Rubano 250 kg di pungitopo, due arresti e minore denunciato

I carabinieri di Montecatini Terme sono riusciti nel pomeriggio di ieri ad arrestare due cittadini albanesi di 37 e 31 anni rispettivamente residenti ad Altopascio e a Pescia, e a denunciare in stato di libertà un 17enne sempre di origine albanese per il reato di furto aggravato commesso presso un’azienda agricola sita in Larciano.

Nel pomeriggio di ieri, il guardiano della tenuta agricola segnalava ai carabinieri di Larciano la presenza di alcune persone all’interno della stessa; il sospetto era che alcuni soggetti si fossero addentrati nella boscaglia a bordo di un autocarro per asportare piante ornamentali.

La segnalazione meritava approfondimenti, dato che in passato la tenuta agricola era stata già teatro di eventi simili condotti con le stesse modalità. L’avvicinarsi del periodo natalizio inoltre, ha indotto i Carabinieri a ritenere che si potesse trattare di soggetti dediti alla fiorente attività illecita legata al commercio degli addobbi natalizi.

I Carabinieri giunti sul posto si addentravano nella boscaglia, individuando e bloccando proprio tre soggetti intenti a falciare gli arbusti della pianta denominata “Ruscus aculeatus” nota anche come “Pungitopo Selvatico”, pianta protetta ed usata effettivamente e prevalentemente per gli addobbi natalizi.

Dalla successiva ispezione dei luoghi venivano rinvenuti anche i guanti e le roncole utilizzate per tagliare le piante, nonché altre piante raccolte a fasci e legati con della corda in nylon e posti a ridosso della strada sterrata, pronti per essere caricati probabilmente sullo stesso furgone che aveva condotto i rei sul posto poche ore prima.

Il materiale utilizzato per la falciatura veniva posto sotto sequestro penale, mentre gli arbusti, per un peso complessivo di circa 250 Kg, venivano affidati in custodia al responsabile della tenuta agricola dalla quale erano stati asportati.

Ultimate le formalità di rito, i due soggetti maggiorenni venivano tratti in arresto in flagranza di reato e posti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni, mentre il minore veniva denunciato in stato di libertà.

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