Gkn, licenziate con una mail 422 persone. Insorgono i sindacati e la politica

La Gkn di Campi Bisenzio ha aperto la procedura di licenziamento collettivo per tutti i propri dipendenti, 422 lavoratrici e lavoratori in totale, i quali avrebbero ricevuto la comunicazione dell'immediata chiusura dello stabilimento per via mail. Da tempo la Gnk, attiva nel settore della componentistica per auto, è in crisi. a notizia, arrivata questa mattina, è stata una vera e propria doccia fredda.

Sul piede di guerra i sindacati che annunciano di non avere intenzione di firmare i licenziamenti e chiedono l'intervento del Governo sulla vicenda. I lavoratori intanto sono riuniti in assemblea. Anche da parte della politica non si sono fatte attendere le reazioni e e prese di posizione a sostegno dei lavoratori, tar cui quella del sindaco di Firenze e della Città Metropolitana Dario Nardella che ha parlato senza mezzi termini di "scandalo nazionale", mentre l'onorevole Fratoianni di Sinistra Italiana denuncia la "mattanza" causata dallo "sblocco dei licenziamenti del governo Draghi".

Gkn, staffetta dei Sindaci davanti allo stabilimento di Campi

Per tenere alta l'attenzione sulla vicenda Gkn, i 41 Sindaci della Città Metropolitana di Firenze saranno a turno da sabato mattina davanti ai cancelli dello stabilimento di Campi Bisenzio. Lo annuncia il Sindaco Metropolitano Dario Nardella.
La staffetta sarà aperta stasera dal Sindaco di Sesto Lorenzo Falchi, quindi domani Sandro Fallani, Sindaco di Scandicci e consigliere delegato della Città Metropolitana di Firenze. Poi raggiungeranno Campi a turno i primi cittadini di Firenze e della Metrocittà Dario Nardella, di Pontassieve, Tavarnelle San Casciano in Val di Pesa, Calenzano. I Sindaci indosseranno la fascia tricolore e la staffetta andrà avanti ad oltranza fino a quando "non si fermerà questo atto di gravità inaudita".


I COMMENTI

Giani: “Fatto gravissimo, diventa un caso nazionale”

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, oggi ha sentito il Mise e anche l’amministratore delegato della multinazionale Gkn, che ha annunciato la procedura di licenziamento collettivo per oltre 400 lavoratori dell’azienda di Campi Bisenzio.

“Quanto accaduto - dichiara - è inaccettabile e di gravità inaudita. Senza  comunicazione preventiva, si mandano a casa più di 400 persone. Ci opporremo con tutte le nostre forze e l’impegno della Regione sarà massimo. Con chiarezza e durezza abbiamo fatto conoscere alla direzione italiana della multinazionale quanto queste modalità e la sostanza di questo intervento siano inaccettabili. Il governo - conclude Giani - deve intervenire, questo è un caso nazionale".

Dopo aver fatto visita ai dipendenti dello stabilimento Gkn in assemblea permanente dopo l'annuncio dei licenziamenti, Giani ha rincarato la dose: "E' vergognoso che, in un mondo in cui ci sono solide legislazioni sui diritti dei lavoratori si possa dire 'ti licenzio' a 422 dipendenti con famiglie e bambini con una semplice e-mail. Occorre cambiare la legislazione nazionale e prevedere sanzioni per chi ha comportamenti di questo genere".

"Sarebbe bene che una delegazione di lavoratori venisse in Consiglio a concordare una mozione con una posizione formale contro la decisione dell'azienda".

"Sono in contatto con i sottosegretari al Mise - ha continuato - e conto di parlare con il ministro Giancarlo Giorgetti perché vorrei vedere il Governo coinvolto in questa vicenda, perché questo è un atto inaccettabile per tutto il nostro Paese"

FIOM-CGIL: "Non firmeremo alcun licenziamento"

"Una doccia fredda terribile stamattina. La Gkn di Campi Bisenzio ha aperto la procedura di licenziamento collettivo per tutti i propri dipendenti, assumendosi la responsabilità di un enorme danno sociale, lasciando senza lavoro 422 lavoratrici e lavoratori, oltre che economico con conseguenze nefaste per tutto l'indotto.
Sembra la scena di un film già visto con il caso della Bekaert: una scelta criminale di una multinazionale che conferma ancora una volta, se c'è ne fosse bisogno, che i datori di lavoro vogliono che il costo di questa crisi ricada sulle persone che per vivere devono lavorare.
Un comportamento intollerabile, anche alla luce dell'Avviso Comune firmato dalle Parti Sociali e dal Governo lo scorso 29 Giugno e dei meccanismi di gestione delle crisi previsti dalla Legge e dal Contratto Nazionale.
Come Fiom chiariamo subito che non firmeremo alcun licenziamento: non possiamo accettare che si consumi l'ennesimo dramma sociale che, inoltre, avrebbe importanti ripercussioni per tutto il tessuto economico e produttivo fiorentino che non può permettersi di incassare l'ennesimo attacco alle sue professionalità e non può accettarlo tutta la comunità fiorentina, dai cittadini alle istituzioni politiche e sociali. Per questo chiediamo all'azienda il ritiro immediato della procedura di licenziamento e l'attivazione degli ammortizzatori sociali previsti dalla normativa vigente e alle istituzioni politiche la convocazione del tavolo al Ministero dello Sviluppo, coinvolgendo la Regione Toscana e le Istituzioni Locali”.

CISL: "Ferita al territorio e offesa alla dignità dei lavoratori

“L’annuncio della chiusura dell’intero stabilimento GKN Driveline di Campi Bisenzio è un’altra ferita dolorosissima inferta a questo territorio, per ciò che significa in termini occupazionali e per le modalità con cui è stata comunicata, che dimostrano anche in questo caso una totale mancanza di rispetto per i lavoratori, offesi nella loro dignità di persone perché trattati come oggetti.”

E’ il commento del segretario generale Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi, alla decisione comunicata dall’azienda questa mattina.

“La chiusura della GKN, con la perdita di 422 posti di lavoro diretti e molti altri nell’indotto, creerebbe un danno sociale enorme, non solo a Campi Bisenzio, ma alle province di Firenze e Prato e all’intera regione Per questo la Cisl Firenze-Prato, nell’esprimere vicinanza e solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie, mette a loro disposizione tutte le proprie risorse e il proprio impegno, per trovare una soluzione diversa da quella, inaccettabile, annunciata stamani.”

“Chiediamo alla Regione e alle istituzioni territoriali interessate di intervenire immediatamente, chiamando in causa il governo nazionale: è sempre ingiusto licenziare, ma è assolutamente indegno che lo si faccia con queste modalità. Non possiamo più accettare tutto questo.”

Nardella: "È uno scandalo nazionale"

"Non esiste, questo è uno scandalo nazionale. Non si chiudono gli stabilimenti con i lanci d'agenzia. Non si mandano a casa 422 lavoratori da un giorno all’altro. Gkn verrà immediatamente convocata e intanto siamo presenti con i nostri rappresentanti istituzionali ai cancelli di Campi Bisenzio per unirci alla protesta dei dipendenti".

