Coperte per bambini nati prematuri, il dono dal Rotary all'ospedale di Prato

Sono state donate dal Rotary club di Prato al reparto di neonatologia dell'ospedale Santo Stefano copertine destinate ai piccoli nati pretermine. A ricevere il dono sono stati il dottor Pier Luigi Vasarri, direttore di pediatria e neonatologia, la dottoressa Elena Martelli, responsabile di terapia intensiva neonatale, Stefania Bianchi, coordinatrice infermieristica e l'infermiera Katiuscia Vasile.

La donazione è scaturita al termine della conviviale che il Rotary club Prato effettuò lo scorso 16 novembre, alla vigilia della giornata mondiale della prematurità.
Martelli e Vasile, assieme alla giornalista Serena Burioni, mamma di un bimbo nato prematuramente e impegnata in opere di sensibilizzazione sul tema, illustrarono i progressi compiuti dalla medicina nel settore, segnalando l'indispensabile contributo delle mamme, con un'autentica "terapia dell'affetto": trascorrono in terapia intensiva intere settimane a contatto di pelle coi piccoli, prolungando, anche con la voce e il canto, il legame fra madri e figli interrottosi ben prima della naturale scadenza dei nove mesi. Martelli e Vasile fecero presenti le difficoltà nel trovare capi di abbigliamento per piccoli che nascono sensibilmente sottopeso e con dimensioni piccolissime.

"In commercio non esistono tutine di taglia tanto piccola, saremmo costretti a ricorrere agli abitini per le bambole, che non presentano garanzie dal punto di vista della salute. E anche le coperte in dotazione risultano troppo grandi", fu il messaggio lanciato. Immediatamente Roberto Sarti, socio del Rotary club Prato e titolare del lanificio Faliero Sarti si offrì di produrre le piccole coperte, trapuntate in cotone e con anima in fibra sintetica, in grado di tener caldo e non infeltrirsi al lavaggio. La donazione è stata consegnata a nome del Rotary club Prato da Roberto Sarti e dal presidente Piero Ceccatelli.
All'unità di neonatologia del Santo Stefano si rivolgono madri che partoriscono prematuramente anche da fuori regione, considerando l'esperienza maturata dall'equipe e la presenza di mediatori culturali. Inoltre, il reparto è punto di riferimento per l'Asl Toscana centro per madri positive al covid al momento del parto o durante la gravidanza: almeno duecento parti nascite con tali caratteristica sono avvenute dal manifestarsi della pandemia.

Fonte: Asl Toscana Centro

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