Tra libri, documentari, un film da Oscar, podcast e molto altro materiale la Costa Concordia è entrata a far parte dell'immaginario collettivo, della cultura di massa
Sono ormai passati dieci anni dal naufragio della Costa Concordia. La nave, incagliata e inclinata poco fuori dal Giglio, è stata per anni un'immagine con cui fare i conti tutti i giorni. Visibile dal satellite, fotografata dai turisti dell'orrore, presenza costante come un memento per i gigliesi: la Costa Concordia è entrata nel nostro immaginario collettivo. È anche finita in libri, film premio Oscar, podcast, documentari e molto altro ancora. È diventata parte della cultura di massa.
Sono molteplici gli esempi. Dal tragico 13 gennaio 2022 il nome di Schettino e il significato di 'inchino' hanno assunto un altro significato. La lezione alla Sapienza del comandante Schettino nel 2014, così come la folla alla presentazione del suo libro, hanno segnato le polemiche dopo il dramma dell'Isola del Giglio. Anche un inchino realizzato in uno spot con Shakira ha suscitato reazioni contrastanti quando correva l'anno 2017. Come non dimenticare poi l'ingresso in politica di Gregorio De Falco, adesso nel gruppo misto ma ex M5S.
Come detto, però, la Costa Concordia ha fatto parte non solo di articoli o servizi giornalistici. Paolo Sorrentino ha scelto l'Isola del Giglio - per la precisione Capel Rosso - e la Costa Concordia per alcune scene de 'La Grande Bellezza', film del 2014 premiato con l'Oscar per il miglior film straniero. Jep Gambardella (il protagonista, interpretato da Toni Servillo) va sull'isola per un servizio sul naufragio della nave, che in quel frangente del lungometraggio arriva quasi a simboleggiare il decadimento della società del periodo.
Lorenza Pieri è invece una scrittrice toscana, cresciuta tra il Giglio e la Maremma. Proprio il Giglio è lo sfondo del suo bell'esordio letterario 'Isole Minori', edito da E/O. Il naufragio della Concordia è una delle parti fondamentali del romanzo, in cui si tocca con mano la portata della tragedia. Spazio anche per la grande solidarietà dei gigliesi, accorsi a dare rifugio ai profughi nella tarda serata di quel 13 gennaio.
In occasione del decennale è uscito un altro libro, più reportage che romanzo nonostante il titolo: è 'Romanzo di un naufragio' del giornalista Pablo Trincia, edito da Einaudi. Lo stesso Trincia ha provato a ripercorrere la vicenda del 2012 con un podcast che è già tra i più seguiti e apprezzati, 'Il dito di Dio'.
Ci sono anche documentari, tantissimi. Uno è diventato celebre fuori dall'Italia, dato che da noi non è uscito. Si tratta di 'Cruise Ship Down-Saving Concordia' di Brando Quilici, figlio di Folco. Realizzato usando scene girate dai sub e raccontando il raddrizzamento della nave, va di pari passo con la storia di Stefania Vincenzi, candidata di Miss Italia e figlia di Maria Grazia Trecarichi, ovvero una vittima, morta per salvare un'amica che non sapeva nuotare. Da segnalare anche il docufilm 'Costa Concordia-Cronaca di una catastrofe' oppure il videopodcast 'Apnea' di Carlo Lucarelli, in cui il focus si sposta sui soccorritori.
La cultura di massa negli ultimi anni si è spostata sui social network. Un argomento di tendenza passa, volente o nolente, anche attraverso i meme. L'humor macabro di alcuni utenti, specialmente di Facebook, ha reso la Concordia, ma anche Schettino e De Falco, protagonisti di molti meme. La voglia di riderci su, però, non c'è.
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