All'interno del cibo erano nascosti settanta grammi di hashish. Il pacco, sottovuoto, era destinato a un detenuto alta sicurezza in carcere a San Gimignano. Solo l'intervento della polizia penitenziaria ha evitato che la droga arrivasse a destinazione.
"Nonostante la meticolosità con cui vengono svolti i controlli, i tentativi di introduzione di sostanze aumentano e con loro il rischio che qualcosa giunga a destinazione. Non è un mistero, infatti, che spesso all’interno delle carceri italiane riescano ad entrare oggetti non consentiti, occultati con metodi e mezzi sempre più sofisticati e, come abbiamo potuto constatare di recente, con drastiche conseguenze. Oltre i tentativi di introduzione quindi si vuole anche denunciare l’inadeguatezza di leggi che dovrebbero fungere da deterrente per il verificarsi di queste situazioni e la carenza di personale disponibile ed impiegato rispetto alla mole di lavoro nei reparti in cui i gli agenti prestano servizio e che abbiamo più volte segnalato. È impensabile inoltre che il provveditorato Toscana-Umbria non abbia ancora istituto il reparto cinofilo che questa O.S. ha più volte richiesto. Intanto grazie agli agenti interessati per la diligenza con la quale continuano a svolgere il proprio lavoro e la nostra lode per l’ottimo risultato conseguito" è il pensiero di Stefano Sorice, coordinatore territoriale Uilpa Polizia Penitenziaria San Gimignano.
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