'Matteotti, anatomia di un fascismo' chiude la stagione di prosa all'Excelsior

Le quattro e mezza del pomeriggio del 10 giugno 1924. Alcuni testimoni dichiarano di aver assistito a una colluttazione all’interno di una vettura e di aver visto espellere quello che sarà riconosciuto essere il tesserino del deputato on. Giacomo Matteotti.
Matteotti (anatomia di un fascismo) ripercorre l’ascesa e l’affermazione di quel fenomeno eversivo che Matteotti seppe comprendere, fin dall’inizio, in tutta la sua estrema gravità, a differenza di molti che non videro o non vollero vedere.
Il pericolo più grande, la malattia che fa morire un uomo è quella che non senti crescere.
Matteotti li riconobbe: quelli che al caffè dietro il Duomo, a Ferrara, ordinavano il “celibano” perché non lo sapevano che “cherry-brandy” è inglese; quelli che dicevano di riportare ordine nel disordine, perché il fascismo ha assoluto bisogno di sentirsi in pericolo, di attaccare per non essere attaccato; quelli che, d’un tratto, sfilarono in migliaia dietro al Contessino Italo Balbo e si presero l’Italia intera.
Giacomo Matteotti – l’oppositore, il pacifista, lo studioso, l’amministratore, il riformista, il visionario – prese la parola, pubblicamente e instancabilmente, nei suoi molti scritti e nei suoi moltissimi discorsi: una parola chiara, veritiera, fondata sui fatti, indiscutibile. Una parola che smaschera. Per questo fu ucciso (cfr. note di regia).
Io denuncio la manovra politica con cui si è spacciata l’eversione più radicale camuffandola nel suo esatto opposto, ovverosia nella garanzia dell’ordine.
Io denuncio il sistematico uso della forza, la riduzione al silenzio delle voci dissenzienti.
Io denuncio all’Italia e al mondo intero che un mostro chiamato fascismo ogni giorno diventa più potente proprio grazie al silenzioso assenso di chi lo svaluta, lo legittima e non lo combatte!
Tempesta, così lo chiamavano. Uno col sangue caldo.
A cento anni di distanza è il teatro, è la musica, sono le parole di Stefano Massini, la voce di Ottavia Piccolo, i suoni de I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo con la regia di Sandra Mangini, a prendersi l’impegno di parlare. Lo spettacolo sarà in scena giovedì 27 marzo alle 21 al Teatro Excelsior di Empoli e chiuderà il cartellone della stagione di prosa.
La stagione teatrale 2024-2025 è promossa dal Comune di Empoli, insieme a Fondazione Toscana Spettacolo onlus, con la direzione artistica della compagnia teatrale empolese Giallo Mare Minimal Teatro.
I biglietti per i singoli spettacoli saranno disponibili in orario di ufficio e nei giorni di spettacolo dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00.
Le riduzioni sono previste per over 65, possessori di Carta giovani, per gruppi organizzati di oltre 15 persone e per portatori di handicap o invalidità riconosciute, opportunamente documentate; Soci Unicoop Firenze (solo per i biglietti); possessori Carta dello Spettatore FTS (solo per biglietti). Per i Soci Coop è attiva la promozione 1000 mille punti mille emozioni biglietto a € 10, informazioni e adesioni presso i punti vendita Unicoop Firenze.
Biglietto intero € 23 - ridotto € 20; ridotto punti Coop € 10€ 10, studenti e under 35 € 8.
La vendita dei biglietti verrà effettuata esclusivamente presso il Minimal Teatro di Empoli (via P. Veronese, 10) telefono 0571 / 81629 – 83758.
Per informazioni ci si può rivolgere al comune di Empoli servizio cultura giovani e sport, telefono 0571/757729–757625 e-mail cultura@comune.empoli.fi.it; Giallo Mare Minimal Teatro, telefono 0571 / 81629 – 83758, biglietteria@giallomare.it.
Fonte: Giallo Mare Minimal Teatro - Ufficio Stampa