Cosa sta succedendo a noi e al mondo? Per rispondere a questa domanda e cercare una chiave di lettura dei fatti che ogni giorno toccano la nostra quotidianità, da venerdì 17 a domenica 19 marzo scrittori, politici, scienziati, attrici, editori, registi, giornalisti, architetti e artisti si ritrovano a Peccioli (PI) per la terza edizione di Pensavo Peccioli, il festival nato per discutere in una dimensione piccola e concreta i cambiamenti in atto, nel contesto di un borgo toscano fortemente proiettato verso il futuro.
In programma incontri, presentazioni, reading e gli appuntamenti con la rassegna stampa del mattino, dove i fatti del mondo vengono analizzati da Luca Sofri con Francesco Costa e Michele Serra. Il Palazzo Senza Tempo, inoltre, ospita la mostra personale “Anthologica” di uno dei più famosi illustratori italiani contemporanei, Emiliano Ponzi, che ha conquistato il mondo con le sue cover poetiche dei romanzi di Bukowsky, a cura di Federica Cano Correa e Stefano Cipolla, art director de L’Espresso. In mostra, fino al 28 gennaio 2024, un’antologica “riassunta” del grande artista, che ha firmato anche il visual di Pensavo Peccioli 2023, con circa 30 illustrazioni realizzate negli ultimi 3-4 anni.
Venerdì 17 alle 19 l’inaugurazione della mostra con l’artista Emiliano Ponzi, in collegamento da New York, in dialogo con Stefano Cipolla e Francesco Costa.
Dal 17 al 19 marzo il Palazzo Senza Tempo diventa anche set fotografico per la campagna “Lo sguardo di Peccioli” di Vittorio Corsini che vuole cogliere nuovi sguardi per una riedizione dell’opera del 2017 che farà parte della mostra all’Istituto Italiano di Cultura di New York in programma a dicembre 2023.
Il primo appuntamento del calendario di Pensavo Peccioli, venerdì 17 marzo alle 17, è con la rilettura della Costituzione dell’ex magistrato Gherardo Colombo con Giovanna Zucconi: un’occasione per rileggere con occhi nuovi un testo dato troppo spesso per scontato, a partire proprio da “Anticostituzione. Come abbiamo riscritto (in peggio) i principi della nostra società” (Garzanti) e riflettere su quale sia la strada da imboccare per costruire una società più giusta.
Di futuro parla “Tasmania” (Einaudi), il romanzo di Paolo Giordano, che dialoga con Luca Sofri sul futuro che temiamo e desideriamo, quello che non avremo, che possiamo cambiare, che stiamo costruendo. Chiude la giornata di venerdì, il “paesologo” Franco Arminio, osservatore acuto del reale, che affronta nel reading poetico “Sacro Minore”, dal libro omonimo (Einaudi), uno dei temi più intangibili di sempre: il sacro.
Sabato 18 marzo alle 12, Paolo Nori, con Matteo Caccia, racconta una grande figura della letteratura russa, a quasi settant’anni dalla morte: Anna Achmatova, protagonista del suo ultimo romanzo fresco di stampa “Vi avverto che vivo per l’ultima volta. Noi e Anna Achmatova” (Mondadori).
L’attrice Sonia Bergamasco, con Marino Sinibaldi, presenta in anteprima il suo libro “Un corpo per tutti. Biografia del mestiere di attrice” (Einaudi). Con la sua voce, incantevole anche quando scrive, Sonia Bergamasco guarda alla pratica viva di un mestiere in cui il corpo dell’attore diventa materia plasmabile fatta di emozioni e parole.
L’editore e scrittore Gian Arturo Ferrari, con Giovanna Zucconi, accompagna nelle avventure umane e culturali degli uomini e delle donne che si sono occupati di scegliere come, quando e quali libri pubblicare in un paese in cui tutti scrivono e pochi leggono, parlando di “Storia confidenziale dell’editoria italiana” (Marsilio).
Diego Bianchi “Zoro”, il conduttore di “Propaganda” si racconta a Luca Sofri. Rosella Postorino, con Giacomo Papi, parla del suo ultimo libro “Mi limitavo ad amare te” (Feltrinelli), proposto da Nicola Lagioia al Premio Strega 2023, un romanzo epico e intimo, ispirato a una storia vera.
