Esplosione Calenzano, lutto regionale e sciopero. Perquisizioni nel deposito: il punto sulle indagini
Bandiere a mezz'asta nel giorno del lutto regionale oggi, mercoledì 11 dicembre, per la tragedia di Calenzano. Questa mattina davanti al deposito Eni, dove nella giornata di lunedì 9 dicembre si è verificata l'esplosione, si è tenuta la commemorazione delle cinque vittime. Un minuto di silenzio e la deposizione di un mazzo di fiori alla presenza di alcuni colleghi e familiari delle persone scomparse, oltre che del sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani, del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e del consiglio regionale Antonio Mazzeo, l'assessora all'ambiente Monia Monni e consiglieri regionali. Minuto di silenzio osservato anche in Comune a Firenze e in Consiglio metropolitano.
Sempre per la giornata di oggi sciopero generale, in tutta l'area metropolitana di Firenze, per le ultime quattro ore del turno.
I lavoratori della raffineria Eni di Livorno hanno aderito in massa allo sciopero di due ore in segno di lutto. La protesta, organizzata da Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, si svolge alla fine di ogni turno e i dati completi sull'adesione saranno disponibili domani. Già ieri i metalmeccanici avevano scioperato con un presidio. Nel pomeriggio, delegazioni Eni e rappresentanti sindacali parteciperanno a una manifestazione a Calenzano, organizzata in piazza del Comune.
Ieri, su ordine della procura di Prato, sono state eseguite perquisizioni nel deposito di Calenzano. Sul posto carabinieri e la ditta incaricata dei lavori di manutenzione nell'impianto fiorentino, per la quale lavoravano i due tecnici arrivati dalla Basilicata Gerardo Pepe e Franco Cirelli, deceduti nell'esplosione insieme ai tre autisti Vincenzo Martinelli, Carmelo Corso e Davide Baronti, residenti a Prato e Bientina. A riportarlo sono oggi i quotidiani: i reati ipotizzati, al momento contro ignoti, sono di omicidio colposo, disastro e "rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro".
Il punto sulle indagini: si indaga su "inosservanza procedure"
I parenti delle vittime alla cerimonia di commemorazione
Alla cerimonia di commemorazione delle vittime davanti al deposito Eni di Calenzano erano presenti anche i familiari delle vittime. Tra loro, le figlie di Vincenzo Martinelli, il camionista 51enne, e la moglie e i genitori di Gerardo Pepe, 46enne lucano, ultima vittima ritrovata dopo l'esplosione di lunedì mattina. Le istituzioni hanno accompagnato i familiari durante la cerimonia.
Il Consiglio regionale commemora le vittime
Il Consiglio regionale ha voluto commemorare questa mattina con un minuto di silenzio e la deposizione di un mazzo di fiori le vittime dell’esplosione nel sito Eni di Calenzano. Sul luogo dell’incidente una folta delegazione guidata dal presidente Antonio Mazzeo con lui erano presenti i capigruppo Vincenzo Ceccarelli (Pd), Elena Meini (Lega), Irene Galletti (M5S) e Marco Stella (Forza Italia) e i consiglieri Fausto Merlotti (Pd), Marco Martini (Pd), Giovanni Galli (Lega) e Sandra Bianchini (Fratelli d’Italia). Hanno partecipato alla commemorazione anche il presidente della Giunta regionale Eugenio Giani, l’assessora Monia Monni, il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani, il vicesindaco di Bientina Alessandro Cai e il presidente del Consiglio comunale di Prato Lorenzo Tinagli.
"La nostra presenza oggi qui - ha spiegato il presidente Antonio Mazzeo -, insieme senza distinzione di colore politico, è per mandare un messaggio forte a tutte le istituzioni a quelle nazionali, a noi stessi e a quelle locali. Non si può morire andando a lavorare e fino a che ci sarà una sola vittima saremo corresponsabili dell’accaduto”.
