Elezioni 2019, Paolo Sottani si ricandida a sindaco a Greve in Chianti

Paolo Sottani
Paolo Sottani (foto da Facebook)

Non è solo per spirito di servizio, radice comune a chi da anni si esprime attraverso il volontariato sociale e investe impegni e ideali nella gestione dell’amministrazione pubblica, che la molla della ricandidatura è scattata nel sindaco Paolo Sottani. Cinque anni sono trascorsi e altrettanti aspettano di essere vissuti e messi a disposizione della crescita della comunità per lavorare finalmente sul nuovo, avendo portato a soluzione questioni e vicende complesse e annose ereditate dal passato, programmare e vedere realizzati gli obiettivi e le opportunità con i quali costruire il futuro di Greve in Chianti. Il primo cittadino, grevigiano doc, eletto a sindaco nel giugno 2014, già impegnato nel ruolo di vicesindaco per una parte della precedente legislatura, annuncia di voler dare continuità al suo operato e scommette ancora una volta sul volto serio, equo e consapevole della politica, teso ad aprire nuove strade e prospettive al territorio dal punto di vista sociale, economico, culturale, occupazionale.

La risposta al lavoro svolto e all’obiettivo di continuare a percorrere la strada della qualità della vita che intreccia percorsi di sviluppo sostenibile e sostegno all’autonomia sociale per un Chianti sempre più unito e coeso è la possibilità di realizzare un secondo mandato. Paolo Sottani è il primo a crederci, avendo la piena consapevolezza di una missione, come quella della gestione del ruolo sindaco, che comporta sacrifici e sottrae tempo alla vita privata e alla famiglia.

“Sono tre fondamentalmente i motivi che spingono ad immaginarmi sindaco per un secondo quinquennio, totalmente assorbito, come è stato fino ad ora, da questo importantissimo ruolo istituzionale e politico che richiama prima di tutto al senso di responsabilità civica che ognuno di noi coltiva e alimenta in base ai percorsi personali. Il primo è rivolto al futuro, vorrei mettere a frutto la mia esperienza in modo da favorire la crescita di altri, soprattutto dei giovani interessati ad avvicinarsi alla dimensione pubblica; il mio intento è quello di stimolare partecipazione, percorsi di cittadinanza attiva, contributi che provengano dalle nuove generazioni e dare loro la possibilità di acquisire i valori della condivisione, del bene collettivo e dell’impegno civile. Il secondo tema è l’obiettivo di perseguire una linea politica che sia fondata sul fare e non sulla declamazione strumentalizzata per fini propagandistici, sul rapporto diretto con le persone, sul dialogo, sulla capacità di stare in mezzo alla gente e saperla ascoltare offrendo risposte concrete, compatibilmente con le risorse e gli strumenti a disposizione dell’ente. Una politica non chiusa tra le mura di un palazzo o al contrario esclusivamente rivolta al mondo virtuale, in cui i social diventano l’unica voce possibile e raggiungibile, ma calata profondamente nella realtà e nella conoscenza del territorio, con tutti i punti di forza e le criticità che la compongono. Un sindaco è chiamato a rappresentare, esprimere, sostenere e far crescere tutto questo. Ho lavorato come primo cittadino, in stretta collaborazione con la giunta che ringrazio di cuore per l’impegno e la dedizione profusi in ciascun assessorato, per recuperare il dialogo tra le istituzioni e la comunità, aspetto che quando mi sono insediato si reggeva su basi tutt’altro che solide. Ho lavorato, non solo fermandomi a parlare con le persone, per le strade, nelle piazze, nel mio ufficio, ma in rete con i comuni limitrofi ed in particolare con i sindaci dell’Unione comunale del Chianti fiorentino, David Baroncelli, Massimiliano Pescini e Giacomo Trentanovi, e di tutti gli altri membri della Conferenza permanente dei sindaci del Chianti, Marcello Bonechi, Pierpaolo Mugnaini, Fabrizio Nepi. Sono fermamente convinto dell’idea di poter rafforzare Greve attraverso la collaborazione con l’Unione e gli altri comuni per portare avanti l’obiettivo di potenziare le tante vocazioni del Chianti, agricole, turistiche, artigianali, industriali, culturali, di un territorio orientato a guadagnare in termini di vivibilità se avanza in modo unitario. Lo stiamo dimostrando ormai da tempo con i percorsi realizzati e avviati con la costituzione del Distretto Rurale, il Biodistretto del Chianti e la richiesta di candidatura a Patrimonio Unesco. Lavorando insieme saremo in grado di continuare a garantire servizi, progetti e investimenti per migliorare risorse e potenzialità del nostro territorio. Da ora in poi questo è un obiettivo che seguirò anche come presidente dell’Unione comunale del Chianti, ruolo che ho appena assunto dopo la cessazione di David Baroncelli, in quanto sindaco, e insieme a lui Giacomo Trentanovi per l’istituzione del comune unico di Barberino Tavarnelle che saluto con grande favore. Il terzo punto è l’impegno nel settore dell'urbanistica e la possibilità, grazie al nuovo strumento, di archiviare le questioni del passato, portate finalmente a compimento nel corso del mio mandato, e lavorare sul nuovo. Riusciremo ad andare in approvazione con lo strumento generale a fine mandato, un nuovo strumento urbanistico che si compone del piano strutturale e del piano operativo. Dopo quindici anni avremo uno strumento capace di stimolare azioni, progetti, nuovi slanci per il futuro. Abbiamo lavorato sul passato nel corso di questi quattro anni e mezzo con l’intento di portare a chiusura e definire le situazioni sospese che nel corso delle amministrazioni precedenti si erano fermate perché lo strumento era decaduto dal 2008. Abbiamo risolto contenziosi urbanistici, ereditati da situazioni pregresse, abbiamo portato a collaudo una serie di lottizzazioni come nei casi del Ferrone e Panzano. Da ora in poi raccoglieremo i frutti di questo lavoro e potremmo realizzare quel futuro che per Greve abbiamo immaginato e programmato. La mia scelta è stata pienamente discussa e condivisa all’interno della coalizione formata dal Pd e dal PSI, gruppo che ringrazio per la fiducia e la stima. Con tutti loro ho condiviso questo percorso e accolgo positivamente la loro richiesta, avanzata all’unanimità, per la mia ricandidatura. Nella situazione in cui ci troviamo, anche sul piano nazionale, credo necessario che la sinistra debba fare una riflessione e lavorare unita, continuare ad unire e non dividere, occorre portare avanti un percorso che favorisca la convergenza di obiettivi e intenti per il bene del nostro paese e la formazione di una classe dirigente consapevole e responsabile del proprio ruolo che riconosca nel bene della collettività l’interesse primario”.

Fonte: Comune di Greve in Chianti - Ufficio stampa

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