Sono state arrestati 5 uomini, 3 italiani e 2 albanesi, per l'omicidio del 18 agosto 2022 a Sasso Pisano (Castelnuovo Val di Cecina) del 36enne Elson Kalaveri, albanese residente a Siena. I carabinieri di Pisa hanno eseguito stamani le 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere a Castelnuovo, Casoria, Napoli e Pescara. L'assassinio fu progettato come un agguato in strada, profettato da uno degli indagati per vendicare la morte del fratello, secondo il codice di consuetudini che vige tra i criminali albanesi chiamato Kanun, da cui il nome dell'operazione dei carabinieri.
L'omicidio è stato premeditato, fanno sapere dai carabinieri. Uno degli indagati ha voluto vendicare il fratello, colpito dalla vittima nel 2014 in una lite in Albania e morto nel 2019 per le ferite riportate. Ha pianificato l'omicidio contattando nel giugno 2022 il basista, residente a Castelnuovo Val di Cecina, poi ha contattato un componente del gruppo, residente nel Napoletano: in quel caso non è andato a buon fine. A luglio 2022 ha ripreso contatto col basista e assoldato tre sicari - tra cui quello già sentito a giugno - residenti tutti tra Napoli e Caserta.
Il 18 agosto 2022 a Sasso Pisano è avvenuto l'omicidio. Secondo i carabinieri il gruppo ha attirato la vittima in una trappola, promettendo la restituzione di una somma di denaro. Si sono incontrati nella piazza principale e lì il gruppo ha esploso in tutto sedici colpi, alcuni dei quali mortali. I sicari hanno abbandonato il luogo con due auto dalle targhe contraffatte.
Come sono andate le cose, la nota dei carabinieri
Il giorno dell’omicidio, la vittima arriva a Sasso Pisano verso le 17 e si sofferma a scambiare qualche parola con il basista, per poi dirigersi verso un bar dove viene raggiunto dal citato basista. Dopo circa 50 minuti giunge nel comune di Castelnuovo Val di Cecina, frazione Sasso Pisano, la vettura utilizzata per l’agguato (Lancia Y) - verosimilmente con due individui all’interno vestiti di scuro – e dopo circa mezz’ora, unitamente ad una seconda autovettura (Fiat 500) a brevissima distanza, fa ingresso nell’abitato di Sasso Pisano; nella prima vi è solo il conducente, nella seconda oltre al guidatore, anche il passeggero.
L’ingresso in paese è stato definito un “pattugliamento” della zona da parte dei due veicoli, con numerosi passaggi e scambi ripetuti di occupanti. All’uscita della vittima e del basista dal bar, viene rilevato il transito della Fiat proveniente dal centro abitato di Sasso Pisano, con il solo conducente, che si allontana dalla frazione per poi ricongiungersi, dopo l’agguato, sulla via del ritorno in area campana.
Nel frattempo, la Lancia Y viene rilevata mentre va verso la via Cavour di Sasso Pisano e torna indietro con due persone a bordo e si va a posizionare sul luogo dell’agguato, dove la vittima giunge a bordo di una Mercedes con un'altra persona e viene attinta con più colpi di arma da fuoco calibro 9x21 mm e 45 ACP; la Mercedes viene ripresa dalle telecamere di sorveglianza dell’ufficio postale, mentre tenta una fuga a retromarcia, seguita, dopo 26 secondi, dalla Lancia il cui conducente è palesemente armato di pistola.
Dopo la fuga, la Lancia Y e la Fiat 500 vengono riprese una prima volta, in transito veloce, dalle telecamere di videosorveglianza del Comune di Monterotondo (appaiate l’una all’altra) ed una seconda volta, lungo il tragitto per Napoli, nell’area di servizio “Casilina Ovest”, dove i veicoli si riuniscono e mentre la Fiat riprende la marcia, uno degli indagati ferma la Lancia per rifornirla. Infine, le due auto imboccano l’uscita per Villa Literno, dove risulta dimorare il mandante quando si trova in Italia.
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