“Noi - ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale - dobbiamo lavorare sugli strumenti urbanistici, a livello nazionale è necessario che si lavori molto di più sui controlli per garantire una maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. Si tratta purtroppo dell’ennesima tragedia in Toscana. Abbiamo salutato i familiari delle vittime e a ciascuno di loro va l’affetto e la vicinanza di ognuno di noi. Trovare le parole in questi casi non è semplice. Penso che oltre alle parole dobbiamo mettere in campo atti concreti ed è quello che faremo da qui alla fine della legislatura. L’impegno che prenderemo da legislatori è quello di cambiare gli strumenti urbanistici e fare in modo che non ci siano più stabilimenti come questo all’interno delle città. In futuro impianti come questo devono essere costruiti in luoghi isolati”.
Nella giornata di lutto regionale, a sottolineare la vicinanza alle vittime e ai loro familiari, le bandiere dei palazzi dell’Assemblea legislativa sono a mezz’asta e listate a lutto.
La segretaria CGIL: "Grande responsabilità del Governo"
Francesca Re David, segretaria confederale della Cgil, ha dichiarato che il governo ha una grande responsabilità nella tragedia di Calenzano, tanto quanto le imprese. Ha affermato: "Se il governo dopo la strage di Esselunga fa la patente a crediti, che dà punti alle imprese, poi taglia sulla finanza pubblica e dunque sui controlli, significa che continua a lasciare mano libera alle imprese di fare quello che credono per aumentare il profitto. Allora ha grandissima responsabilità tanto quanto le imprese". Inoltre, ha sottolineato: "Il sistema di fare impresa va cambiato. Il tema di ridurre il tempo, del profitto, del fare tutto insieme sta portando le stragi". Re David ha aggiunto che "le stragi sono avvenute praticamente tutte in grandi aziende, per il 90% partecipate pubbliche", precisando che "non è un tema di sicurezza sulla carta, il problema è il rispetto concreto delle norme".
Commemorazione delle vittime. Reazioni e commenti
Il sindaco Carovani: "Sito strategico, ma necessaria riflessione"
Chiesa l'apertura di una riflessione e un tavolo di confronto dal sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani, "per capire come questo sito può coesistere con questo stato di cose, con il contesto infrastrutturale urbanistico che c'è qui". Il sindaco poi ha sottolineato, "sappiamo benissimo che è un sito nevralgico e strategico, tuttavia la riflessione deve essere fatta perché avremo per alcuni giorni, alcune settimane una sospensione delle attività visto anche il sequestro che è stato disposto dall'autorità giudiziaria, quindi questo lasso di tempo può essere usato anche utilmente per fare alcune riflessioni insieme a livello di istituzioni". Carovani ha espresso inoltre vicinanza come elemento prioritario, "siamo a disposizione delle famiglie per qualsiasi cosa, adesso è prematuro esprimersi su altre iniziative" e ha aggiunto "siamo a disposizione a supportare le onoranze funebri, se vogliono, a ospitare a Calenzano la cerimonia".
Giani: "Commozione che coinvolge tutti"
Presente alla commemorazione il presidente della Regione Eugenio Giani che cita la presenza di un cartello elettronico, "un messaggio agli operatori che indica come da 5mila giorni qui non è successo niente che possa anche solo minimamente ipotizzare problemi di sicurezza. Fino a quando non accade qualcosa è come se per inerzia c'è una situazione che porta ad avere qui questo deposito, ma nel momento in cui l'incidente mette in evidenza cosa significano le operazioni di carico delle autobotti, il pericolo che pongono, è evidente che oggi tutto non può rimanere come prima". Sottolineato il momento di sofferenza, "una commozione che coinvolge tutti", Giani si è poi espresso sull'ubicazione del deposito, "ha ragione il sindaco di Calenzano, dobbiamo pensare a un luogo diverso perché questo è inappropriato" di fronte all'agglomerato urbano in cui si trova. Ricevute inoltre segnalazioni della difficoltà delle imprese nei dintorni, danneggiate dall'onda d'urto dell'esplosione.
