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Vertenza Targetti, rottura del tavolo di trattativa in Regione. Fim e Fiom: "Inaccettabile scaricare tutto su lavoratori"

Si è tenuto questa mattina presso l’unità di crisi della Regione Toscana l'incontro per discutere della complicata vicenda Targetti. A inizio novembre l'azienda aveva annunciato 50 esuberi sui 90 occupati a Firenze e la volontà di spostare la produzione sul sito di Nusco ad Avellino.
Insieme ai lavoratori abbiamo proclamato subito una serie di scioperi e iniziative con l’obiettivo di fare riconsiderare la decisione e trovare soluzioni alternative alla chiusura della produzione di Firenze, fronteggiando la situazione economica in cui si trova l’azienda anche attraverso il ricorso ad ammortizzatori sociali.

Oggi, nonostante gli sforzi delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni, l’azienda non si è resa disponibile a rivedere la decisione, mettendo sul tavolo solo ipotesi finanziarie e nessun piano industriale che prevedesse la salvaguardia dei livelli occupazionali nel territorio. Rimediare a una situazione in parte provocata da scelte dirigenziali sbagliate, pensando di caricare tutto il peso sui lavoratori e sul loro futuro è inaccettabile e ogni trattativa diventa impossibile su queste basi. Si è quindi determinata la rottura del tavolo.

Il 7 gennaio alla ripresa produttiva le lavoratrici e i lavoratori si ritroveranno in assemblea per discutere e condividere le prossime decisioni da prendere. Servirà una discussione complessiva in sede ministeriale, poiché l'azienda insiste su più territori, e alla presenza della proprietà che in questa fase non è stata presente ma si è sempre fatta rappresentare dai consulenti.

Fim Cisl Firenze Prato e Fiom Cgil Firenze Prato Pistoia

 
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