Medicina estetica come aiuto al benessere psicofisico.
Con questo intrigante titolo si è aperta lo scorso martedì la bella serata conviviale del Rotary Club Bisenzio Le Signe. Una bella carrellata di slide proposte dal dottor Enzo Rossi per parlare del concetto di bellezza, o più in generale, della estetica della bellezza che non si riduce ad un mero concetto effimero, ma che ha radici profonde nella storia dell’uomo.
E’ per questo che Rossi, medico chirurgo specializzato in chirurgia maxillo facciale, odontoiatria e medicina estetica, nella presentazione della sua conferenza ci ha condotti , con grande competenza, lungo un percorso su cui ci ha fatto spaziare dalla filosofia, alla matematica, alle scienze ed alla ricerca.
La serata è stata presentata dalla vice presidente del Club, nonché assistente del Governatore, Chiara Pagni in sostituzione della presidente Elisabetta Benvenuti, impossibilitata a partecipare.
Chiara, nel presentare l’oratore, ed il suo lungo percorso professionale, ha introdotto il tema della serata parlando di ciò che consideriamo per tradizione “bello”, e della proporzione, come armonia , richiamandosi con ciò ai Pitagorici, Platone ed Aristotele, non dimenticando peraltro la concezione Kantiana del bello concepito come tramite fra divino e umano.
Al suo fianco la socia Carla Biasio, psicologa, che ha contributo con il suo intervento a delineare gli aspetti psicologici che accompagnano molto spesso il ricorso ad interventi estetici, e di quanto sia importante ciò nel perseguire il benessere psicologico, condizione questa per raggiungere un equilibrio mentale ed emotivo che consenta al paziente di utilizzare al meglio le sue abilità.
La relazione di Rossi ci ha condotti lungo un percorso che parte da Platone con la sua concezione del bello (misura, simmetria e virtù in tutto il mondo) per arrivare alle nuove ricerche scientifiche sulle cellule staminali ed agli esosomi (complessi multi proteici presenti nelle cellule che si riversano nello spazio intercellulare come mediatori di informazioni cellulari) con cui oggi, dopo una lunga ricerca e sperimentazione, si operano degli interventi estetici. Si, perché il desiderio di sentirsi belli, o vedersi belli, ha riempito la storia del genere umano; e la letteratura ha scritto e cantato la bellezza ed i canoni che nel tempo l’hanno connotata.
Il concetto di “misura” citato da Platone, il dottor Rossi l’ha associato al segmento aureo di Fibonacci (1200 circa), giacchè la matematica come ha affermato successivamente Galileo Galilei “è l’alfabeto nel quale Dio ha scritto l’universo”. Si, perché abbiamo scoperto che il magico numero che connota la sezione aurea sta alla base di tante creazioni armoniche della natura, dai fiori, alle conchiglie ma anche nelle costruzioni artistiche dell’uomo, da Leonardo, Piero della Francesca, Giotto, Cimabue fino alle opere architettoniche dei nostri giorni dove la sezione aurea (divina proporzione) è considerata quasi una chiave mistica.
Il dottor Rossi ci ha accompagnati come detto lungo le nuove frontiere della ricerca medica che tendono a minimizzare gli effetti degli interventi ed a massimizzarne il risultato e la durevolezza nel tempo.
Insomma una bella serata da cui abbiamo imparato molto; in cui abbiamo risolto molte curiosità facendo un ripasso della storia, della matematica e della filosofia. Circa, poi, il destino della medicina estetica, come ha detto il nostro relatore, rappresentando le aspettative del paziente , e citando una frase di Arthur Swift , “Ogni paziente è un viaggio estetico perché la bellezza naturale è una destinazione”. Del resto perché restare insensibili all’estetica, Nietzsche sosteneva che “… anche la morale ha standard estetici”.
Fonte: Ufficio Stampa
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