Spazio DODO, a Colle di Val d'Elsa ecco 'Rien ne va plus'

Dopo la pausa pasquale, torna la stagione del DODO – Spazio d'Opera e d'Opinione, in Piazza Bartolomeo Scala 7 a Colle Val d'Elsa. Venerdì 13 aprile alle ore 21.00 va in scena lo spettacolo di e con Marina Romondia dal titolo “Rien ne va plus”, liberamente ispirato a un racconto di Alberto Di Lupo. Romondia scrive uno straordinario testo a partire dalla sua personale esperienza di moderatore di siti dedicati al gioco d’azzardo, frequentati da centinaia di persone dominate da una incontrollabile pulsione solitaria: “un mondo parallelo, una realtà virtuale fatta però di uomini e donne veri, con nomignoli bizzarri ma con storie normali come quelle di chi nel mondo reale ci vive; c’è una mamma, una casalinga, un pensionato, una donna in carriera, un disoccupato, uno studente”. Così l'autrice raccoglie testimonianze degli utenti del bingo e di giocatori di slot; legge tutta la letteratura possibile da Balzac a Dostoevskij, passando per Schnitzler; dopodiché, in sala, inizia a improvvisare e a scrivere una storia, quella di Martina. La protagonista è una ragazza come tante, che vive con la nonna e attraversa esperienze che segnano la sua adolescenza e post-adolescenza, dando via libera alla vertigine di giocare e puntare sempre di più. Giocare per Martina non ha niente a che fare con la vincita o con la perdita: queste sono solo il trascurabile esito dell’atto stesso del gioco. Sulla scena, una poltrona, una sedia e uno sgabello con le ruote. I personaggi, Martina e la nonna, si muovono in uno spazio che, a seconda dei momenti della narrazione, si trasforma: da cameretta a salotto di casa, fino al casinò. Il monologo si apre con Martina che rientra a casa col morale di un condannato a morte: deve dire alla nonna con cui vive che ha appena perso tutta la sua pensione al gioco, riducendole sul lastrico per un intero mese. Martina è contrita ma sa che lo rifarà. Il finale è duro e senza riscatto: a Martina non resta che alzare la posta e mettere in palio ciò che ha di più prezioso, la vita.

 

Fonte: Ufficio stampa

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