Dario Nardella, "come Sindaco metropolitano, a nome mio e di tutti i colleghi sindaci della Città Metropolitana", annuncia che "resteremo da ora fino a quando servirà al fianco del sindaco di Campi Emiliano Fossi e dei lavoratori della Gkn. Siamo pronti a qualunque iniziativa finalizzata a bloccare questa ‘mattanza sociale’".

Per il Sindaco Metropolitano Dario Nardella "siamo di fronte a un gesto inaudito di tracotanza che svaluta il lavoro e svincola il profitto dalla responsabiità verso i lavoratori che lo hanno creato e fatto crescere. Ripeto, qui, come in altre situazioni, che bisogna mettere un freno con penali durissime, in tutta Europa, verso queste modalità barbare. Intervenga immediatamente il Governo, senza esitazioni e con fermezza. Ci vuole una nuova legislazione che ci consenta di intervenire a livello continentale per fermare questo modo selvaggio di fare economia. Vogliamo chiarimenti subito". Ai cancelli della Gkn presenti per la Città Metropolitana di Firenze la consigliera delegata Letizia Perini e per il Comune di Firenze l'assessora Benedetta Albanese.

Confindustria Firenze: "Impegno per giungere a soluzione"

Confindustria Firenze, preso atto della procedura di licenziamento collettivo aperta in totale autonomia da GKN Driveline - di cui non aveva avuto alcuna informazione e dalle cui modalità prende le distanze - garantisce il proprio impegno a fare tutto il possibile e in tutte le sedi opportune, per giungere ad una soluzione che tenga conto degli interessi di tutti i soggetti coinvolti, comprese le aziende dell’indotto, nel pieno rispetto dell’impegno sottoscritto, lo scorso 29 giugno, con la firma dell’avviso comune con il Governo e i sindacati.

Rifondazione Comunista Toscana: "Inaccettabile, si ritirino i licenziamenti"

Licenziamenti al GKN di Campi Bisenzio. La proprietà ritiri immediatamente i licenziamenti, e si attivino tutti gli ammortizzatori e tutti gli strumenti che le norme permettono a tutela dei lavoratori. Come richiesto giustamente dai sindacati va aperto un tavolo di crisi presso il MISE con la partecipazione diretta anche della Regione. Crediamo però che non basti. Siamo di fronte a multinazionali che non hanno nessun rispetto per i lavoratori né tanto meno per la funzione sociale dell’impresa, ed inoltre pare di capire che si tratta di una delocalizzazione: per questo la vicenda deve vedere l’intervento anche europeo, non può essere che predoni di mercato continuino a fare ciò che vogliono. Va attenzionata dalla UE la vicenda specifica, ma va anche stabilito una volta per tutte che chi de localizza deve sapere che avrà contro misure a livello europeo che – colpendo il suo business – rendano sconveniente farlo, nonché stabilire diritti e livelli salariali il più possibile omogenei in Europa affinché almeno nel continente non ci sia la guerra al massimo ribasso sul costo del lavoro. Quelli che dicono “prima gli italiani” dove sono di fronte a uno stillicidio continuo come questo? L’altra considerazione è che la “raccomandazione” a non licenziare scaturita dall’accordo governo sindacati, come si era già visto ed era del tutto evidente, non ha avuto alcun effetto. La nostra non è e non sarà una vicinanza formale ai lavoratori, ma concreta e diretta, non si può assistere a fatti di questa gravità senza una reazione ferma e non episodica, è del tutto evidente infatti che la “distruzione creatrice” che tanto piace a Confindustria e a Draghi è soltanto un altro modo per dire che la più grande crisi dal dopoguerra la dovranno pagare i più deboli, in questo caso i lavoratori GKN.

Fratoianni (Sinistra Italiana): "Il governo si attivi e venga in Parlamento subito"

“Neanche il tempo di finire di salutare i lavoratori della Gianetti Ruote di Monza licenziati con un’email, neanche il tempo di salire su un treno che ecco sul display del cellulare lampeggiano i messaggi dalla Toscana.

Altra azienda, stessa storia: continua la mattanza dello sblocco dei licenziamenti del governo Draghi. Oggi è la volta della Gkn di Campi Bisenzio. 422 persone mandate a casa senza preavviso né motivo, dalla sera alla mattina. Un film, purtroppo, già visto.”

Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.
“Depositerò subito un'interrogazione parlamentare - prosegue l’esponente dell’opposizione di sinistra - affinchè il governo si attivi subito e venga in Parlamento a spiegarci cosa intende fare , e il prima possibile andrò ad incontrare direttamente i lavoratori e lavoratrici davanti ai cancelli di quella azienda.”

“Ma dico anche un’altra cosa: perché Draghi e il ministro Giorgetti - conclude Fratoianni - non vengono a vedere con i loro occhi gli effetti reali delle loro politiche scellerate sulle persone in carne e ossa? Paura di non ricevere applausi?”

Falchi: "Fatto violento e gravissimo"

“Quanto sta accadendo alla Gkn apre una ferita profonda su tutto il nostro territorio. Ai lavoratori e al sindaco di Campi, in queste ore al loro fianco, esprimo tutta la vicinanza e la solidarietà di fronte ad un fatto violento e gravissimo che riguarda tutta la Piana fiorentina. Ancora una volta, da una parte abbiamo una proprietà distante, l’ennesimo fondo di investimento estero al servizio di un’idea di capitalismo predatorio. Dall’altra lavoro e competenze che vengono cancellate con una email in nome dell’avido profitto di pochi, con conseguenze sociali ed economiche scaricate sull’intera collettività. Nel mezzo c’è la decisione di sbloccare i licenziamenti, una scelta profondamente sbagliata del Governo Draghi di cui abbiamo sotto gli occhi le prime drammatiche conseguenze. Siamo in contatto costante con la FIOM e a disposizione per sostenere qualsiasi iniziativa che lavoratori e sindacati decideranno di assumere”.
Lo afferma il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi.

ANPIT Firenze: "Problema del costo del lavoro ancora non risolto"

“Quanto accaduto alla GKN di Campi Bisenzio ripropone il problema del costo del lavoro – uno stipendio costa all’azienda in media il doppio – e della competitività del nostro sistema produttivo, che spesso, anziché adeguarsi è rimasto ancorato al passato. Purtroppo, non ci sono contromisure semplici ai crolli del mercato, come quello dell’auto, che vive una crisi di lungo periodo, nel nostro Paese e in tutta Europa. I dati parlano di una riduzione nei primi cinque mesi dell’anno in corso 1.700.000 immatricolazioni (-25%). Le ricadute erano prevedibili su tutta la filiera, a maggior ragione per uno stabilimento fortemente correlato a FCA. Siamo critici sulle modalità con le quali si è consumato il licenziamento lontano dalla nostra cultura del lavoro e da un corretto modo di fare impresa che superi il conflitto tra lavoratore e imprenditori. Non possiamo addossare, però, alle imprese la colpa, dobbiamo tagliare il costo del lavoro altrimenti casi come questi andranno sempre più ad aumentare e dobbiamo far sì che i nostri distretti produttivi siano collegati e accessibili, altrimenti i capitali sfumano”. Lo sottolinea Giorgio Gargiulo, Presidente di ANPIT Firenze. 

