Gkn, l'assemblea permanente 'No Keu' al corteo dei lavoratori

(foto gonews.it)

L’Assemblea permanente No Keu aderisce al corteo nazionale indetto dai lavoratori Gkn per domani mattina, 24 luglio. Saremo in piazza come cittadine e cittadini, attivisti e militanti che in questi mesi si sono mobilitati per rivendicare il rispetto della sicurezza collettiva e per affermare la necessità di un diverso sistema di gestione dei beni, delle risorse e delle opere pubbliche. Saremo in piazza a fianco dei lavoratori perché tra ciò che stiamo subendo noi sul nostro territorio e quello che stanno subendo loro all’interno della loro fabbrica ci sono tanti punti in comune.

Ad avvelenare la nostra terra e la nostra acqua è lo stesso sistema predatorio che si permette di chiudere uno stabilimento da 500 lavoratrici e lavoratori, mettendo da un giorno all’altro per strada centinaia di famiglie e spostando la produzione altrove. È proprio quel sistema che, avvalendosi di un apparato politico prono e incapace di governare per il bene di tutti, mette a repentaglio la salute delle persone sversando tonnellate di rifiuti tossici sui territori e allo stesso tempo a pochi chilometri di distanza licenzia e delocalizza solo per aumentare il proprio profitto. Il profitto, quello del comparto conciario e quello di un marchio - Gkn - che continua a fare utili in borsa. Due realtà che sembrano diverse e che invece sono la medesima faccia della medaglia.

L’altra faccia della medaglia è rappresentata dalle persone che abitano i luoghi e che lavorano. Su di loro si scaricano i costi di questa corsa sfrenata e violenta ad accrescere gli utili risparmiando sui diritti. La tutela della salute pubblica, così come le garanzie sul posto di lavoro sono solo appendici ai porci comodi di lor signori, che siano le aziende del distretto conciario riunite in consorzio o un fondo di investimento inglese che gestisce una multinazionale da migliaia di dipendenti in tutto il mondo. A loro i dividendi - milionari nonostante la crisi e la pandemia - e a noi rifiuti tossici e licenziamenti. Mentre chi amministra e governa non ha la minima volontà di interrompere questa catena: le enormi responsabilità politiche che emergono dall’inchiesta Keu sono le stesse che hanno portato a stravolgere in pochi anni il diritto sul lavoro e che stanno conducendo sul baratro milioni di lavoratori in Italia con lo sblocco dei licenziamenti in pieno stato di emergenza.

Noi siamo convinti che un modo per risolvere il conflitto tra lavoro e ambiente ci sia e che consista proprio nel sentirsi parte di uno stesso fronte. Chi difende la salute e la sicurezza collettiva e chi combatte per difendere lavoro, diritti e soprattutto dignità.

Fonte: Assemblea 'No Keu'

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