Il macellaio col pallino per il cinema: Andrea Falaschi presenta il suo libro a Montelupo

Tornano i GIOVEDÌ DEL MMAB, con un nuovo appuntamento. Protagonista di questa serata il libro "L'imbroglio di carta".

Andrea Falaschi, assieme ad Andrea Lippi (che del libro ha curato la grafica) Martina Vincenti (La Tipografa Toscana) e Manuele Vestri (fotografo), saranno a Montelupo per i giovedì del MMAB, il 18 novembre alle ore 21.15 per raccontarci di questo volume particolare e parlare di cinema, grafica e immagine.

Andrea Falaschi di lavoro fa il macellaio, ma fra le sue tante passioni, si annovera anche quella di collezionare manifesti e locandine dei film, alcune anche molto antiche.

Una passione che viene raccontata ne “L’imbroglio di Carta”, un libro che è un viaggio nella cinematografica e nella grafica, che attraverso le locandine ricostruisce uno spaccato del cinema unico, ma che ci offre tantissimi spunti di riflessione dall’uso della fotografia e della grafica, dall’evoluzione delle tecniche, alla vertigine della lista.

Per capire meglio di cosa si tratta, in attesa della presentazione, vi proponiamo un'intervista all'autore.

Da dove nasce “L’Imbroglio di carta”?
L’imbroglio di carta nasce da un’idea di fare un catalogo della mia passione, della mia collezione, iniziata praticamente a fine anni Novanta. Nel lontano 2009 è scaturita l’idea di fare appunto un catalogo, poi il libro è stato concluso e stampato nel 2021.

Si tratta di un progetto partito da una tua idea, ma poi cresciuto in squadra; ci racconti come è avvenuto tutto questo?
Nasce tutto dalla passione, passione per il cinema e per la ricerca delle locandine, reperite nei modi più disparati: viaggi, partecipazione ad aste, scambi, gallerie. In tutti questi anni mi ha comunque affiancato nell’idea di mettere insieme il catalogo Andrea Lippi e successivamente Martina Vincenti “La Tipografa Toscana” e Manuele Vestri che mi ha aiutato nella lavorazione delle immagini e delle foto. Tutte queste collaborazioni hanno un senso. Il filo conduttore è la grafica, l’immagine e la stampa che sono gli elementi che compongono il manifesto. È vero che tutto nasce da un bozzetto, ma da sempre poi viene riadattato con il coinvolgimento del grafico, dei fotografi e dalla tipografia.

Qual è la locandina più preziosa della tua collezione? Perchè?
Il manifesto al quale sono più affezionato sia perché apprezzo il film, sia perché ne apprezzo la grafica (è stato disegnato da Drew Struzan) è quello di GOONIES. Noi, (io, Andrea, Martina e Manuele) siamo un po’ i Goonies di questo libro. È un film che mi ha segnato e a cui sono particolarmente legato ancora oggi.

Il manifesto illustra “un attaccamento” di tutta la catena di amici che vivono un’avventura il cui motore sono dei valori che condivido: l’amicizia, il legame profondo con il proprio paese di origine (chi ha visto il film capisce) e che ha segnato la mia infanzia.

É il manifesto più prezioso a livello intimo e sentimentale di tutta la collezione.
Certo, poi ci sono tanti manifesti a cui tengo particolarmente: Le Chaland qui passe, l’Atlante di Jean Vigo, oppure mi viene in mente Anathomy of a murder, non solo per l’apprezzamento della grafica di Saul Bass, bravissimo disegnatore, ma anche per tutta la vicenda grazie alla quale sono riuscito ad acquistarla.

Per un periodo ho avuto una tournée negli Stati Uniti in cui andavo ad insegnare sezionamento e trasformazione del maiale e al ritorno feci capriole per fare una fermata a Huston in Texas perché ero curioso di vedere la Cappella di Rothko, ma anche perché a 50 miglia da Huston (poche case sparse nel nulla) c’è un posto meraviglioso posto in cui hanno collezione e vendita di manifesti di film americani originali. Dove ho comprato la locandina del film. Ad essa è legato il personale ricordo di questo viaggio. Il viaggio alla fine è lo stimolo di tutto. Visitare un luogo, o andarci appositamente per trovare una locandina o un manifesto è la cosa più bella che possa capitare.

Da questo elenco non posso escludere Lo Squalo, considerato che ho scelto di tatuarmi parte della locandina. Il film mi ha traumatizzato e affascinato e per me ancora oggi rimane una pellicola bellissima: quel blu profondo e questo mostro che si aggira per le acque è qualcosa di davvero micidiale.

Ricordiamo che per gli eventi del giovedì al MMAB non è necessaria la prenotazione ed è obbligatorio avere il green pass.

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