Sinistra Italiana Toscana: "Solidarietà e sostegno ai lavoratori e alle lavoratrici Gkn"

Stamattina la Gkn di Campi Bisenzio ha aperto la procedura di licenziamento per 422 lavoratori e lavoratrici. Un comportamento vergognoso ed intollerabile da parte di una multinazionale che appena è stato tolto il blocco dei licenziamenti ha subito scelto di far ricadere su chi lavora il costo di questa crisi. Come tenevamo, l'avviso comune firmato dalle parti sociali e dal Governo si sta dimostrando inadeguato: l'unica soluzione per evitare licenziamenti come questi era mantenere il blocco dei licenziamenti generalizzato. Averlo tolto è una responsabilità grave del Governo e di tutte le forze politiche che lo sostengono. Le destre e Confindustria hanno dettato l'agenda e imposto questa scelta: PD, 5 stelle e Articolo uno, accettandola, ne sono complici e corresponsabili.

Rifondazione Comunista: "Dalla piana alla città metropolitana, massima solidarietà"

Come Partito della Rifondazione Comunista non possiamo che dare massima solidarietà e sostegno ai lavoratori e alle lavoratrici colpiti dalla decisione della GKN di annunciare la chiusura a Campi Bisenzio.

Oltre 420 persone sono interessate da questa scelta, comunicata per mail e senza alcun preavviso, in un modo che dice molto della violenza con cui agiscono le aziende.

Insieme ai gruppi consiliari che sosteniamo non mancheremo di pretendere dalle istituzioni la massima tempestività nelle azioni di risposta, ma sappiamo perfettamente che è necessario andare oltre i rituali che costantemente si aprono in queste occasioni. Anche perché il dato di fatto è che una fabbrica e chi ci lavora conta meno della speculazione finanziaria e dei margini di profitto di chi porta avanti un modello di sviluppo insostenibile e disumano.

Adesso è in corso un'assemblea dentro la fabbrica: le compagne e i compagni dovranno sostenere qualsiasi tipo di percorso di lotta verrà scelto, concretamente, quotidianamente, senza nessuna illusione sulle ragioni che muovono un privato disponibile ad agire come ha fatto in queste ore.

Ogni soluzione potrà arrivare solo con la solidarietà, costruendo dal basso percorsi unitari nei luoghi di lavoro e sui territori.

Fim-Cisl: "Inaccettabile chiudere con una mail. Comportamento banditesco"

Questa mattina la GKN driveline, azienda fiorentina che produce componenti meccanici per i motori delle auto, di proprietà di un fondo inglese (acquisita dal 2018 da Melrose), con unaltro stabilimento sul territorio italiano a Bolzano,  via per pec, senza nessun preavviso,  nemmeno  alla  Confindustria, ha comunicato ai 422 dipendenti il licenziamento e la chiusura del sito.

Un comportamento vigliacco, senza rispetto per le persone e per il territorio. Una modalità banditesca della gestione dei rapporti che condanniamo senza appelli. Proprio questa mattina l’azienda aveva messo tutti i lavoratori in Par (permesso annuo retribuito) collettivo per le ferie estive e in fabbrica non c’era nessuno.

Da informazioni che abbiamo raccolto pare che l’azienda voglia delocalizzare la produzione di Firenze, ma non sappiano dove.

Una cosa che non ha nessuna logica, visto che non poco tempo fa sono stati effettuati importanti investimenti in macchinari e automatizzazione del sito fiorentino.

Appena abbiamo appreso la notizia lavoratori e sindacato si sono recati in fabbrica e entrati nel sito  nonostante la presenza della security che però non  ha bloccato gli accessi.

Ora siamo in assemblea permanente in attesa di decidere le prossime azioni ed evitare che vengano a portare via i macchinari.

Questa bruttissima notizia è l’ennesima vigliacca ferita che subisce il territorio fiorentino che rischia di perdere  un’altra importante  azienda e lasciare in mezzo ad una strada 422 famiglie,  dopo Electrolux di Scandicci e la Bekaert di Figline Valdarno.

Come Fim Cisl chiediamo alla Regione di intervenire subito anche attraverso il governo nazionale su questo scempio,  è inaccettabile che si licenzi senza motivo e senza preavviso con una e-mail 422 persone.

Torselli (FdI): "Basta con predoni stranieri"

“Una notizia scioccante e un comportamento disumano da parte dei proprietari di GKN che hanno annunciato per mail il licenziamento in blocco dei 422 lavoratori di Campi Bisenzio. Siamo stufi di questi predoni stranieri che sfruttano il nostro territorio e poi, senza alcun preavviso, se ne vanno mettendo a rischio il futuro di centinaia di famiglie. Adesso ci auguriamo che Regione Toscana e MISE avviino un tavolo capace di garantire un futuro ai 422 dipendenti. L'urgenza è garantire gli ammortizzatori sociali ai lavoratori! Auspichiamo che anche Fiat Chrysler abbia a cuore il futuro dei lavoratori di Campi, visto che GKN è una delle prime aziende fornitrici del gruppo FCA. Oppure i vertici Fiat sono solo interessati a delocalizzare e a come fare per pagare meno tasse? Lo avevamo già detto per la vicenda Bekaert e lo ribadiamo anche per la situazione GKN: non deve più accadere che multinazionali o fondi d'investimenti stranieri vengano nel nostro Paese e non accettino la contrattazione con le istituzioni e i sindacati. Occorre individuare dei meccanismi per cui si creino dei reali legami tra gli investitori stranieri ed i territori”. E' quanto dichiarato da Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d'Italia nel Consiglio regionale toscano.

GKN, Ceccarelli e Merlotti (Pd): "Atto unilaterale e vigliacco"

«La chiusura improvvisa dello stabilimento della Gkn di Campi Bisenzio è un fatto estremamente grave e inaccettabile, innanzitutto per i catastrofici effetti sulla vita di centinaia di famiglie e di un intero territorio ma anche per le modalità brutali con cui è avvenuta. Si tratta di un atto vigliacco, che ci lascia basiti, e che non è conforme alla storia delle relazioni industriali, delle rappresentanze sindacali e imprenditoriali di questa regione. Vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza e solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie, alla città di Campi Bisenzio e a tutto il territorio coinvolto perché a risentire di questa scelta sarà l’intero sistema economico locale. È preoccupante che un atto così grave arrivi a due settimane dallo sblocco dei licenziamenti. Il gruppo Pd sarà presente al presidio organizzato da lavoratori, sindacati e istituzioni. La Regione dovrà fare tutto il possibile affinché la vicenda abbia un esito diverso ma la vicenda ha bisogno di un intervento del Governo». E’ quanto dichiarano Vincenzo Ceccarelli e Fausto Merlotti, capogruppo e consigliere regionale del Partito Democratico, in merito alla notizia della chiusura dello stabilimento Gkn di Campi Bisenzio.

La Lega nel Centrodestra: "Esterrefatti"

La improvvisa chiusura dello stabilimento GKN di campi bisenzio "è una notizia che ci allarma e ci lascia esterrefatti, anche per le modalità con cui è stata annunciata". Così dichiarano i consiglieri metropolitani della Lega nel Centrodestra Alessandro Scipioni e Cecilia Cappelletti unitamente alla consigliera Lega di Campi Vanessa Fiaschi.
Dopo più di anno di crisi lavorativa ed economica dovute alla pandemia, "è necessario un impegno unitario delle amministrazioni e della politica tutta a sostegno di questi lavoratori".
I consiglieri chiedono "l'intervento anche del Ministero dello Sviluppo economico perché in sinergia con le amministrazioni locali provinciale e regionale si possa scongiurare un evento così drammatico per centinaia di lavoratori dell’azienda e dell’indotto e di tutte le loro famiglie".