Massimo Mantellini, con Michele Serra, si interroga su come si diventa vecchi oggi, a partire da “Invecchiare al tempo della rete” (Einaudi). Nessuno è diventato vecchio su internet, almeno finora. Sono passati 25 anni da quando tutto è cominciato e la rete ha avvolto le vite di molti. In ogni caso, ovunque nel pianeta le persone invecchiano in rete, dentro un luogo differente da quello in cui invecchiavano prima.
Mario Calabresi, con Luca Sofri, racconta le storie di persone che hanno saputo fare scelte coraggiose e appassionate pur rimanendo fedeli a sé stesse, a partire da “Una volta sola” (Mondadori). Il nuovo maestro del noir francese, Olivier Norek, con Alessandra Tedesco, presenta “Il pesatore di anime” (Rizzoli), il quarto romanzo poliziesco con il Commissario Coste.
Francesco Piccolo, con Marino Sinibaldi, fa rivivere lo spirito irripetibile di un’epoca e di un anno, il 1963, in cui Fellini e Visconti girarono contemporaneamente “Otto e mezzo” e “Il Gattopardo”, descritto in “La bella confusione” (Einaudi).
Nell’ultimo appuntamento della giornata, Gaia Tortora, uno dei volti de La7 alla conduzione del talk del mattino “Omnibus” presenta in anteprima “A testa alta, e avanti” (Mondadori): a quarant’anni dall’arresto di suo padre, Enzo Tortora, racconta la sua storia e quella della sua famiglia, vittime di uno dei più clamorosi casi di malagiustizia italiana.
Domenica 19 marzo, alle 12, Walter Veltroni si racconta ad Agnese Pini a partire da “Buonvino. Tra amore e morte” (Marsilio), il quarto capitolo della serie del commissario Buonvino e degli scombinati “magnifici sette al contrario” del commissariato di Villa Borghese.
Elisabeth Åsbrink, la nota scrittrice e giornalista svedese, autrice di premiati reportage letterari di argomento storico e sociale, si confronta con Ludovica Lugli. Partendo da “La Terra è rotonda”, il tema del quinto numero della rivista del Post “Cose spiegate bene”, in uscita il 1° marzo, l’astrofisico Amedeo Balbi, con Luca Sofri, fornisce dati e informazioni per distinguere il vero dal falso e per capire oceani, mappe, stagioni e il mondo intero.
Stefano Nazzi porta sul palco il podcast del Post “Indagini”, con Daniela Collu, per raccontare tutto quello che è successo dopo alcuni dei più noti casi di cronaca nera italiana.
Di disparità di genere parlano l’economista Azzurra Rinaldi e Annalisa Monfreda: in “Le signore non parlano di soldi” (Fabbri) Rinaldi spiega come tale disparità ci costi moltissimo, non solo in termini di ingiustizia sociale e benessere, ma anche dal punto di vista economico.
Chiara Valerio con Ludovica Lugli si interroga sul rapporto tra religione e tecnologia, a partire da “La tecnologia è religione” (Einaudi): il verbo della scienza è provare, quello di tecnologia e religione è credere.
I protagonisti degli ultimi due appuntamenti sono Stefano Boeri, l’architetto e urbanista impegnato oggi in progetti internazionali di forestazione urbana, in dialogo con Luca Sofri e Vera Gheno, la sociolinguista che ha collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca, in dialogo con Giulia Siviero.
L’ultimo appuntamento, in particolare, è un viaggio nella scrittura femminile raccontato in “Parole d’altro genere. Come le scrittrici hanno cambiato il mondo” (Rizzoli), per scoprire come le donne hanno fatto sentire la propria voce, contribuendo a trasformare il modo in cui pensiamo e guardiamo il mondo.
Infine, è in programma sabato 18 marzo anche un laboratorio con la regista e attrice Paola Rota, con la partecipazione di Giuseppe Battiston: a partire dal racconto del lavoro di adattamento drammaturgico fatto per “La valigia di Dovlatov”, lo spettacolo con protagonista Battiston, ora nei teatri, la regista conduce il pubblico nell’officina della scrittura, della scena teatrale, della regia e dell’attore.
Location degli appuntamenti: il Palazzo Senza Tempo, ristrutturato su disegno dell’architetto Mario Cucinella con una grande terrazza panoramica che si affaccia sulla vallata; il Cinema Passerotti che ha scandito quasi un secolo di storia del paese; il Centro Polivalente, lo spazio recuperato dal vecchio fronte merlato dei magazzini dell’ex fattoria Gaslini.
Il programma è a cura di Luca Sofri. Pensavo Peccioli è organizzata dalla Fondazione Peccioliper, con il sostegno di Belvedere Spa e in partnership con Il Post.
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