31 dicembre 2019: il dirigente del settore servizi tecnici accetta una donazione di euro 50 mila a titolo di versamento liberale per la“realizzazione di una nuova tensostruttura da destinare a palestra in località San Miniato Basso”, senza che venga specificato il donatore;
Gennaio 2020: CambiaMenti presenta un'interpellanza in cui chiede,”se non ci sono condizioni ostative vincolanti, che sia reso pubblico il nome del donatore”.
Passa più di un mese senza che all'interpellanza venga data una risposta. Interviene per chiedere una risposta, chiedendo formalmente l'accesso agli atti, anche l'avvocato Scarselli dell'Unione Inquilini.
Infine a Marzo 2020 si viene a sapere che il munifico donatore è Tecnoambiente.
Ma se tutto era assolutamente a posto e non c' era niente di "misterioso", perché farla tanto lunga prima di rivelare il nome del benefattore?
Giglioli dovrebbe rispondere a questo, prima di mettersi a spulciare i refusi delle nostre interpellanze. Perché, quanto a questo, ci sarebbe da dire 1) che la prosa delle risposte non corre proprio il rischio di essere raccomandata dall'Accademia della Crusca; 2) che c'è un certo squilibrio tra chi le mozioni e le interpellanze se le scrive da solo o con l'aiuto di pochi collaboratori del tutto volontari, e chi può disporre, oltre che degli Uffici Comunali del Comune, anche di un Ufficio Stampa e di un collaboratore personale.
Manola Guazzini, gruppo consiliare CambiaMenti
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