Gkn, Ficco-Materazzi (Uilm): “Governo intervenga"

“Fin dal 2018, quando Bekaert avviò improvvisamente la procedura di licenziamenti, la Uilm ha denunciato il pericolo rappresentato dalle delocalizzazioni produttive e dal comportamento cinico di molte multinazionali. Questo è il caso di Gkn che oggi ha inviato la comunicazione di procedura di licenziamento a 422 dipendenti per chiusura totale dello stabilimento. È da anni che come Uilm denunciamo un progressivo indebolimento della direzione aziendale e dei livelli dirigenziali territoriali, e ultimamente lo stabilimento era gestito a distanza dalla sede di Brunico o direttamente da Gkn Europa”. Lo dichiarano Gianluca Ficco, Segretario nazionale Uilm, e Davide Materazzi, Segretario Uilm Firenze.

“Rivendichiamo da tempo norme che davvero incentivino chi vuole fare industria in questo Paese e al contempo penalizzino chi decide di delocalizzare - sottolineano Ficco e Materazzi - Inoltre a più riprese abbiamo avvisato il Governo che urge una politica industriale per il settore dell’auto che accompagni l’intera filiera produttiva nella delicatissima fase di transizione che stiamo attraversando in Europa e in Italia”.

“Se il Governo non interverrà in tal senso ci troveremo ad affrontare ulteriori casi di chiusura di stabilimenti, anche in altri settori, e senza gli strumenti necessari per contrastare queste decisioni da parte di multinazionali spregiudicate”, concludono.

Cgil Pisa: "La chiusura della Gkn è uno schiaffo alla Toscana"

“La notizia della chiusura dello stabilimento della GKN di Campi Bisenzio arriva come una doccia gelata in mezzo alla calura estiva.
È uno schiaffo pesante a tutto il mondo del lavoro e soprattutto alle istituzione locali e regionali che tanto hanno fatto in più di 25 anni, da quando la GKN rilevò lo stabilimento Fiat e le sue produzioni dal sito di via Forlanini a Firenze.
È inaccettabile che ad una settimana dalla decisione di utilizzare ogni strumento alternativo ai licenziamenti, si proceda impunemente alla chiusura e al dramma per centinaia di lavoratori, lavoratrici e delle loro famiglie.
È il momento della risposta ferma e decisa da parte di tutto il mondo del lavoro, unitariamente e senza tentennamenti.
È il momento della massima solidarietà e della lotta per difendere tutti i posti di lavoro.
La Cgil di Pisa è pronta a farlo, sollecitando in tal senso tutte le strutture regionali.
La risposta del mondo del lavoro dovrà essere forte e chiara e la Regione Toscana dovrà farsi interprete dello sviluppo delle attività produttive dei nostri territori.
Questo segnale è un allarme per tutto il sindacato, il rischio evidente è che questa barbarie dei licenziamenti prenda piede, magari anche solo attraverso le modalità telematiche asettiche, e impoverisca di fatto la nostra regione e in definitiva il Paese”.

Gandola (FI): "Una notizia terribile, inaccettabile"

"Una notizia terribile, inaccettabile, che strangola Campi Bisenzio e tutta l’area metropolitana. Nessuna forza politica può tacere dinanzi a questo disastro occupazionale, il Comune di Campi Bisenzio, la città Metropolitana, la Regione e il Ministero dello sviluppo si attivino immediatamente. Serve una forte risposta collettiva. Un'ondata di indignazione che deve riguardare tutti".
Si esprimono così Paolo Gandola, consigliere della Città Metropolitana di Firenze e capogruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio e Angelo-Victor Caruso, coordinatore comunale azzurro commentando la notizia trapelata stamani della dismissione dello stabilimento Gkn presente a Campi Bisenzio.

"Il Consiglio comunale di Campi Bisenzio sia prontamente informato al riguardo, chiedono i due esponenti, si convochino con urgenza i sindacati in commissione ed anche la Città Metropolitana di Firenze faccia altrettanto. Si apra subito il tavolo di crisi in Regione Toscana. Nessuna forza politica può tacere ed occorre porre in essere ogni sforzo per evitare la dismissione dello stabilimento. Un impegno forte e collettivo di politica e istituzioni va messo assolutamente in campo. Noi – hanno concluso – siamo pronti a schierarci al fianco dei lavoratori con le altre forze politiche per fare tutto quanto necessario ad evitare la chiusura dell’azienda".

Sinistra Civica Ecologista: "Licenziamenti inaccettabili, Regione e Governo intervengano"

«La decisione di GKN di licenziare 422 lavoratrici e lavoratori dello stabilimento di Campi Bisenzio è inaccettabile. Così come sono inaccettabili le modalità utilizzate dalla proprietà per comunicare la cessazione delle attività e la conseguente procedura di licenziamento collettivo. Come è possibile che si arrivi a questa decisione unilaterale senza alcun preavviso e senza alcun confronto con le istituzioni e le organizzazioni sindacali? Si tratta di un colpo durissimo inferto al territorio e alla Toscana tutta, che avrà pesanti ripercussioni anche sull'indotto. Sinistra Civica Ecologista è vicina alle maestranze e alle loro famiglie e sosterrà tutte le iniziative che le lavoratrici, i lavoratori, i sindacati e gli enti locali intenderanno prendere già a partire dalle prossime ore. Ora ci sia una mobilitazione unitaria e forte contro questa scellerata decisione. Sinistra Civica Ecologista chiede che Regione e governo intervengano subito e con fermezza nei confronti della multinazionale inglese affinché venga ritirata la procedura di licenziamento collettivo».

Lega: "Siamo indignati"

Siamo indignati -affermano l'Onorevole Mario Lolini, Commissario regionale della Lega ed Elisa Tozzi, Consigliere regionale- nell'apprendere che oltre 400 lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio siano stati praticamente licenziati tramite una semplice comunicazione via mail. Un modus operandi assolutamente inaccettabile, oltre che inusuale che stigmatizziamo con forza. Un'altra multinazionale che attua, dunque, sul territorio toscano un comportamento censurabile, mettendo in ansia centinaia di dipendenti e le loro famiglie. Sia in ambito regionale che a livello nazionale ci attiveremo, dunque, velocemente per chiarire i termini di questa drammatica crisi lavorativa, aperta, tra l'altro, con una modalità priva di ogni senso logico ed anche senza un briciolo di rispetto verso le tante persone coinvolte."

