Chiusura fabbriche, il Partito Comunista: "Nessuna concessione a Unic e Confindustria"

"2277 contagiati e 91 morti in Toscana. 19 decessi solo nelle ultime 24 ore.

Con questi numeri i “signori” di Confindustria Toscana, di cui fa parte anche Unic-Concerie, si permettono di opporsi alla chiusura delle attività produttive chiedendo una proroga di 72 ore. Proprio Unic, che dopo aver dimostrato scarsissimo senso di responsabilità verso i cittadini ed i lavoratori già a fine febbraio, con la scelta di tenere ugualmente la Fiera di Milano (Lineapelle, 19-21 febbraio 2020), e che nei giorni scorsi emetteva un comunicato stampa dichiarando che “le aziende conciarie italiane, continuano nella loro attività, con rinnovata forza”, in barba alla tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori.

Vogliono farci credere che la salute dei lavoratori e delle lavoratrici delle pelletterie sia sacrificabile sull'altare del profitto. Ma una borsetta griffata può valere la salute degli operai e delle loro famiglie?

Le federazioni del Partito Comunista di Pisa e di Firenze esprimono forte preoccupazione per i lavoratori del settore che, come noto, è piuttosto fiorente nei nostri territori.

Nessuna proroga per le attività produttive. Vogliamo l'immediata chiusura delle aziende conciarie e di tutte le altre che non producono beni indispensabili con la salvaguardia dei salari, senza il ricorso, da parte dell'azienda, al saccheggio di ferie, permessi e congedi in quanto diritti spettanti ai lavoratori.

La salute non è un lusso ma un diritto umano".

Partito Comunista di Pisa e Firenze

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