Mazzeo: "Cambiare strumenti urbanistici, perché non ci siano più spazi come questi nelle città"
Chiede molti più controlli a livello nazionale, sulla sicurezza, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo: "La nostra presenza oggi qui insieme senza distinzione è il segno di mandare un messaggio forte a tutte le istituzioni, a quelle nazionali a noi stessi a quelle locali. Non si può morire andando a lavorare e questo è qualcosa che fin quando ci sarà soltanto una vittima sul luogo di lavoro interroga le nostre coscienze". Mazzeo ha aggiunto: "Oltre le parole dobbiamo mettere in campo atti concreti ed è quello che faremo, l'impegno è quello di lavorare per cambiare gli strumenti urbanistici e fare in modo che non ci siano più all'interno delle città spazi come questi, la possibilità di realizzarli in luoghi come questi. Devono andare in spazi veramente isolati".
Legambiente Toscana: "Prioritario mettere in sicurezza gli impianti, bonificare e rinaturalizzare l’area perché queste tragedie non si ripetano"
Davanti alla tragedia che ha colpito il deposito carburanti ENI di Calenzano lo scorso lunedì 9 dicembre, Legambiente Toscana si unisce al dolore di tutti i lavoratori e lavoratrici coinvolti ed esprime sentimenti di vicinanza e cordoglio alle famiglie delle cinque vittime: Vincenzo Martinelli, Carmelo Corso, Davide Baronti, Gerardo Pepe e Fabio Cirielli, e delle 29 persone ferite, due delle quali in condizioni gravi.
Secondo Legambiente Toscana, è cruciale garantire prioritariamente la sicurezza sui posti lavoro e mettere in opera, quanto più celermente possibile la bonifica e la rinaturalizzazione della Piana fiorentina per scongiurare il rischio che tragedie come queste si ripetano, considerando che solo in Toscana ci sono 56 impianti a rischio d’incidente rilevante (RIR) e quelli invece che rientrano nella procedura di autorizzazione integrata ambientale (AIA) sono più di 300.
"Oggi partecipiamo commossi e attoniti alla giornata di lutto regionale per la tragica scomparsa di Vincenzo, Carmelo, Davide, Gerardo e Fabio" dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana "il nostro primo pensiero non può che andare alle loro vite interrotte e ai familiari. Ma dobbiamo aggiungere necessariamente che è altrettanto urgente reagire con coraggio e lungimiranza, affinché tragedie simili non abbiano a ripetersi. Mai più. Dobbiamo quindi ragionare, tutti assieme, in un’ottica di area vasta, per realizzare l’unica infrastruttura di cui questo ambito territoriale della nostra regione ha enorme bisogno: il Parco Agroecologico della Piana. Un elemento ordinatore della pianificazione strutturale e strategica di tutta l’area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia, capace di bonificare, riqualificare e quindi ridare speranza a un intero territorio. E quindi a una comunità e a un popolo, ancora una volta feriti dall’incuria e dal degrado".
Funaro: "Feriti nel profondo"
Il Consiglio, infatti, con il gonfalone listato a lutto, ha cambiato il suo ordine del giorno, con il consenso di tutte le forze politiche, limitandolo alle delibere indifferibili, per dare spazio invece alla condivisione della tragedia avvenuta presso lo stabilimento Eni nella Piana.
Alle 10 l'Assemblea di Palazzo Medici Riccardi ha osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime, aderendo al lutto regionale.
Oggi pomeriggio la Sindaca era alla manifestazione convocata nella cittadina colpita dalla tragedia.
La Città Metropolitana, su proposta della sindaca Funaro, sosterrà l'iniziativa promossa dal sindaco di Calenzano a sostegno delle famiglie colpite dal tragico incidente.
"Cinque morti in via Mariti, cinque a Calenzano. Sono troppi. È la seconda volta nell'arco di un anno - ha detto Sara Funaro - che si verificano eventi drammatici con morti sul luogo di lavoro. È tutto dolorosamente insopportabile. Siamo feriti nel profondo con le nostre comunità perché siamo stati tutti investiti dell'onda d'urto di Calenzano. Ne siamo stati attraversati, rinnovando lo sgomento di via Mariti.
