Il rapporto della città di Pisa con la possibile costruzione di una moschea continua a far nascere commenti dal mondo politico e oggi, ha accolto anche quelli del leader della Lega Matteo Salvini e la risposta, in conseguenza, del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
Il Tar, il Tribunale amministrativo regionale per la Toscana ha annullato il diniego del Comune di Pisa, presentato alla richiesta di permesso a costruire dell'Associazione culturale islamica, proprietaria del terreno dove doveva sorgere l'edificio di culto.
Dopo l'annullamento da parte del tribunale della delibera del Comune di Pisa, che negava il permesso a costruire in un'area, quella di via del Brennero dove adesso è previsto un parcheggio, l'amministrazione guidata da Michele Conti primo sindaco leghista di Pisa, ha voluto mantenere la zona come parcheggio a servizio dell'Arena Garibaldi.
Salvini, leader della Lega: "Il no alla moschea a Pisa era e rimane un impegno della Lega con la città"
Apre le fila dei commenti il leader del partito a livello nazionale Matteo Salvini. "Il no alla moschea a Pisa, a partire dalla località pensata dalla sinistra, era e rimane un impegno della Lega con la città. Ci siamo candidati ottenendo risultati storici a Pisa nel 2018, con tante buone idee per la città e diversi impegni che stiamo mantenendo, protagonisti di un'azione amministrativa positiva che mi rende orgoglioso di essere segretario della Lega". A seguito della sentenza del Tar, Salvini ha proseguito: "Tanti simboli della cristianità occidentale risiedono a Pisa e abbiamo il dovere storico di preservare la storia, il paesaggio, la cultura, la bellezza e la sicurezza della nostra comunità. Oltre all'esistenza di vincoli paesaggistici e archeologici, non si può dimenticare il mancato rispetto da parte di un certo Islam di diritti umani e civili fondamentali, in primis quelli delle donne. Reciprocità e rispetto dei nostri valori devono essere obiettivi alla base di ogni ragionamento. Sono in costante contatto con il bravo sindaco Michele Conti, con consiglieri e parlamentari italiani ed europei pisani e sono sicuro che anche sul no alla moschea sapremo mantenere gli impegni presi con i cittadini".
Ceccardi (Lega): "Se ci sarà un luogo alternativo nel Comune sono pronta a incatenarmi"
"Il no di Salvini alla moschea a Pisa è assoluto e netto, che io condivido. Nessuna moschea a Pisa è una promessa che abbiamo fatto agli elettori pisani che ci hanno votato anche per questa nostra posizione chiara". Lo ha dichiarato Susanna Ceccardi, eurodeputata della Lega e candidata alla presidenza della Regione Toscana. "La posizione della Lega è da sempre identica da Milano a Palermo: no moschea. Io raccolgo le firme da 10 anni a Pisa su questa questione e i cittadini si sono affidati a noi, nel 2018, anche perché portavamo avanti questa idea. Nella campagna elettorale che ha portato Conti a diventare sindaco di Pisa era scritto a chiare lettere 'No moschea'. E la linea non cambia. Se l'amministrazione leghista di Pisa prenderà in considerazione un luogo alternativo nel Comune, e non credo lo farà, io sono pronta a incatenarmi. Su questa questione non guardo in faccia il colore politico. E comunque la Lega non vuole moschee".
I commenti continuano passando alle parti politiche opposte alla Lega, ospitando anche quello del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
Rossi: "Salvini contro moschea a Pisa calpesta Costituzione"
«Salvini vuole ergersi a paladino della cristianità scagliandosi contro la moschea a Pisa e calpestando la Costituzione. A partire dall’articolo 19 della Carta che sancisce il diritto di professare la propria fede in qualsiasi forma.
Il segretario della Lega conculcando questa libertà vorrebbe piuttosto far sussistere forme non controllate di associazione, che potrebbero sconfinare fuori dalla trasparenza e dalla sicurezza.
Piuttosto, se Salvini restituisse allo Stato i 49 milioni truffati, essi potrebbero in quota parte essere destinati all’Opera del Duomo per i lavori di manutenzione dello straordinario complesso monumentale della città di Pisa».
Filippeschi (Pd): "Dichiarazione fuorilegge di Salvini"
"Ci voleva la dichiarazione fuorilegge di Salvini per chiarire che l'ostruzionismo alla realizzazione della moschea, fatta contro ogni moralità e diritto e in disprezzo della sentenza di un Tribunale, non è un caso locale"- ha dichiarato l'ex sindaco Pd di Pisa, Marco Filippeschi, commentando le dichiarazioni di Salvini. "Si tratta di un'istigazione all'illegalità e della messa sotto tutela del sindaco, Michele Conti. Ora è più chiaro come, su una questione di tanta importanza, Parlamento e Governo debbano essere coinvolti".
Diritti in comune (Una città in comune - Rifondazione Comunista - Pisa Possibile): "Salvini incita il Comune a continuare a violare la Costituzione"
Matteo Salvini ha una evidente e conclamata allergia per lo stato di diritto e la nostra Costituzione, lui preferisce sequestrare i migranti ed evitare i processi.
Per questo non stupisce la sua uscita contro la realizzazione di un luogo di culto a Pisa per la comunità islamica. Una dichiarazione eversiva dopo la sentenza del Tar che condanna la condotta discriminatoria del Comune di Pisa che ha tentato di impedirne la costruzione in ogni modo.
A disprezzo della Costituzione e della sentenza del Tar, Salvini persevera nell'incitare l'amministrazione comunale a violare il diritto della comunità islamica a realizzare il proprio edificio di culto nel terreno di sua proprietà, riversando odio su di essa proprio pochi giorni dopo l'atto di discriminazione razziale avvenuto in piazza delle Vettovaglie ad opera degli steward ingaggiati dal Comune.
Con questa uscita Salvini blinda così Conti, dopo le bacchettate ricevute anche dalla Ceccardi, e chiarisce ancora una volta a chi deve rispondere il sindaco di Pisa. Insomma nessuna questione urbanistica, ma puro furore ideologico razzista e islamofobo.
Siamo davanti ad una grande questione democratica non solo per la nostra città, ma di valenza nazionale. Da due settimane chiediamo che il consiglio comunale discuta del tema della libertà di culto nel nostro comune anche alla luce della sentenza della Tar, ma la maggioranza si oppone fuggendo dal confronto.
Al contempo il sindaco agita lo spettro del ricorso al consiglio di stato, quando l'unica cosa che dovrebbe fare, tanto più dopo il commissariamento anche di Salvini, è dare le dimissioni.
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