La maxi-inchiesta sull'urbanistica di Monteriggioni si sta concludendo con l'assoluzione degli imputati e con la conseguente rivalutazione di una stagione di oggettivo sviluppo demografico ed economico che il Comune ha vissuto dal 2000 in poi.
Personalmente sono stato toccato solo marginalmente da queste indagini, uscendone a testa alta, ma questa vicenda è stata utilizzata strumentalmente per attacchi politici verso di me, con una campagna di fango i cui autori si sono ben guardati dal ritrattare quando le accuse penali sono cadute. Comprendo bene la sofferenza morale ed i sacrifici economici patiti dalle famiglie coinvolte, dai professionisti e dalle imprese che hanno rischiato il dissesto e in casi come questi ci si domanda perché non esiste una qualche forma di risarcimento oltre alla liberazione dall'incubo.
Una grande responsabilità ce l'ha l'ultima Amministrazione Comunale guidata dalla sindaca Raffaella Senesi che incautamente parlo' di regolamento urbanistico "smarrito", suscitando legittimi sospetti, oltre ad aver imbarcato il Comune in una sequela di onerose costituzioni di parte civile e possibili cause con rischiosi risvolti economici. Totalmente fuori luogo è lo sfogo dell'ex assessore Chiantini, comprensibilmente amareggiato, contro i miei presunti silenzi sulla sua vicenda personale.
Noi eravamo dalla stessa parte della "barricata" ed io non ero un suo nemico ma casomai un "compagno di sventura". E quando ne ho avuto l'occasione, come la discussione in Consiglio Comunale sulla mozione di sfiducia, il mio intervento è stato forte e chiaro. Con riferimenti espliciti a chi aveva condiviso con me il governo urbanistico di Monteriggioni, dalla giunta ai tecnici comunali. Io ne sono uscito prima perché scelsi, a mio rischio e pericolo, la scorciatoia del processo abbreviato rinunciando allo scudo della prescrizione.
A ben guardare, direi che sono l'unico, in questi anni, ad aver spiegato che Monteriggioni era cresciuta in modo sano, aumentando cittadini, occupati e turisti come forse nessun altro Comune in provincia di Siena, con procedure amministrative corrette e soprattutto oneste, cosa che anche i magistrati hanno ammesso.
Un ringraziamento va anche agli avvocati dei tanti imputati ed in particolare delle parti più delicate del processi, vale a dire i funzionari comunali che hanno firmato gli atti incriminati, i proprietari delle case ingiustamente sequestrate ed i progettisti/costruttori che vivono del proprio lavoro. Infine, un insegnamento che vale per tutti. Mai scambiare le accuse per sentenze ed affidarsi con serenità alla magistratura italiana, anche se talvolta è troppo lenta esponendo gli interessati ad un estenuante calvario.
Bruno Valentini, ex sindaco di Monteriggioni
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