Prosegue l’attività di richiesta di pagamento del cosidetto “malum”, sospesa durante il periodo di emergenza covid, e ripartita da questa primavera relativamente agli anni pregressi.
L’Azienda ha ripreso a contestare l’inadempienza ai cittadini dal territorio empolese, inviando, dopo i primi 8.000, ulteriori 2.200 “avvisi bonari” con richiesta di pagamento per mancata presentazione a più prestazione ambulatoriali negli anni 2018-2019.
Si tratta di una sanzione di importo pari al ticket della prestazione diagnostica o della visita specialistica non effettuate, senza applicazione della fascia aggiuntiva modulata sul reddito, che viene richiesta anche agli esenti.
Proseguirà nelle prossime settimane con la contestazione dei malum per i cittadini di ambito fiorentino e pratese, rispettivamente per circa 16.000 cittadini nel primo e 500 nel secondo, riferite all’anno 2017.
Le normative nazionali e regionali prevedono la disdetta almeno 48 ore prima della data prevista per l’erogazione, consentendo cosi ad altri utenti di usufruire di tale prestazione.
Nel sanzionare è previsto che si risalga fino a 5 anni indietro, utilizzando le registrazioni sugli applicativi CUP aziendali, che tracciano sia le prenotazioni che le mancate presentazioni.
Gli “avvisi bonari”, vengono inviati per posta ordinaria e non prevedono aggravi di spese.
L’annullamento del malum contestato viene valutato solo in presenza di casi specifici legati all’impossibilità imprevista e sopraggiunta di presentarsi, quali malattie, ricoveri, lutti, eventi atmosferici eccezionali. Per tali casistiche potrà essere richiesto di presentare la necessaria documentazione probatoria.
Per informazioni o chiarimenti l’Azienda sanitaria ha messo a disposizione dei cittadini il numero 055 6934000, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 12, a cui rispondono operatori esperti degli uffici recupero crediti di Firenze ed Empoli.
Per i cittadini di Prato il numero individuato è lo 0574/807043, attivo dal lunedi al venerdi dalle 9 alle 12.
Nella lettera sono inoltre riportati i recapiti mail e fax cui inviare documentazione o argomentazioni difensive, utilizzando il modulo apposito allegato alla lettera.
Coloro che non rispondano al sollecito nei termini indicati e non provvedano al pagamento in questa prima fase, riceveranno nei prossimi mesi un verbale di accertamento recapitato con atto giudiziario, con aggravio di spese amministrative e postali che si aggiungono alla sanzione.
L’Azienda sanitaria invita i cittadini ad utilizzare il bollettino postale allegato alla lettera per il pagamento, poiché risulta ad oggi la sola modalità riconosciuta, che garantisce la chiusura delle posizioni aperte senza procedere con il processo di recupero.
Fonte: Azienda Usl Toscana Centro - Ufficio stampa
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