DiverCity, scuola nell'inclusione: aperto convegno al Banti di Santa Croce

La scuola tra inclusione, accoglienza e nativi multiculturali. Questi i temi del convegno di apertura del progetto DiverCity, che ha visto gli interventi di esperti, associazioni e insegnanti dell'istituto comprensivo "Banti" e che si è svolto a Santa Croce lunedì 18 marzo scorso, moderato da Mario Rotonda, dell'Associazione Arturo.

"I nativi multiculturali sono i ragazzi e le ragazze, italiani e stranieri, che vivono in un contesto di diversità linguistiche, di diversità di provenienze" ha detto Vinicio Ongini, collaboratore del Ministero dell’Istruzione sui temi dell'integrazione degli alunni stranieri e dell'intercultura, autore di saggi sulla scuola multiculturale italiana. “La loro esperienze diventa competenza. E' un'indicazione che ci invita a porre attenzione a ciò che accomuna le nuove generazioni, al di là delle provenienza delle famiglie e dei genitori. E ciò che è comune è anche utile per la didattica e l'insegnamento".

Un intervento che, prendendo spunto dalla pubblicazione delle nuove linee guida ministeriali per l'integrazione a scuola, ha poi delineato le novità che in ambito interculturale il sistema scolastico sta vivendo.

"Tra i fenomeni a cui stiamo assistendo negli ultimi anni -aggiunge Ongini - c'è l'aumento dei minori stranieri non accompagnati, una maggiore attenzione alla prima infanzia, con tanti bambini stranieri che frequentano asili nido e scuole d'infanzia, ma soprattutto c'è una popolazione scolastica che diminuisce, perché diminuiscono gli italiani. Negli ultimi anni è diminuita di 100 mila unità. E' il famoso inverno demografico. E se diminuiscono gli alunni serve una organizzazione diversa della scuola. Per esempio classi meno numerose laddove ci siano alunni di recente immigrazione che non parlano ancora bene la lingua italiana".

"La questione del linguaggio è fondamentale - ha detto nel suo intervento Simohamed Kaabour, dell’associazione Nuovi Profili - perché il nostro immaginario è fatto di elementi linguistici che definiscono la nostra maniera di percepire gli altri. Le parole sono l'infrastruttura del pensiero. Per adoperare il linguaggio nella maniera giusta dobbiamo usare le parole corrette. Diventa allora importante abbandonare i termini come 'stranieri' o 'seconde generazioni' perché non sono funzionali a descrivere una realtà che evolve e che cambia. Gli alunni e le alunne di oggi, infatti, saranno la generazione che prenderà in mano le redini di questo paese ed è una generazione che crescerà con la convinzione e la consapevolezza che la pluralità sia un elemento naturale della società".

All'evento era presente anche Unicef Italia, con Laura Simonetti, referente scuola e università. "Per la non discriminazione a scuola l'Unicef ha dato la voce ai ragazzi ed è emerso che i ragazzi vogliono che le loro storie siano individuate e rappresentate non come problemi ma come arricchimento".

L'evento è stato anche l'occasione per presentare il progetto “Mille colori di noi”, un laboratorio artistico condotta da Yemi Akamine. Si tratta della realizzazione di un mandala di gruppo e di mandala personali, con cui gli studenti hanno espresso la propria identità attraverso i colori.

Di questa esperienza hanno parlato le insegnanti d'arte della scuola media “Banti”, mentre la dirigente scolastica, Laura Cascianini, ha sottolineato che per fare scuola in un ambito così complesso come quello di Santa Croce "servono tante azioni, a partire dall'attivare i canali comunicativi e di scambio giusti per rapportarsi con una varietà sociale così ampia e occorre attivare anche competenze professionali capaci di fare squadra. E tutti possono contribuire al dialogo educativo che cerchiamo sempre di mantenere vivo e ricco, così come ci chiedono le famiglie".

Per scaricare il programma completo del progetto DiverCity e le foto degli eventi è possibile consultare il blog ArturoNoBorders o la pagina Facebook dell’Associazione Arturo.

 

Fonte: Associazione Arturo



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