Chiarire, specificare e dettagliare gli obblighi di accatastamento relativi agli impianti a biocombustibile solido per avere un quadro conoscitivo completo. La proposta di legge che modifica la legge regionale n.39/2005, è stata approvata a maggioranza in commissione congiunta Sviluppo economico e rurale, presieduta da Ilaria Bugetti (Pd) e Ambiente e territorio, presieduta da Lucia De Robertis (Pd).
Con questa legge si prevede che l’accatastamento degli impianti alimentati a biocombustibile solido, o l’attestazione per gli impianti esclusi, sia condizione necessaria per l’accesso a incentivi, contributi, sovvenzioni, o sostegni economici finanziati dalla Regione per promuovere interventi di sostituzione o efficientamento di questi impianti termici. Si precisano, poi, le modalità di disciplina dell’accatastamento degli impianti termici alimentati a biocombustibile solido e gli impianti esclusi dall’accatastamento, in particolare: quelli a biomassa che risultino chiusi o non in funzione, da considerarsi quindi complementi di arredo; gli impianti a biomassa di potenza nominale inferiore a 10 kW nei casi in cui nell’abitazione non sia presente ulteriore sistema di riscaldamento per il quale sussista obbligo di accatastamento; gli impianti a biomassa di potenza nominale inferiore a 10 kW nei casi in cui nell’abitazione sia presente esclusivamente un sistema di riscaldamento condominiale. Si chiariscono anche alcuni aspetti connessi alle esenzioni ed al regime sanzionatorio.
De Robertis ha ricordato che è stata fatta chiarezza sui dubbi emersi da parte di diversi commissari nella seduta congiunta di novembre scorso. “Tutti i cittadini toscani possessori di camini inferiori ai 10kw di potenza, indipendentemente da ogni altro fattore, procederanno ugualmente ad un’autodichiarazione attestando la presenza del caminetto, a tutti non si applicherà la sanzione in caso di mancata comunicazione e per tutti l’autodichiarazione sarà condizione di accesso ai finanziamenti pubblici. L’obbiettivo è, infatti, quello di avere un quadro conoscitivo dei caminetti per rispondere alle richieste della commissione europea nell’ambito della procedura di infrazione comunitaria. L’obiettivo è raggiunto, sommando i diversi dati che saranno raccolti con le procedure in atto”. De Robertis ha ricordato anche che è stata accolta dalla Giunta la richiesta di coinvolgimento dei Comuni per agevolare i cittadini negli adempimenti previsti dall’accatastamento”; “è poi intenzione – aggiunge, - da parte della Giunta, prevedere la promozione di accordi e protocolli con Anci, Upi i comuni toscani finalizzato alla diffusione di punti di accatastamento territoriali per i cittadini in difficoltà”.
Si dispone che nel modulo del catasto degli impianti termici (SIERT) sia ricompreso l’accatastamento degli apparecchi alimentati a biocombustibile solido, a prescindere dalla loro potenzialità. L'accatastamento degli apparecchi alimentati a biocombustibile solido rappresenta uno strumento necessario per poter disporre di un quadro conoscitivo generale finalizzato ad orientare al meglio le politiche legate alla qualità dell’aria ed ottemperare agli obiettivi fissati dall’Unione europea. È stato fatto presente che “da settembre, abbiamo registrato, tra accatastati e autodichiarati, circa 60mila impianti, un numero alto che ci pone, come Regione, in una situazione positiva. Si tratta di un patrimonio conoscitivo utile che ci servirà per le politiche future”.
La Lega ha deciso di non partecipare al voto, come ha ribadito Massimiliano Baldini. “Riteniamo che i dati di fondo sui quali è stato concentrato il principio dell’inquinamento a carico di questi camini sia quantomeno da verificarsi”, e che “il piano dell’aria sia vecchio e si basi su dati discutibili”.
Francesco Capecchi (FdI) ha espresso astensione sulla proposta di legge. “Per far emergere tutti gli impianti – ha detto - occorrerebbe un bando a sostegno delle famiglie che non conoscono la potenza dei loro impianti” e che per fare una corretta autocertificazione dovessero ricorrere a parere di esperti.
Irene Galletti (M5S) ha espresso voto di astensione. “Il timore è che la misura non vada a risolvere il problema, si dovrebbe fare poi un approfondimento sulla localizzazione dei 60mila impianti”.
Fonte: Toscana Consiglio Regionale
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