Bugetti (Pd): "Il punto vero è la garanzia del lavoro e il valore umano"

Subito solidarietà e vicinanza, ma immediatamente dopo una presa di posizione forte: un tavolo di crisi governativo e intervento dell’Europa. Sulla notizia di licenziamento immediato, comunicato via mail, e chiusura dello stabilimento GKN di Campi Bisenzio, la presidente della commissione Sviluppo economico in Consiglio regionale, Ilaria Bugetti (Pd), non ha dubbi: “Serve ragionare su costo della manodopera, garanzia del lavoro e valore del capitale umano, credibilità aziendali e fondi di investimento, e tutela del know how acquisito. Perché oggi il dramma si chiama GKN, ma domani potrebbe essere un’altra azienda, in Toscana come altrove, ed è un fatto che aggrava ancora di più una situazione già drammatica”.

Il motivo del licenziamento immediato e della chiusura parrebbe infatti non essere legato a riduzione delle commesse o altre difficoltà. “Semplicemente si delocalizza – spiega Bugetti - per spostare la produzione in un luogo dove il costo della manodopera è minore”. Un “atteggiamento che deve essere contrastato a livello europeo - ribadisce la presidente Bugetti – perché sfruttare il lavoro fin quando fa comodo e poi depauperare interi territori delle loro ricchezze non è più tollerabile”.

Perini e Albanese: "Vicinanza e impegno contro la chiusura"

La consigliera delegata della Città Metropolitana di Firenze Letizia Perini e l'assessora del Comune di Firenze Benedetta Albanese alla Gkn.
"Vicinanza e impegno contro la chiusura dello stabilimento di Campi".

Il PCI: "Non si può rimanere indifferenti"

Come già accaduto alla Bekaert di Figline Valdarno (400 lavoratori interessati) e in altre decine di realtà nel nostro Paese, una multinazionale ha deciso in un amen di chiudere uno stabilimento a Campi Bisenzio, che occupava 422 lavoratori e lavoratrici più l'indotto. Come diceva la ridicola "presa d'atto" firmata e glorificata da CGIL, CISL, UIL, Confindustria, Confapi, Alleanza Cooperative Italiane e Governo? "Raccomandiamo a tutti di comportarsi bene".

Il fondo d'investimento estero proprietario della G.K.N., come i padroni belgi della Bekaert, tutte "brave e buone persone", si sono comportati benissimo, naturalmente secondo la loro logica, quella del massimo profitto: mungi i finanziamenti pubblici finché puoi e dopo chiudi lo stabilimento e scappa con i soldi dei lavoratori che hai licenziato (i finanziamenti pubblici li pagano in gran parte proprio i lavoratori dipendenti con le tasse).

A loro non interessa nulla delle condizioni di chi lavora e, visto che considerano le leggi e le regole dei fastidiosi “lacci e laccioli”, figuriamoci delle “raccomandazioni”. Alle lavoratrici e ai lavoratori, ai sindacalisti che sono in prima linea, va tutto il nostro appoggio e la nostra solidarietà.

Non si può rimanere indifferenti a quanto sta succedendo nel nostro Paese. Come sempre sono i lavoratori e le lavoratrici che lottano per difendere il lavoro e l’attività produttiva della nazione. L'Italia si regge sulle loro spalle. I padroni, al solito, scappano con i soldi.

La concertazione e quella malsana idea secondo la quale “siamo tutti sulla stessa barca” portano a queste situazioni, a questi disastri.

Si cominci da subito a contrastare la marea dei licenziamenti organizzando uno sciopero generale che abbia come obiettivi quelli di non perdere nessun posto di lavoro e di far pagare ai padroni la crisi che loro stessi, e non solo la pandemia, hanno causato.

Occorre invertire la tendenza degli ultimi trent'anni, che hanno visto l'approvazione di leggi e l'adozione di provvedimenti, sia a livello italiano che da parte della UE, che hanno favorito profitti, rendite e delocalizzazioni, permettendo a industriali e speculatori di fare quel che vogliono, precarizzando sistematicamente il rapporto di lavoro. Senza di ciò l'impegno (o presunto tale) degli enti locali e governativo per salvare i posti di lavoro sarà una presa in giro.

Occorre attuare la Costituzione nazionalizzando le aziende abbandonate dagli industriali e programmando democraticamente l'economia secondo l'interesse della collettività.

Il primo dramma è che larga parte del Sindacato confederale ancora questo non l'ha capito (o fa finta di non capirlo). Il secondo dramma è l'assenza di un Partito che sia di riferimento per i lavoratori e gli sfruttati. Il rinato Partito Comunista Italiano, in mezzo a mille difficoltà, si propone di superare questo vuoto. E le tragedie sociali di questi giorni dimostrano quanto sia necessaria la sua presenza.

Cardinal Betori: "Trovare soluzione"

"L'annuncio dei licenziamenti alla Gkn crea una grande preoccupazione per i lavoratori, per le loro famiglie, per l'intera comunità di Campi Bisenzio, e per il territorio fiorentino. Il pensiero e la preghiera del vescovo e della diocesi vanno a chi oggi teme improvvisamente di perdere il proprio posto di lavoro. Oltre ad esprimere la vicinanza, auspico che con l'impegno di tutte le parti interessate e delle istituzioni si possa aprire un dialogo e trovare una soluzione che metta al centro le persone, la dignità del lavoro, il bene comune".

Capilli (Fim Cisl): "Ci auguriamo di incontrare i rappresentanti dell'azienda"

"Ci auguriamo di incontrare quanto prima i rappresentanti dell'azienda per capire se ci sono alternative a una chiusura, se ci sono problemi di crisi e di costi ce lo dimostrino e si cercano soluzioni, comunque si deve dare un ammortizzatore sociale ai dipendenti". Così Flavia Capilli, segretaria provinciale Fim Cisl Firenze. "Questo è uno dei primi licenziamenti dopo lo sblocco e va a colpire un territorio già molto colpito da un punto di vista industriale. I dipendenti stanno metabolizzando la notizia che ha sconvolto le vite di tante persone, il fatto di averlo saputo tramite una mail arrivata ai sindacati ha avuto un impatto emotivo non indifferente. L'assemblea permanente va avanti in modo molto tranquillo, c'è da capire quali potranno essere i prossimi passi a partire da lunedì, intanto è bello vedere il via vai di istituzioni e cittadini che dimostrano la loro solidarietà ai lavoratori. Il capannone è pieno di macchinari ultramoderni, qui sono stati fatti investimenti di recente, è un orrore anche questo, vedere abbandonata a sé stessa un'azienda così ricca anche da un punto di vista meccanico".

Toccafondi (Italia Viva): "Atto disumano"

"La vicenda dei licenziamenti di massa operati da Gkn è incredibile nel merito, allucinante nel metodo. Nel merito è una vicenda incredibile perché niente avrebbe fatto pensare a questo esito. L'azienda, infatti, ha commesse, nei magazzini gli ordini sono pronti per partire e gli operai sono stati colti completamente di sorpresa, le Rsu erano ignare di tutto. Nel metodo è una vicenda allucinante: 422 dipendenti ricevono all'improvviso, da un giorno all'altro, una mail asettica, alcuni sono stati avvertiti dai colleghi grazie al passaparola su whatsapp, con oggetto il licenziamento immediato. Chi è che ha pensato e messo in atto un'azione così disumana? Il governo farà tutto quanto è nelle sue possibilità, ne sono sicuro, ma se la proprietà non cambia metodo e posizione sarà tutto molto complicato". Lo dichiara Gabriele Toccafondi, deputato fiorentino di Italia Viva.

