Il Consiglio regionale visita l'Istituto Storico Toscano della Resistenza
Una folta delegazione del Consiglio regionale della Toscana, guidata dal presidente Antonio Mazzeo e dalla presidente della commissione Cultura Cristina Giachi, ha visitato questa mattina la sede dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Ad accoglierli con il personale della struttura, il presidente Vannino Chiti. Erano presenti i membri della commissione Cultura Stefano Scaramelli (Italia Viva), Luciana Bartolini (Lega), Elena Rosignoli (Pd) e Silvia Noferi (Movimento 5 stelle) e, in rappresentanza dei consiglieri regionali, i capigruppo di Partito democratico e Fratelli d’Italia Vincenzo Ceccarelli e Vittorio Fantozzi. Un incontro che è stato anche l’occasione per valutare l’impatto positivo della nuova legge dell’Assemblea legislativa che ha reso strutturali i finanziamenti degli Istituti regionali che si occupano della Resistenza e dell’antifascismo.
“Si può costruire futuro solo partendo dalla nostra storia e dalle nostre radici facendone memoria – ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo – e questo Istituto svolge una funzione importantissima nel tenere viva la storia, l’identità della nostra Regione e di un periodo che è stato quello della Seconda guerra mondiale e della Resistenza che ha segnato la vita di tante cittadine e di tanti cittadini toscani. Sono contento che siano presenti i membri della commissione Cultura e i capigruppo del Consiglio regionale, perché come Assemblea legislativa abbiamo fatto una scelta importante, quella di rendere i finanziamenti da parte della Regione strutturali, risorse che vanno a sostenere il lavoro di ricercatrici e ricercatori che con fatica conservano e valorizzano tanti pezzi fondamentali della storia della nostra terra e mantengono viva la memoria”.
“Mi piacerebbe – ha concluso il presidente Mazzeo – che questo luogo si aprisse il più possibile, soprattutto agli studenti delle scuole, mettendogli a disposizione spazi più grandi in Consiglio regionale, stiamo lavorando anche tantissimo sulla digitalizzazione perché chi non può arrivare qui fisicamente abbia la possibilità anche da remoto di avere accesso a tante informazioni. Stiamo organizzando un’iniziativa che metta in risalto le figure di donne resistenti, sono tante, e presto la offriremo alla cittadinanza”.
“Come Consiglio regionale – gli ha fatto eco la presidente della commissione Cultura Cristina Giachi – abbiamo fatto una legge che fa una cosa piccola, ma allo stesso tempo grande, stabilizzando il finanziamento, programmandolo negli anni per gli Istituti storici che si occupano della memoria della Resistenza antifascista. La nostra è stata una vera visita istituzionale in una Istituzione della memoria e della cultura civica pubblica. In tempi come questi di emergenza culturale, prima ancora che politica e democratica questi luoghi sono fondamentali. Siamo reduci dal dibattito sulle scritte e sulle svastiche presenti nelle nostre scuole e sappiamo dal rapporto del Censis quando le italiane e gli italiani abbiano bisogno di luoghi di cultura e di una cultura divulgativa alta e seria fatta con competenza e non possiamo trascurare il ruolo che su questi temi ha l’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea. I dipendenti lavorano con operosità ammirevole e anche in condizioni difficili in questa sede e l’impegno che oggi ci dobbiamo prendere come Assemblea legislativa è di salvaguardare questo patrimonio e soprattutto il lavoro di chi si impegna ogni giorno in questa attività. È stata una giornata molto bella per riscoprire quanta memoria c’è e quanti uomini e donne ci hanno portato ad essere quello che siamo oggi”.
Il presidente dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea Vannino Chiti ha ringraziato il Consiglio regionale per il varo di una legge fondamentale “perché garantisce risorse, con un obbligo di programmazione triennale, dando stabilità e migliori condizioni di lavoro. Un intervento importante, con la Toscana che è la prima regionale a farlo in Italia. Un provvedimento che è passato senza voti contrari e questo è un segnale importante per il nostro lavoro. Abbiamo un problema per la nostra sede, siamo in difficoltà perché quando facciamo un incontro o una riunione del consiglio direttivo dobbiamo chiudere, per problemi di spazi, l’accesso alla biblioteca. Una sede spesso fredda, con problemi di riscaldamento, con il 20% delle risorse che ci vengono date che devono essere accantonate per i lavori di manutenzione. Liberandone una parte potremmo fare più attività”.
L’attività dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea
Nel 2024 sono stati 20 i progetti straordinari; 16 quelli di formazione per gli insegnanti; 25 i progetti di formazione per studenti e adulti; 63 le iniziative negli Istituti scolastici che hanno coinvolto 15mila studenti; 21 i progetti di ricerca e di iniziative scientifiche; 48 le iniziative con istituzioni locali e varie associazioni; 30 gli incontri e le presentazioni di libri storiografici; 5 le pubblicazioni; 10 le giornate di apertura con visite guidate; 16 i trekking per studenti e adulti sui luoghi della guerra e della resistenza.
Nel 2025, anno dell’80esimo anniversario della Liberazione, l’Istituto è impegnato a promuovere una consapevolezza scientifica e civile sui temi fondanti della Repubblica e della Costituzione con 10 aperture straordinarie programmate e un incremento delle ore di apertura settimanale.
L’Istituto ha un archivio di 165 fondi, una biblioteca con 56mila volumi e un’emeroteca con circa 2mila e 500 periodici.
Fonte: Toscana Consiglio Regionale