Salvini boccia il restyling del Franchi: "Serve stadio nuovo a Firenze". I commenti in città

Matteo Salvini

Matteo Salvini a Firenze ieri ha lanciato la 'bomba' in merito alla questione stadio, che da mesi infiamma il dibattito pubblico. Invece del rifacimento dell'Artemio Franchi, il vice premier propone "una nuova area con un nuovo impianto e moderno e sicuro, perché lo abbiamo visto in altri stadi, l'adeguamento di impianti vecchi con una urbanistica vecchia, non lo mettono a disposizione per ospitare eventi internazionali come le finali internazionali".

Sul capitolo finanze afferma che "mi sembra che ad oggi i soldi a bilancio non bastino per fare sul Franchi tutto quello che sul Franchi si dovrebbe fare, mi sembra evidente che una buona parte di città chieda risposte certe e rapide, ribadisco che mi metto a disposizione della società e dell'amministrazione comunale per trovare una via di uscita".

In più la soluzione 'trasloco' non convince: "Non reputo ipotizzabile che la Fiorentina per alcuni anni vada a giocare in altre Regioni o in altre città".

I commenti

"Il ministro Salvini fa confusione e non conosce gli atti. I fondi attualmente a disposizione per il nuovo stadio Franchi sono legati a finanziamenti del Pnc. La proroga dei lavori è quindi di stretta competenza del governo del quale è vicepremier. Per il rinvio, dunque, è sufficiente un atto del governo stesso". Così l'assessore allo sport Cosimo Guccione replica alla dichiarazione del ministro dei trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini.

"Quanto al definanziamento di 55 milioni di euro del Pnrr - ha aggiunto - aspettiamo la decisione del Consiglio di Stato: erano fondi assegnati a Firenze sotto il governo Draghi e poi tolti dal governo nel quale lui svolge un ruolo di primo piano".

"Come dimostrano gli atti ufficiali - ha concluso l'assessore Guccione - in tutti questi anni il Comune di Firenze non ha mai fatto mancare la propria disponibilità a collaborare con Acf Fiorentina. Il nuovo stadio Franchi è un progetto che interessa non solo la città ma tutto il Paese, visto che Firenze è ufficialmente candidata a ospitare gli Europei 2032".


"Quanto affermato da Matteo Salvini in merito alla possibilità di trovare un’area a Firenze dove costruire un nuovo stadio non è una mera sortita, come vogliono far apparire quelli del Pd, ma una proposta assolutamente concreta e di buonsenso - affermano Giovanni Galli e Federico Bussolin, rispettivamente Consigliere regionale e comunale della Lega.

"Noi siamo convinti che ci possano essere, in città, delle opzioni praticabili. I tifosi viola meritano di poter vedere le partite della squadra del cuore in una struttura funzionale e moderna, tale da non dover allontanare la squadra per mesi fuori dalla città

. Le polemiche le lasciamo agli altri, ovvero ai Dem; ieri Salvini ha toccato un nervo scoperto che ha evidenziato plasticamente anni di malgoverno 'nardelliano' anche su questo problema; spendere 150 milioni di euro di soldi pubblici per un intervento parziale, è da sconsiderati.

In Europa ci sono impianti validissimi, come in Spagna, costati molto meno. Noi ci muoveremo nella direzione tracciata dal vice presidente del Consiglio, sicuri che sia una strada giusta ed anche pienamente percorribile"


"Se un imprenditore è disposto a pagare di tasca propria per dotare una città importante come Firenze di uno stadio all’altezza della sua storia, della sua bellezza e della passione della sua tifoseria, non vedo perché non gli si debba far fare. D’altronde si fa così in tutta Europa: in Premier League ci sono 17 stadi di proprietà su 20, nella Liga 11 su 20, in Bundesliga 16 su 18. L’idea di Salvini di trovare un’area a Firenze dove far costruire il nuovo stadio a chi ha già costruito un gioiello come il Viola Park, quindi, mi pare condivisibile. Quanto alle polemiche rilanciate dai Dem, per me lasciano il tempo che trovano: fossi in loro, mi preoccuperei di spiegare ai tifosi viola dove gli toccherà andare a veder giocare la Fiorentina, quando la costosissima ristrutturazione parziale del Franchi prenderà forma". Così l’europarlamentare toscana Susanna Ceccardi (Lega).

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