Confartigianato: "Ci sono imprenditori e ci sono predatori"

"Ci sono imprenditori e ci sono predatori. Gli imprenditori sviluppano, sono parte attiva di un territorio, restituiscono alla società e soprattutto hanno rispetto per il lavoro. Ahimè, ce ne sono sempre meno e in compenso abbiamo aperto le porte a predatori che promettono investimenti e sviluppo ma in realtà saccheggiano territori. Ciò che sta avvenendo alla Gkn è raccapricciante: uno stabilimento chiuso e 422 lavoratori licenziati via e-mail. Non possiamo pensare che il futuro del nostro territorio sia in mano a colossi sempre più grandi che usano il dare lavoro come leva di impunità. Aiutiamo le piccole imprese a crescere, che di importare predatori proprio non abbiamo bisogno". Lo afferma la Confartigianato di Firenze con il presidente, Alessandro Sorani

La Pietra (FdI): "Licenziamenti comunicati via mail e whatsapp"

"Quello che sta accadendo in queste ore allo stabilimento Gkn a Campi Bisenzio è inaccettabile. Il comportamento dell'azienda è inqualificabile. Porterò la vicenda all'attenzione del governo, che inviterò a far luce su questa bruttissima pagina. Non è tollerabile che i licenziamenti siano stati comunicati tramite e-mail e whatsapp, ritengo vergognosa la mancanza di confronto. Una cosa così non si è mai vista e deve essere censurata a livello nazionale. Chiedo ai sindacati, alle maestranze, alle Istituzioni locali di fare fronte comune e portare avanti una battaglia che ci veda uniti nell'interesse di centinaia di famiglie e del territorio, che da sempre è espressione di laboriosità".Lo dichiara il senatore Fratelli d’Italia, Patrizio La Pietra, in riferimento all'improvvisa ondata di licenziamenti che ha colpito i lavoratori dello stabilimento Gkn.

Danti (europarlamentare IV): "Duro colpo al tessuto economico del nostro territorio"

I  licenziamenti alla GKN rappresentano non solo una terribile notizia per centinaia di famiglie che da ieri non hanno più certezze per il loro futuro, ma anche un duro colpo al tessuto economico del nostro territorio.

Più in generale è inaccettabile che una decisione del genere sia stata presa in silenzio e comunicata con modalità prive di ogni connotato di sensibilità e umanità.

Per quanto mi riguarda la vicenda è aperta e ben lontana dalla conclusione: la prossima settimana rappresenterò in ogni sede a Bruxelles quanto sta accadendo a Campi Bisenzio, una situazione inaccettabile che non si può conciliare con l’idea di futuro e di Europa che da anni stiamo difendendo. L’Unione europea deve essere il baluardo di chi, come accaduto alla GKN, subisce la brutalità di proprietà che concepiscono il mondo dell’impresa come il Far West.

Bonafè, segretaria PD Toscana :"Inaudito atto"

"La nostra vicinanza ai lavoratori e per condannare il comportamento grave e inaudito della multinazionale". Così, in un post fb, Simona Bonafè, segretaria del PD Toscana

USB: "Con indotto 500 a casa, è speculazione fondi esteri"

"Oltre ai licenziamenti di tutti i dipendenti della Gkn, 335 operai, 67 impiegati, 16 quadri e quattro dirigenti, ci sono i lavoratori della Easy Group srl, della Host food srl, aziende coinvolte nell'attività industriale e nei servizi, si arriva così a circa 500 persone private del salario e del posto di lavoro". Lo evidenzia la sigla di base Usb Firenze Lavoro Privato Industria.

"Il comunicato è arrivato via mail in una giornata di blocco delle attività per mancanza di componenti. Una modalità comunicativa in perfetta sintonia con il contenuto della lettera, inviata alle Rsu e ai sindacati, che stronca l'utilizzo di qualsiasi ammortizzatore sociale, perché secondo l'azienda per tutelare il budget non c'è altro modo che buttare in mezzo alla strada dipendenti diretti e indiretti. Quello sottoscritto da Landini, Sbarra e Bombardieri è in effetti una mera presa d'atto della libertà di licenziare regalata ai padroni, di cui questi stanno già facendo largo e spregiudicato utilizzo, altro che raccomandazione ad utilizzare gli ammortizzatori sociali, è una vergognosa menzogna che si è liquefatta davanti ai cancelli della Gianetti Ruote e della Gkn. Non è un caso - sottolinea Usb - se entrambe sono legate a fondi esteri: la Gianetti Ruote al fondo tedesco Quantum Capital Partners, con sede negli Usa, mentre la Gkn è del fondo britannico Melrose, meccanismi speculativi senza specifiche ambizioni industriali, pronti a gettare sul lastrico migliaia di lavoratori pur di valorizzarsi in borsa. Siamo alle prime battute di una drammatica stagione in cui il padronato, speculatori finanziari italiani ed esteri, con il pieno appoggio del Governo, intendono riscrivere in peggio condizioni di occupazione, di salari, di orario di lavoro, di salute e sicurezza e diritti sindacali, utilizzando lo strumento delle ristrutturazioni e dei licenziamenti".

Scaramelli e Rossetti: "Vicenda assurda. Il Consiglio regionale intervenga con misure straordinarie"

"Il Consiglio regionale deve essere presente e disponibile ad adottare misure straordinarie a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori di Gkn. La Toscana deve essere frontiera di rispetto e di tutela del lavoro, pronta anche ad accompagnare l'impresa con strumenti straordinari". A dirlo Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale, e Alice Rossetti, coordinatrice di Italia Viva Toscana, sui licenziamenti di Gkn a Campi Bisenzio. "In merito all'azione sul licenziamento collettivo per oltre 400 lavoratori dell'azienda di Campi Bisenzio, il Presidente Giani si sta muovendo bene - continuano Scaramelli e Rossetti -. La multinazionale con una pec ha messo alla porta non solo i propri lavoratori ma anche tutti quelli dell'indotto. La politica, le istituzioni, possono e devono intervenire per risolvere questa assurda e inspiegabile crisi aziendale".

Pancini (cgil Prato): "Non sono ammissibili. Piena solidarietà ai lavoratori"

«Piena solidarietà ai lavoratori della Gkn. La Camera del Lavoro mette a disposizione le sue strutture a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori e della loro mobilitazione». E’ quanto afferma il segretario generale della Cgil di Prato Lorenzo Pancini, dopo il licenziamento collettivo operato dalla multinazionale dei dipendenti dello stabilimento di Campi Bisenzio.

«Quanto sta accadendo – continua Pancini – non ha alcuna ragione d’essere, anche alla luce, come sottolineato dalla Fiom nazionale e di Firenze e Prato, dell’avviso comune firmato dalle parti sociali e dal governo lo scorso 29 giugno, e dei meccanismi di gestione delle crisi previsti dalla legge e dal contratto nazionale».

«La Cgil di Prato – prosegue il suo segretario generale – si associa e sostiene le richieste di ritiro dei 422 licenziamenti e di attivazione degli ammortizzatori sociali previsti dalle norme vigenti, nonché chiede a gran voce che Regione Toscana e istituzioni locali si attivino a loro volta per la convocazione urgente di un tavolo al ministero dello Sviluppo».

