Lavorare per le persone “con Alzheimer”, così come per le persone “con disabilità”, come per se stessi, perchè tutte le persone devono poter stare in relazione con gli altri e perchè tutti, prima o poi, fosse anche solo per l’età, avremo difficoltà a fruire dei beni culturali in modo standard ed avere un percorso agevolato ci aiuterà. A fruire di questi beni o anche, come avviene appunto con “Musei per l’Alzheimer”, a trovare, tramite l’arte e la cultura, nuovi strumenti di espressione e dialogo con i nostri cari.
Presentato oggi, “Musei per l’Alzheimer” 2018 è promosso dal MuDEV - Sistema museale “Museo diffuso Empolese Valdelsa”, e prodotto dal Museo Benozzo Gozzoli di Castelfiorentino - che dal 2014 lavoro su questo tema e si conferma il polo culturale all'avanguardia del sistema sul tema dell'accessibilità museale - sostenuto dalla Regione Toscana e dalla Unione dei Comuni Circondario dell'Empolese Valdelsa.
L'annualità 2018 prevede un ciclo di incontri, da gennaio a settembre, in 12 musei del MuDEV e, elemento di novità e punto di forza del progetto, anche in 7 biblioteche della rete Rea.net quali sedi di incontro, sperimentazione culturale e luoghi aperti per vocazione all'accesso libero e inclusivo della conoscenza.
Le attività, progettate e condotte dal gruppo di lavoro composto da educatori museali e animatori geriatrici, specificamente formati per operare con le persone anziane fragili nei contesti museali, prenderanno avvio il 17 gennaio (il primo incontro è al Museo della Collegiata di Sant'Andrea a Empoli alle ore 15.00); gli appuntamenti sono aperti alla partecipazione di persone anziane provenienti dalle strutture sanitarie del territorio e alle persone che vivono ancora all'interno del nucleo familiare insieme ai loro cari. La partecipazione è gratuita, si raccomanda la prenotazione, per motivi organizzativi e di spazio.
“Il Museo BeGo si è specializzato in questi anni nell’ottica di un museo di servizio e in particolar modo un museo accessibile - ha detto la vicesindaco e assessore alla cultura di Castelfiorentino, Claudia Centi - in questa ottica ha assunto grande importanza il progetto dedicato alle persone con Alzheimer e siamo lieti che questo progetto, sul quale Castelfiorentino ha investito in questi anni, diventi ora patrimonio di tutto il MuDEV”.
“Queste attività vedono operatori museali e operatori geriatrici lavorare fianco a fianco per proporre un modello nuovo di interazione e di attività culturale per le persone con Alzheimer - spiega Stefania Bertini, operatore museale del BeGo specializzata in questo ambito - nell’empolese valdelsa, grazie all’alleanza tra luoghi della cultura e piccoli musei anche molto diversi tra di loro, si può creare così una vera e propria rete sociale integrata che offre qualcosa di diverso rispetto e complementare alle altre attività”
“Se all’interno delle strutture già si fa tanto, abbiamo capito che lavorare fuori dalle strutture e portare le persone dentro i musei può essere importante sia per le persone con Alzheimer che per i loro familiari - spiega Silvia Melani della rete operatori geriatrici - queste esperienze li aiutano infatti a costruire strumenti e strategie di comunicazione nuovi, in sostituzione a quelli che l’Alzheimer ha distrutto o modificato, e, non ultimo, si cambia la percezione sociale del malato: la loro presenza nei luoghi della cultura rende normale la malattia e l’anzianità”.
Alzheimer e demenza senile sono fortemente destabilizzante sia per i pazienti che per i loro cari e riattivare esperienze relazionali attraverso i beni culturali è senz’altro una buona prassi che un Sistema museale può e deve portare avanti - dice Cinzia Compalati, Direttore scientifico MuDEV - un’esperienza che in questo caso il BeGO ha messo al servizio di tutto il Sistema e che senz’altro potrà generare un circuito virtuoso in tutta l'area dell'empolese valdelsa.”
"Dal 2014 il Museo BeGo, che ha partecipato al corso di formazione “L'arte tra le mani” sostenuto dalla Regione Toscana e promosso dal settore educativo del Museo Marino Marini di Firenze con l'associazione L'Immaginario e l'associazione AnnA, ha creduto sulle potenzialità di questa attività - dice Serena Nocentini, Direttore scientifico Museo Be.Go. - ringraziamo l'Amministrazione comunale di Castelfiorentino per il suo costante supporto, grazie al quale abbiamo anche promosso il progetto autonomo “Storie ad Arte” e, siamo lieti che tramite il Sistema museale l’esperienza per le persone con ALzheimer sia stata inserita nel PIC della Regione Toscana e finanziata ed estesa a tutto il Museo Diffuso”.
“A così poco tempo dalla sua nascita il MuDEV si sta configurando sempre di più come una rete di musei vera e propria nella concretezza delle sue attività - dice il sindaco con delega alla cultura per l’Unione dei Comuni, Giacomo Cucini - il biglietto unico come strumento non solo per attrarre i turisti, ma anche come opportunità per favorire la crescita culturale dei cittadini. E i luoghi museali come sede di attività e servizi come il progetto Alzheimer, grazie al quale fanno rete e si incontrano le attività educative delle biblioteche, i beni culturali dei musei, e le attività sociali vere e proprie. L’Empolese Valdelsa è da questo punto di vista una terra di eccellenze non solo culturali, turistiche ed enogastronomiche, ma anche di accoglienza inclusiva, sociale. “Una terra del sollievo”, perchè dimostra di prendersi cura e di stare vicina anche a chi è in stato di disagio. Un lavoro per il quale ringrazio chi ha dato fino ad ora il suo tempo e le sue risorse, augurandomi che la passione che hanno messo sia contagiosa anche per tutti gli altri, perchè si tratta di un progetto ambizioso che a partire da qui può e deve crescere”.
Info
www.museiperlalzheimer.com
www.museiempolesevaldelsa.it/musei-per-lalzheimer
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