Qualità della vita, nessuna provincia toscana tra le migliori dieci d'Italia
Non ci sono toscane nella top ten delle migliori province d'Italia per qualità della vita. Nella classifica de Il Sole 24 Ore, almeno in quella complessiva finale, la top ten è tutta appannaggio del centro-nord, fatta eccezione per Ascoli Piceno (Marche) decima. Per trovare una toscana bisogna scendere al quindicesimo posto, è Siena, che anni addietro per ben due volte è stata medaglia d'oro.
Siena è quindicesima e migliora di quindici posti l'ultima classifica. A seguire ecco Prato trentunesima (come nel 2023), Pisa trentaquattesima (tredici posti in meno rispetto al 2023), Firenze trentaseiesima (crollo: è -30 in un anno), Arezzo quarantunesima (+4), Grosseto cinquantaseiesima (+18, il miglioramento più grande delle toscane), Pistoia sessantunesima (+3), Livorno sessantaduesima (+4), Lucca sessantottesima (-5) e Massa Carrara settantesima (+2).
Siena, Fabio: "Dati positivi"
“I dati appaiono soddisfacenti, Siena recupera ben quindici posizioni ed è di gran lunga il territorio che primeggia in Toscana. Questi dati devono però essere un punto di partenza e non di arrivo”. Il Sindaco di Siena Nicoletta Fabio commenta così i risultati emersi dall’annuale classifica redatta da “Il Sole 24 Ore” e relativa alla 35esima indagine sulla qualità della vita delle province italiane.
“Si tratta come ogni anno di dati aggregati e che dunque coinvolgono tutta la Provincia di Siena – afferma il Sindaco -, ma rimane innegabile il ruolo centrale del capoluogo. Registriamo un trend positivo in gran parte degli indicatori e particolarmente interessante è l’indice della parità di genere, che colloca Siena al quinto posto assoluto”.
“Il Comune di Siena – conclude Nicoletta Fabio – rimane al lavoro con grande impegno su diverse questioni, comprese quelle che si evidenziano nell’indagine, proprio perché intendiamo questi dati come un punto di avvio e non di arrivo. Fermo restando che l’impegno a rendere più attrattivo il territorio, non solo dal punto di vista turistico ma anche imprenditoriale e quindi occupazionale, deve coinvolgere tutti gli attori del circondario e non solo l’amministrazione comunale”.
Provincia di Siena, Carletti: "Indicatora da guardare positivamente"
“La provincia di Siena torna a salire negli indicatori della qualità della vita scalando quindici posizioni, dalla trentesima alla quindicesima a livello nazionale su centosette territori. Un risultato certamente positivo che se da un lato deve essere preso come un segnale di ripartenza da tutti quanti, istituzioni, forze economiche, sociali e culturali lavorano e operano nel nostro territorio per il benessere dei cittadini e delle nostre comunità, dall’altro impone a tutti una costante riflessione e di alzare sempre il livello dell’asticella non solo per mantenere ma migliorare nel tempo le performance”.
Lo sottolinea Agnese Carletti, Presidente della Provincia di Siena commentando il Rapporto sulla Qualità della Vita in Italia, realizzato da Il Sole 24 Ore che colloca la provincia di Siena al 15esimo posto nazionale.
“Le classifiche, com’è noto, vanno prese per quello che rappresentano e cioè degli indicatori su parametri che restituiscono il senso e il valore di un territorio nel suo insieme. Mi preme tuttavia segnalare come il nostro territorio, complessivamente, abbia recuperato terreno su cinque parametri su sei generali presi in considerazione: da ricchezza e consumi ad affari e lavoro, da giustizia e sicurezza a demografia e società a cultura e tempo libero. Unica eccezione l’indicatore Ambiente e servizi che, in una fase di profonda trasformazione come quella attuale, impone sicuramente una riflessione collettiva. Tutti indicatori da cui guardare, comunque, in modo positivo per il futuro.
Più in generale – aggiunge Carletti – mi preme sottolineare come Siena, anche se con alterne flessioni e risalite, da anni si mantenga come uno dei territori in cui c’è il massimo riconoscimento della qualità della vita. Indicatori che premiano lo sforzo collettivo di una provincia che, oltre le difficoltà, dimostra ancora una capacità di tenuta e una proiezione costante ad alzare l’asticella della qualità. Molto in questi anni è stato fatto, molto, con lo stesso spirito e la stessa condivisione di obiettivi rimane ancora da fare. Da questo punto di vista mi preme richiamare tutti i soggetti, in questa delicata fase che il nostro territorio sta vivendo soprattutto dal punto di vista occupazionale e del lavoro, ad uno sforzo nel segno del coordinamento delle azioni per poter traguardare questa complessa fase”.
“Da presidente di una provincia caratterizzata da una presenza elevata di aree interne e marginali non posso, tuttavia, sottrarmi ad una riflessione più ampia. L’aumento del concorso dei bilanci delle Province agli equilibri complessivi di finanza pubblica, il progressivo ed inesorabile calo delle entrate tributarie proprie, ormai generalizzato ha una ricaduta negativa sui servizi alla collettività a danno delle comunità e delle imprese e quindi dello sviluppo locale, motore del Paese.
Oggi il Governo e il Parlamento continuano a chiedere altri sacrifici ai territori. Ma così facendo i pesanti tagli ai bilanci delle Province andranno a colpire direttamente e nuovamente i servizi ai cittadini, dal riscaldamento delle scuole alla manutenzione delle strade fino al presidio dei territori con sempre più gravissime ripercussioni sulle aree più marginali” aggiunge ancora Carletti.
“Come Province ribadiamo la necessità, da parte del Parlamento, di arrivare alla definizione di una manovra economica finalmente mirata al sostegno degli enti locali, e non alla loro mortificazione, a favore delle comunità e dei territori, per contribuire alla promozione di uno sviluppo economico omogeneo, strutturato e duraturo nell’interesse di tutto il Paese” conclude la Presidente.