La cappella del Morandello rinasce dall’amore per il territorio e dalla sensibilità del mecenatismo locale. E’ un’importante testimonianza che rievoca, a distanza di cinque secoli, lo stretto rapporto che lega l’edificio alla storia del monastero vallombrosano di Passignano.
Nell'area di Badia a Passignano, una delle più pregiate del Chianti e della Toscana dominata dall’imponente bellezza dell’Abbazia millenaria, un gioiello dell'architettura tardo-rinascimentale, luogo di devozione popolare nato dalla volontà dell’istituzione ecclesiastica, è stato recuperato grazie al sostegno concreto di una cittadina che risiede a Tavarnelle Val di Pesa. La donazione è a cura di Elisabetta Bertol che ha reso possibile il consolidamento e il restauro della Cappella che si prepara a vivere una nuova stagione di vita culturale e comunitaria, mentre il Comune di Tavarnelle ha contribuito alla sistemazione dello spazio di raccordo con la strada comunale.
La presentazione dell'intervento si terrà sabato 9 giugno alle ore 11, all'ingresso del borgo di Badia a Passignano, con la benedizione della Cappella e la descrizione del restauro. Interverranno Sua Eccellenza Monsignor Mario Meini, l'abate Generale Giuseppe Casetta, padre Luca Giustarini e padre Lorenzo Russo e Elisabetta Bertol. All'iniziativa saranno presenti anche il sindaco di Tavarnelle David Baroncelli e il Magnifico Rettore Luigi Dei, oltre ai tecnici e ai restauratori. “Un esempio di cultura e responsabilità civile che la signora Bertol - dichiara il sindaco David Baroncelli - offre in omaggio alla nostra comunità, una cittadina attenta e sensibile che ha a cuore il patrimonio culturale, storico e architettonico di Tavarnelle Val di Pesa, a lei rivolgo il mio più grande ringraziamento per aver contribuito concretamente alla conservazione e alla valorizzazione di una testimonianza della nostra storia e delle radici religiose di Badia a Passignano”.
La denominazione della cappella fa riferimento al podere in cui era situata ed è dedicata alla Madonna Annunziata e all'Arcangelo Gabriele. La costruzione del piccolo edificio risale al 1584 che fu eretto per iniziativa della compagnia di San Giovanni Gualberto e dell'Abate del vicino monastero di Passignano. La cappella era utilizzata per le processioni della compagnia di San Biagio e fu sostenuta attraverso le elemosine dei fedeli. L'aspetto attuale è dipeso dall'opera di rinnovamento realizzata nel 1598. L'intervento è stato eseguito dai restauratori Patrizia Sanfilippo, Leonardo Meli, Giacomo Albiati su incarico di Padre Antonio Lorenzo Russo Abate del monastero di Passignano e parroco della chiesa di San Biagio. La progettazione e la direzione dei lavori sono a cura dell'architetto Giorgio Elio Pappagallo con il coordinamento alla sicurezza dell'architetto Donatella Duccini. I lavori sono stati effettuati dalla Giuseppe Bartoli srl.
Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino
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