettivamente occupati come liberi professionisti che lavorano in proprio. Nel solo ambito delle professioni ordinistiche si contano circa 3,9 milioni di posti di lavoro

Il numero di iscritti agli ordini è in costante aumento: negli ultimi decenni: dal 1998 al 2010 gli iscritti ad albi e ordini sono aumentati del 70%, passando da 1.150.00 a 2.000.00 (Cresme, 2010).
Accanto ai professionisti iscritti agli ordini, almeno 200 categorie di professionisti indipendenti che lavorano senza appartenere a un ordine professionale (come ad esempio fisioterapisti, lodopedisti, podologi, ecc) .

Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa

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