Di sicuro bisogna riconoscere il merito al Partito Democratico e ai suoi Sindaci di come riescono, con la massima semplicità, a far passare “vittorie” quelle che invece sono delle palesi sconfitte.
Ora Il Piano Strutturale Intercomunale per la pianificazione, definito addirittura “unico”, parla di unità di intenti programmatici tra comuni con affinità simili, prevedendo l’istituzione di un “ufficio piano”, un comune capofila, un team di tecnici, finanziamenti dalla regione e quant’altro possa servire a quello che non è altro che la costituzione di un altro ente.
Tale felice e “programmatica” organizzazione non ci spiega che legame avrebbe tutta questa nuova impalcatura di progetti rispetto all’Unione dei Comuni fortemente voluta dal Partito Democratico, ente che avrebbe dovuto facilitare e semplificare l’amministrazione dei comuni uniformando regolamenti, accentrando le competenze comunali anche sulla materia urbanistica in cambio di risparmi di tempi, di burocrazia e di denaro per il cittadino.
In realtà tale pubblica organizzazione, che ha un proprio apparato amministrativo, un proprio bilancio, propri finanziamenti, ha di fatto assorbito e prosciugato i servizi nei singoli comuni, soprattutto i più piccoli, relegandoli a desolate periferie. Castelfiorentino, a causa di questa Unione, ha sacrificato l’ospedale senza ad oggi avere una strada per poter raggiungere velocemente e in sicurezza il nosocomio più vicino di Empoli.
Dell’ultimo regalo che abbiamo fatto all’Unione dei Comuni trasferendovi il comando della Polizia Municipale ne vogliamo parlare? Abbiamo così decentrato il controllo del nostro territorio. L’Unione dei comuni non è servita neppure a scongiurare la chiusura della piscina di Castelfiorentino e neanche a garantire manutenzioni pubbliche più attente.
Detto ciò, questo nuovo “gruppetto” di Comuni, raccolto in un piano Intercomunale, di fatto si affianca e non si sostituisce all’Unione dei Comuni complicando di fatto le competenze, soprattutto nella annunciata collaborazione congiunta in tema urbanistico, la burocrazia e le responsabilità che si duplicheranno con il moltiplicarsi degli enti pubblici.
Pertanto, questa apparentemente innovativa organizzazione tra Comuni, indirettamente, ci dice che l’Unione è stato un fallimento, si abbia almeno il buon gusto di riconoscerlo pubblicamente senza aggirare sempre l’ostacolo.
Susi Giglioli, Lega Castelfiorentino
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