E’ da sempre il santuario degli empolesi: un’elegante chiesetta incastonata nella centralissima piazza della Vittoria, pronta ad accogliere visitatori, curiosi e fedeli, che spesso vi si soffermano per una preghiera, un momento di riflessione nel concitato scorrere della giornata. È il Santuario della Madonna del Pozzo, pronto per celebrare con il proprio popolo i 500 anni dell’evento miracoloso che ne sancì l’edificazione. Sabato 18 marzo, alle ore 18, nell’antistante piazza, il Cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze, presiederà una Santa Messa, concelebrata da tutti i sacerdoti di Empoli, che vedrà la partecipazione delle autorità civili e militari, di gruppi di fedeli provenienti da numerose associazioni e da tutte le parrocchie del territorio (in caso di maltempo, la celebrazione sarà spostata in Collegiata). Questa la prima, importante iniziativa per ricordare uno dei (rari) miracoli avvenuti nella nostra città. Curiosa e poco conosciuta ne è la cronaca e questa è un’occasione preziosa per ricordarla. Sorgeva nello stesso luogo, nella seconda metà del XIV secolo la Locanda della Cervia, fuori delle mura di Empoli (Porta Fiorentina). Era un ospizio per i pellegrini gestito dalla Compagnia di Sant’Andrea. La sera del 18 marzo 1523, arrivarono dei signori da Firenze con scorta armata. Dopo aver cenato, presero alloggio nelle camere. Sette giovani empolesi stavano passando la serata nella stessa locanda, ed ebbero l’idea di fare uno scherzo ai fiorentini, o almeno così testimoniarono al processo di cui si conservano gli atti: accesero un fuoco, gridarono “al fuoco”, gli ospiti si precipitarono giù dalle stanze e mentre tentavano di spegnere le fiamme, i giovani salirono nelle loro stanze e sottrassero i beni più preziosi. Tutto però finì male: l’incendio distrusse l’intera locanda e vi morirono tre persone. Seguì un processo e i giovani, che si erano costituiti, furono banditi da Empoli per due mesi, avendo restituito armi e oggetti asportati. Ci fu un indennizzo alle famiglie delle vittime, che concessero il perdono agli autori del grave fatto. Ed ecco la risposta positiva del popolo empolese. La locanda era andata completamente distrutta, ma la parete con l’affresco della Madonna col Bambino era rimasta miracolosamente indenne. Questo fu interpretato come un miracolo, e tutti si dettero da fare, per costruirvi un Oratorio, già nel 1548. Così venne conservata l’immagine della Madonna insieme al Pozzo, che ancora oggi si vede (ed è attivo) a circa quattro metri dalla parete. Quell’Oratorio è raffigurato anche nel celebre affresco dell’Assedio di Empoli del 1530 dipinto da Giorgio Vasari nel 1563. La piccola chiesa divenne subito un luogo di preghiera per gli Empolesi e poi meta di pellegrini, tanto che fu ampliata portata alle attuali dimensioni, con cupola e porticato, nel 1621.
Le celebrazioni di questo evento cittadino continueranno anche la settimana prossima. Sabato 25 marzo ore 10, presso il Santuario si terrà un convegno di studi intitolato “la figura di Maria nella Chiesa, nell’arte, nella storia”, presieduto da Mauro Guerrini (Università di Firenze, Società storica empolese) e che vedrà gli interventi di P. Luca di Girolamo (Pontificia facoltà teologica Marianum), Isabella Gagliardi (Università di Firenze), Antonio Natali (già Direttore della Galleria degli Uffizi), Emanuela Ferretti (Università di Firenze) e le conclusioni di Cristina Gelli (Direttrice dei musei di Empoli).
Domenica 26 marzo, alle ore 16, presso il Santuario avrà luogo un concerto dedicato alla figura di Maria nella musica, con il soprano Maila Fulignati, i violini di Damiano Tognetti e Riccardo Capanni, la viola di Leonardo Bartali e il violoncello di Iacopo Luciani. Tutte le iniziative sono a ingresso libero e gratuito.
Fonte: Ufficio Stampa
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