Il murales, situato nel nido "La Mongolfiera", a firma Marcello Scarselli. Arte e Pinocchio si legano ancora a Pontedera
Il burattino più famoso del mondo torna a muovere i suoi fili a Pontedera. Pinocchio continua ad essere elemento di fantasia, cultura e tradizione e stavolta gioca un ruolo da protagonista attraverso un murales. Questa mattina è stato inaugurato "Pinocchio al Lunapark", sulla struttura del nido "La Mongolfiera" a La Rotta.
Presenti il Comune di Pontedera con il sindaco Matteo Franconi e l'assessore all'istruzione Francesco Mori, l'artista Marcello Scarselli, il curatore Filippo Lotti e Pier Francesco Bernacchi, Presidente della Fondazione Carlo Collodi. Il murales, a firma Scarselli, decora la parete esterna che si affaccia sul giardino del nido. Nata nell'ambito del progetto "Educare con la Musica e l'Arte", l'opera è stata ideata e promossa dall'Amministrazione comunale in collaborazione con Fondazione Piaggio e Accademia Musicale Pontedera, con il contributo e patrocinio della Regione Toscana.
"Un'opera bella, grande, che ha un significato importante perché si trova dentro una scuola, vogliamo lavorare molto su questo tema - ha detto il sindaco Franconi - mi auguro che sia una delle prime opere e che su questo la scuola possa attivare un percorso negli anni, per raccontare ancora meglio Pinocchio".
Il murales chiude "la volontà di continuare e completare un percorso iniziato l'estate scorsa in tempi piuttosto serrati, di ristrutturazione e riqualificazione del nido comunale, che fa parte di un polo 0-6 con la scuola dell'infanzia Mirò" spiega l'assessore Mori. "La scelta è stata quella di partire con una ristrutturazione complessiva degli esterni e dei locali interni e di portare a completamento l'opera dell'artista Marcello Scarselli". Non è la prima volta che il Comune di Pontedera incontra l'arte di Scarselli. Infatti, nel settembre scorso, la mostra 'Pinocchio, burattino senza fili' dopo alcune tappe tra cui l'inaugurazione al Parco di Collodi è stata ospitata nell'atrio di Palazzo Stefanelli (Qui la notizia). Da questa prima esposizione è nata "l'idea di portare Pinocchio sulle murature del nido con la duplice finalità di lavorare nella direzione di un contesto educativo che si ispirasse alla bellezza dell'arte e dall'altra parte perché la frazione di La Rotta si legasse a doppio filo con la nostra città, attraverso un soggetto universale come quello del Pinocchio".
Il murales presentato questa mattina, rappresenta sia una conclusione che un punto di partenza di un ampio percorso. A dirlo è Filippo Lotti, curatore artistico. Un percorso "nato con una mostra al Parco di Pinocchio nel 2019, proseguito a Lucca, al Museo Dantocchio di Firenze, poi alla Chiesa della Spina e infine nell'atrio del palazzo comunale a Pontedera". Un altro capitolo finito ma di un libro che continua ad essere scritto, "un percorso iniziato nel 2016 con una scultura realizzata per la rotatoria di San Miniato Basso, città che forse non tutti sanno - prosegue Lotti - fino al 1924 si chiamava località Pinocchio. Questo murales che è un'altra opera monumentale, con questo si conclude un cerchio ma se ne aprono altri".
"Il più bel complimento me l'hanno fatto i bambini". Così esordisce Marcello Scarselli, nel raccontare le fasi e le modalità di realizzazione del murales. Sì, perché durante lo svolgimento dei lavori i piccoli alunni del nido hanno osservato il dipinto dalle linee di progettazione fino al colore e al suo completamento, dando la loro approvazione: "Che bello", racconta di aver sentito Scarselli.
Il murales è composto da linee semplici, forme geometriche e dipinto con colori pressoché primari, tranne qualche sfumatura. Una chiave di lettura semplice ed immediata, un'illustrazione che lascia spazio al protagonista Pinocchio ma anche al gatto, la volpe, l'immancabile grillo e la giostra centrale, che sembra muovere tutto il racconto narrato lungo il muro.
"Pinocchio al Lunapark" è il primo murales per l'artista, dunque anche un'esperienza tecnica nuova. "Non mi ero mai cimentato a dipingere su un muro - racconta l'autore - la rugosità, la durezza e la verticalità sono stati elementi nuovi. E' stata un'esperienza diversa e felice, mi sono trovato benissimo e ho realizzato un'opera importante per me e spero anche per tutti". La grafica pulita e i colori brillanti rispettano anche la struttura della scuola e il giardino circostante: "Ho scelto questo tipo di tecnica, molto gestuale con segni e volumi semplici, per rendere la pittura molto minimale e leggera, così che l'architettura non ne risentisse" ha concluso Scarselli.
Margherita Cecchin
Notizie correlate
Tutte le notizie di Pontedera
<< Indietro