«Non è assolutamente ammissibile – dichiara Pancini – che si intenda far pagare ai lavoratori l’uscita dalla pandemia, né che da parte delle imprese e delle loro associazioni si intenda scaricare il costo della crisi su chi per vivere deve lavorare, provocando un’inutile dramma sociale di cui sono vittime i lavoratori e le loro famiglie, e un grave danno economico ai territori, compreso il tessuto economico pratese. Ricordo infatti che sono molti i lavoratori pratesi impiegati alla Gkn di Campi Bisenzio. E’ già alto il tributo che Prato ha dovuto pagare in quest’anno pandemico, 2150 posti di lavoro persi nel 2020, non è necessario che a questo già insostenibile peso si aggiunga un altro pesante attacco ai livelli di vita e di esistenza dei lavoratori, con la prosecuzione dei processi di deindustrializzazione che investono il tessuto pratese e fiorentino».

Cgil e Fiom: "Non lasceremo soli questi lavoratori"

Quanto successo ai lavoratori della Gkn che fino alle sei della mattina erano al lavoro, già perché il lavoro non manca alla Gkn, è alle 10, con una mail, sono stati mandati a casa, è inqualificabile. Un affronto al mondo del lavoro, a Firenze, alla Toscana e all’Italia tutta.
Non lasceremo soli questi lavoratori a cui va tutta la nostra partecipe solidarietà, risponderemo come sappiamo fare, con la mobilitazione.
La Cgil e la Fiom proporranno a Cisl e Uil e alle loro categorie una risposta a livello regionale, perché il problema va ben oltre Firenze, i 422 della Gkn e gli altri dell’indotto.
Ne discuteremo con i lavoratori della Gkn in assemblea permanente che incontreremo lunedì.
Per l’intanto diciamo a Draghi e ai suoi ministri: una soluzione va trovata ora, non fra qualche anno.
Il problema dovrebbero conoscerlo, ci sono multinazionali che arrivano, prendono, consumano territorio e scappano lasciando macerie sociali. In Italia possono farlo, non è così in altri paesi anche a noi molto vicini, si provveda”. Lo dichiarano congiuntamente Dalida Angelini, segretaria generale della Cgil Toscana e Massimo Braccini segretario generale Fiom Cgil Toscana.

Acerbo e Ballerini (Prc): "Sosterremo i lavoratori nella lotta"

"Il Partito della Rifondazione Comunista conferma la sua solidarietà e il suo sostegno alla mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della GKN, qualsiasi forma sceglieranno per la loro lotta. Oggi abbiamo raggiunto la fabbrica poco prima dell'assemblea aperta, con il Segretario nazionale e alcune delle figure istituzionali del territorio che abbiamo contribuito ad eleggere nei comuni dell'area e in Città Metropolitana".

Le parole di Maurizio Acerbo, Segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista: "La GKN, come azienda (acquistando Augusta) ha incassato dallo Stato centinaia di milioni mai restituiti, ora pensano di chiudere e delocalizzare all'estero. Draghi mostri di essere capace di fare qualcosa sul serio, perché finora ha fatto solo gli interessi del grande capitale. Questa non è un'azienda "decotta", ci sono professionalità da salvaguardare. Draghi si ricordi cosa fece La Pira e ne segua l'esempio".

Queste le parole di Lorenzo Ballerini, consigliere comunale di Campi a Sinistra: "Non possono bastare i tavoli rituali e le parole di circostanza. Quanto accade è la logica conseguenza di una centralità del lavoro che da troppo tempo manca a tutti i livelli della politica, anche sul piano locale. Dobbiamo essere in grado di sostenere le lotte che verranno decise in fabbrica durante l'assemblea permanente".

Insieme alle compagne e ai compagni del Partito, a partire dai circoli della piana, erano presenti anche il consigliere della Città Metropolitana Enrico Carpini, quelli del Comune di Firenze Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, quelli di altri comuni dell'area (tra cui Caterina Corti, di San Piero e Scarperia).

Palagi e Bundu (Sinistra Progetto Comune): "La politica non stia a guardare"

Per Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, consiglieri di Sinistra Progetto Comune, "la politica non dovrebbe essere spettatrice di quello che accade: per questo occorre dare concreto sostegno, quotidiano, alle decisioni che prenderа l'assemblea permanente dei lavoratori e delle lavoratrici Gkn".

Laforgia (LeU): "Presto un'interrogazione al ministro Orlando"

"Presenterò una interrogazione al Ministro del Lavoro sulla GKN di Campi Bisenzio, che ha annunciato 422 licenziamenti avvisando gli operai via whatsapp, senza alcun confronto coi sindacati" ha detto il Senatore di LeU Francesco Laforgia.  "Una vicenda vergognosa su cui il Governo deve prendere immediati provvedimenti, dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori scaricati all'improvviso e in modo barbaro dall'azienda. Quanto accaduto è di una gravità inaudita."

 Rizzetto (FdI): "Non possiamo tollerare tale comportamento"

"Presenterò un'urgente interrogazione al governo ed un question time in Commissione per cercare di tutelare i diritti dei 422 lavoratori che da un giorno all'altro si sono visti arrivare una lettera di licenziamento. Non possiamo più tollerare il comportamento di multinazionali che acquistano le aziende italiane e dopo aver sfruttato il know how dei lavoratori li abbandonano per altri piani speculatori".

È quanto dichiara il deputato di Fratelli d'Italia Walter Rizzetto, capogruppo della commissione Lavoro della Camera.

Conti e Granato (PaP): "Politica complice dell'azienda"

Francesca Conti, coordinatrice fiorentina di Potere al Popolo, e Giuliano Granato, portavoce nazionale PaP: "La Giunta regionale toscana nel febbraio 2020 si era fatta garante della continuità del sito produttivo. Requisizione immediata della fabbrica a GKN o dimissioni dei decisori politici".

"Il 14 febbraio 2020, dopo un partecipatissimo sciopero e un presidio di circa 200 persone sotto la sede della Regione Toscana, gli operai GKN strappavano un accordo importante all'azienda e alla Regione Toscana".

"Quell'accordo, oltre a limitare l'assunzione di interinali ed a garantire che gli operai in staff leasing fossero assunti con priorità dall'azienda, conteneva due punti importanti. 1) L’azienda avrebbe dovuto garantire i livelli occupazionali; 2) Fu creata di conseguenza una task-force con la presenza della Regione Toscana, in cui la Regione si faceva garante dei volumi produttivi previsti nei successivi due anni dall'azienda".

"Ieri, un anno e mezzo dopo, quell'accordo è stato stracciato dall'azienda, che con una mail ha chiuso la fabbrica, senza nessun preavviso e con piani industriali espansivi in atto, lasciando per strada 422 persone più un'altra ottantina dell'indotto diretto. Eugenio Giani ha infatti immediatamente biasimato la scelta della direzione GKN".

"Basta un post del Governatore per garantire i livelli occupazionali? E' evidente che di fronte a un atto di tale gravità, se la Giunta Regionale vuole rispondere dell'accordo sottoscritto nel febbraio 2020 deve farsi garante della requisizione dello stabilimento a GKN, facendo pressione sul Governo, o dimettersi riconoscendo la sua impotenza".

