Tafferugli Fiorentina-Atalanta, il sindacato SIULP: "Solidarietà ai poliziotti"

Esprimiamo solidarietà e convinta vicinanza ai poliziotti rimasti feriti nell’agguato ad opera delle frange più estremiste del tifo atalantino, avvenuto dopo l’incontro di calcio con la Fiorentina, ma anche ferma condanna contro i soliti professionisti della violenza e di chi li spalleggia rammentando che in passato la poca trasparenza nei rapporti tra queste frange e settori della politica o delle istituzioni ha comportato gravi fatti sino alla morte di poliziotti come nel caso del collega Filippo RACITI. Un fatto grave, già tentato dagli stessi personaggi prima della partita e non riuscito solo per il pronto intervento dei colleghi che hanno costretto gli stessi a risalire sui pullman e ripartire alla volta dello stadio, perché consumato con premeditazione e con il solo intento di dare sfogo alla loro bieca e inarrestabile violenza, che nulla a che vedere con il mondo del calcio e dello sporto e con tutti i valori che esprimono, posto in essere in forza della totale certezza di impunità di cui godono questi delinquenti quando operano in gruppo e travisati.

Abbiamo fiducia nella magistratura e non siamo preoccupati perché non temiamo né l’esito delle indagini dell’A.G., né quello delle verifiche interne. Giacché, a differenza di altri, la nostra forza risiede nella serenità del nostro operato che si basa sulla terzietà del nostro agire, che è scevro da qualsiasi condizionamento politico, ideologico o della ricerca del consenso di chicchessia, poiché ispirato solo dalla legge e dal giuramento di fedeltà alla Repubblica di far rispettare le regole. Siamo fiduciosi giacché è noto a tutti, e i filmati messi in rete dagli stessi tifosi ne sono la testimonianza più chiara e concreta, chi è che va allo stadio, travisato per dare sfogo alla propria violenza, anche solo quella verbale, e chi, invece, vi si reca per lavorare e per garantire il rispetto della legge, l’ordine e la sicurezza pubblica.

Per questo attendiamo le indagini volte ad identificare gli aggressori dei colleghi feriti, ai quali auguriamo una pronta e veloce guarigione, fiduciosi nell’operato della magistratura inquirente e anche di chi farà le verifiche interne. È quanto afferma Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, a commento della polemica sollevata da alcune ricostruzioni dei fatti avvenuti a seguito degli scontri dopo la partita Fiorentina-Atalanta. La violenza delle frange estremiste degli ultrà atalantini, sottolinea il sindacalista, è storica e nota da tempo, anche non volendo cedere alla tentazione delle classifiche che sono state stilate in merito e che vedono queste frange di ultrà ai primi posti in Italia del tifo più violento nel calcio. Per questo vogliamo sottolineare che non siamo preoccupati per le ennesime strumentalizzazioni mediatiche che si stanno registrando, alcune veramente fantasiose e prive di ogni fondamento, giacché siamo certi che la ricostruzione dei fatti che emergerà dal vaglio della magistratura, farà chiarezza su chi è l’aggressore e chi è stato ad aggredire.

Così come non ci preoccupa che un tifoso/avvocato cerchi di ricostruire la versione dei fatti sulla base di quello che gli viene riferito proprio da chi è sospettato di avere operato questo agguato, o delle poche scene finali dell’intera vicenda, di cui dice di essere stato testimone. Scene che si riferiscono all’aggressione operata dagli ultrà e che quella sera ha costretto i poliziotti e i carabinieri presenti ad intervenire forzando una porta del mezzo dopo che gli occupanti avevano trattenuto su quel mezzo, per picchiarlo, un poliziotto del reparto mobile che, da solo, vi era salito per invitare gli occupanti a non scendere dallo stesso perché dovevano riprendere la marcia in direzione del casello autostradale.

Quello che ci preoccupa, invece, è l’intervento precipitoso di troppi esponenti della politica che, mentre sinora hanno sempre detto di essere dalla parte dei poliziotti senza se e senza ma ogni qualvolta vi era stato un poliziotto ferito, in questa occasione si sono schierati, sempre con la stessa determinazione, contro i poliziotti di Firenze aggrediti e feriti in quell’agguato. Cos’è cambiato per questi esponenti visto il loro repentino cambio di schieramento? Pur volendo comprendere le loro ragioni, senza poterle ovviamente condividere, che sono alla base di questi frettolosi interventi, così come quelli che si possono intuire in alcuni assordanti silenzi, nel ribadire la piena fiducia nei Colleghi che hanno operato e nella magistratura che accerterà i fatti, non possiamo esimerci dal rappresentare la preoccupazione che sta crescendo rispetto a chi, assecondando determinati comportamenti violenti, può ingenerare in questi delinquenti la convinzione di essere spalleggiati quando praticano violenza e aggressioni alle donne e agli uomini in divisa e, spesso, devastando le nostre città. Ecco perché, conclude il sindacalista, attendiamo fiduciosi l’esito delle indagini e delle verifiche interne, mentre subiamo minacce sui profili facebook da parte di questi sedicenti tifosi, ma aspettiamo con molta attenzione anche interventi normativi ed efficaci che garantiscano pene certe per chi aggredisce lo stato e chi lo rappresenta.

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