Chiuse due indagini distinte a Prato contro tre carabinieri e un avvocato

Notificato dalla procura di Prato l'avviso di conclusione delle indagini per tre carabinieri e un avvocato, per varie ipotesi di reato emerse da due filoni di indagine diversi. Coinvolti due sottufficiali dei carabinieri del comando provinciale di Prato e l'ex comandante della compagnia, da poco in pensione, Sergio Turini, accusati a vario titolo dalla procura di peculato, truffa aggravata, falso ideologico e rivelazione di segreto d'ufficio.
Un procedimento riguarda l'ex ufficiale Turini a cui è contestato dalla procura "l'utilizzo di automezzi per esigenze dei propri familiari, per incontrare imprenditori cinesi fuori dalle esigenze di servizio" raccogliere "regalie da parte di titolari di aziende vinicole" nonché "la predisposizione di atti falsi per giustificare indebiti allontanamenti dalla sede di lavoro per esigenze private con l'impiego di automezzi di servizio". In un'inchiesta della Dda di Firenze, Turini aveva già patteggiato una condanna per corruzione. In questo stesso fascicolo è indagato per truffa ai danni dell'Arma anche un luogotenente dei carabinieri attualmente in servizio, sospettato di aver predisposto atti falsi per far risultare la sua partecipazione alle riunioni di un organismo sindacale dei militari, quando non vi avrebbe preso parte.
In un secondo e distinto fascicolo d'indagine sono indagati un altro luogotenente e un avvocato, entrambi di Prato. Questo sottufficiale è sospettato di aver rivelato allo stesso legale atti coperti da segreto su un tentato omicidio in un'azienda cinese, azienda poi sequestrata e oggetto di indagine sullo sfruttamento dei lavoratori. L'avvocato, che non difende il presunto autore del tentato omicidio, avrebbe chiesto informazioni sulle indagini al militare istigandolo a compiere il reato di rivelazione del segreto di ufficio.