Dobbiamo ora supportare le famiglie colpite da questo lutto, che sentiamo nostro, tenendo presente un obiettivo irrinunciabile: nel nostro Paese va fatta una riflessione seria con scelte conseguenti per la sicurezza sul lavoro".
Da Funaro la proposta, accolta da tutte le forze politiche, di sostenere le famiglie delle vittime, così come è stato fatto per la tragedia di via Mariti: "Dobbiamo continuare ad esserci anche così e fare sentire vicinanza a chi è stato direttamente colpito".
Nel momento in cui si è verificata l'esplosione, la Città Metropolitana si è immediatamente attivata con la Prefettura, i Vigili del Fuoco e le forze dell'ordine, la Protezione civile, per offrire tutto il supporto possibile. Sul posto sono intervenuti il consigliere metropolitano delegato alla Protezione civile della Città Metropolitana Massimo Fratini e l'assessora del Comune di Firenze Laura Sparavigna, insieme al personale della Protezione civile e agli operatori per il supporto psicologico nel caso in cui ve ne fosse stato bisogno.
Il consigliere delegato alla Protezione civile Massimo Fratini, ha ricostruito in aula l'attività condotta nella giornata della tragedia, rimarcando il grande lavoro di coordinamento condotto dai Vigili del Fuoco per spegnere l'incendio e la preoccupazione affrontata con determinazione insieme ad Arpat per la nube suscitata dall'esplosione. Fratini ha ringraziato tutte le associazioni di volontariato sanitario: "Tutte erano in pronta partenza e sono state attivate dal 118 con le procedure di soccorso emergenziale".
Il consigliere delegato Nicola Armentano ha spiegato che la conferenza dei capigruppo ha deciso di cambiare l'ordine del giorno del Consiglio metropolitano limitandolo alle delibere che per indefferibilità e urgenza dovevano essere affrontate e approvate: la prima in ordine ad un avviso pubblico del Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica rivolto alle Città Metropolitane per l’attuazione territoriale della strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, con schema di accordo e autorizzazione ad adottare gli atti conseguenti; la seconda, di approvazione del Piano territoriale dell'offerta formativa e del dimensionamento della rete scolastica per l'anno scolastico 2025/2026.
Ringrazio i Vigili del Fuoco, le forze dell'ordine e quanti sono stati preposti a scongiurare esiti ancora più drammatici per quanto accaduto".
Le indagini della Magistratura metterano in evidenza le cause specifiche dell'esplosione. Per Carovani “ci si chiede se la tragedia poteva essere prevenuta.
Purtroppo si continuano a usare da anni gli stessi sistemi e tecnologie per carico e scarico delle autobotti. Che su questo ci siano stati pochi avanzamenti è un elemento di riflessione a favore di tecnologie sicure", così come lo è prendere atto della condizione dell'area industriale a servizio della Piana, di Firenze e di Prato.
Quando l'impianto Eni fu aperto era in piena campagna anche se era già vicina la ferrovia. "E’ compatibile questo impianto con il contesto attuale e la Piana che è giunta a un livello di saturazione?", ha chiesto Carovani.
Ci vogliono "scelte radicali di pianificazione, in un territorio molto delicato dal punto di vista idrogeologico. Eni rifletta sulla compatibilità con il contesto. Abbiamo chiesto che si apra un tavolo di discussione e di confronto per interventi che possano migliorare questo stato di cose. L’onda d’urto ha investito abitazioni, fabbriche, generando sgomento. Bisogna trarne un insegnamento: quell'impianto è figlio di una stagione che abbiamo alle spalle, di mobilità legata alle fonti fossili. Trovo deleterio resistere alla transizione energetica. Il nostro invito è a interrogarsi sul modello di sviluppo che vogliamo perseguire".
Sara Funaro ha ringraziato Carovani perché "fin dal primo momento è sempre stato attivo e presente per fare il possibile".