"La maggioranza regionale (PD+ IV + LEU) ha già molti errori da farsi perdonare sulla vicenda Texprint, dove di fatto la Giunta ha di fatto preso una posizione di equidistanza di fronte a forme di sfruttamento illegale, sulla vicenda Bekaert, dove la regione a gennaio di quest'anno ha sottoscritto un accordo con l'azienda che avallava i licenziamenti collettivi, accordo non sottoscritto dalla FIOM-CGIL, e sulla vicenda KEU, dove, al di là delle responsabilità penali, è emersa una co-responsabilità politica dell'attuale Governatore nell'approvazione degli emendamenti che hanno consentito ad Aquarno di riutilizzare in edilizia i materiali altamente tossici prodotti dalle concerie di Santa Croce sull'Arno".

"Se vogliamo che queste situazioni non si ripetano la Giunta Regionale deve agire prontamente o dimettersi".

L'assessora al lavoro Nardini: "Atto irricevibile, parlato con Orlando"

"Un atto irricevibile, gravissimo, sia nella modalità che nel merito, un atto che offende i lavoratori, ferisce profondamente il tessuto economico e sociale e tradisce le istituzioni del territorio e dell'intera regione, segnando uno stravolgimento delle corrette relazioni sindacali a cui, da sempre in Toscana, sono improntati i rapporti fra le parti sociali".

Così l'assessora al lavoro Alessandra Nardini commenta il licenziamento, senza comunicazione preventiva e via web, dei 422 lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio.

"La battaglia dei lavoratori della Gkn per la difesa del loro stabilimento è la nostra battaglia. Non possiamo rassegnarci ad accettare il repentino abbandono del territorio da parte di questa azienda e la conseguente perdita di posti di lavoro. Per questo, a fianco del sindacato, dei lavoratori e delle loro famiglie, la Regione è in prima fila per chiedere un tempestivo intervento nazionale e il ritiro dei licenziamenti. Se, da un lato, è importante la mobilitazione di tutti gli amministratori locali, come ho detto anche al sindaco di Campi Emiliano Fossi con cui sono in costante contatto, altrettanto indispensabile è l'immediato coinvolgimento del livello nazionale e, in particolare, del Mise. Ieri ci siamo subito sentiti con il ministro del lavoro Andrea Orlando, il quale si è prontamente interessato alla vicenda e poco fa ha giustamente sottolineato che, a fronte di una modalità inaccettabile, sia il ministero del Lavoro che il Mise si stanno muovendo per fare luce sulle condizioni che hanno determinato la decisione dell'azienda e cercare tutti gli elementi per scongiurarla".

Bernini (Fi): "Questo è un massacro sociale"

Una crisi aziendale non può trasformarsi in un massacro sociale. E' inconcepibile quanto sta accadendo alla Gkn di Campi Bisenzio, con 422 lavoratori licenziati senza preavviso con una semplice Pec sul telefonino. Pur in un mercato dell'auto in profonda trasformazione, ci sono margini di produttività che vanno assolutamente salvaguardati. L'Italia non può diventare teatro di scorrerie di multinazionali e fondi d'investimento che calpestano i diritti basilari dei lavoratori. Ci vuole una risposta forte e immediata delle istituzioni, e sono certa che il Mise e la Regione Toscana si attiveranno per aprire un tavolo urgentissimo di trattativa".

Lo scrive in una nota la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini.

Art.1-Camping Cig di Piombino: "Stessa sorte di Jsw"

Il Coordinamento Art.1-Camping Cig di Piombino, che coinvolge gli addetti delle acciaierie, ha espresso in una nota "la propria totale solidarietà ai lavoratori di Gkn e del relativo indotto, che subirà la stessa sorte già toccata a quello di Jsw; siamo al fianco di tutti coloro che sono colpiti dall'arbitrio padronale, il quale ha attivato i licenziamenti".

"A Piombino - riporta il comunicato - conosciamo bene l'arroganza delle multinazionali, che si vantano di disporre della vita dei loro dipendenti e del futuro produttivo e sociale di interi territori, alla faccia dell'art. 42 della Costituzione della Repubblica Italiana, il quale subordina l'esercizio della proprietà privata all'utilità sociale di questa: quindi, lo Stato non deve sottrarsi al ruolo che gli compete. Siamo pronti a sostenere anche questa lotta e chiediamo con forza alle organizzazioni sindacali di collegare e unificare fino allo sciopero generale le numerose, spesso disperate vertenze simili, come quelle riguardanti Piombino, che si trascinano isolatamente in giro per l'Italia e l'Europa. Se toccano uno, toccano tutti!".

Letta: "Inaccettabile, il Governo deve ribaltare la situazione"

"E' assolutamente inaccettabile quello che è successo alla Gkn, così come quello che è successo in Brianza dove, dopo aver incontrato i lavoratori, ho chiesto al governo di aprire immediatamente un tavolo per ribaltare la situazione che si era creata. La stessa cosa deve avvenire anche a Firenze".

Il segretario Pd, Enrico Letta, dal palco di Bologna, intervenendo a Repubblica delle Idee, è intervenuto sulla vicenda dei 422 dipendenti della Gkn in provincia di Firenze, che sono stati licenziati via mail e che hanno aperto un'assemblea permanente all'interno della fabbrica.

Per il segretario Pd Enrico Letta, "l'intero sistema paese, governo, Confindustria, imprese, deve rendersi conto che se questo è l'andazzo del dopo 30 giugno, allora va cambiato. Se questo è l'andazzo, noi dobbiamo rivedere la norma del 30 giugno, messa a punto con modalità selettiva. Prendere atto e cambiare. Poi c'è il tema dell'inafferrabilità della leadership delle aziende".

Armentano (Pd): "Comportamento assurdo e poco etico"

"Quanto accaduto a Campi Bisenzio ai lavoratori della Gkn non solo è grave ma inumano" commentano il capogruppo del Partito Democratico fiorentino Nicola Armentano, la vicecapogruppo del Partito Democratico Letizia Perini e la presidente della commissione istruzione e lavoro Laura Sparavigna.

"Il metodo con il quale è stato comunicato i licenziamenti è assurdo e ha poco di etico. I dipendenti sono persone, prima di tutto. E come tutte le persone meritano rispetto. Servirа una grande reazione da parte delle Istituzioni e una ferma presa di posizione di condanna da parte del nostro Governo per quanto accaduto, oltre ad una rapida soluzione per i 422 lavoratori".

Il ministro del Lavoro Orlando: "Modalità inaccettabili"

"Il Mise - ha aggiunto Orlando - si sta muovendo per verificare le condizioni in cui è avvenuto l'episodio, ma si tratta di modalità che non possono essere accettate e su cui bisogna trovare tutti gli elementi per scongiurarle" ha commentato il ministro del Lavoro Andrea Orlando.

M5S di Firenze: "Lavoratori trattati come numeri"

Secondo i consiglieri Cinque Stelle di Firenze Roberto De Blasi e Lorenzo Masi i dipendenti Gkn sono stati "trattati come numeri, neanche animali. Esprimiamo vicinanza e solidarietà alle lavoratrici e lavoratori coinvolti condannando il gesto ignobile dell'azienda, il tutto in attesa (e chissà se mai ci saranno) dei chiarimenti da parte del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti".

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