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La colonscopia robotica Endotics da Pisa alla conquista del Regno Unito

Saswata Banerjee, chirurgo generale direttore dell'Unità di endoscopia del Queen's Hospital e King George's Hospital di Londra (Barking, Havering and Redbridge University Hospitals NHS Trust - BHRUT) nonché consigliere nazionale NHSE per l'endoscopia e Sergio Coda, endoscopista direttore del programma di screening del cancro colorettale in questi ospedali, sono stati ospiti nei mesi scorsi in qualità di visiting fellows negli ambulatori dell’Unità operativa di Endoscopia digestiva diretta da Emanuele Marciano, per visionare e apprendere il funzionamento della colonscopia robotica con il sistema Endotics.

Dopodiché questa metodica è stata replicata negli ospedali londinesi ed ha avuto talmente successo da arrivare finalisti nella categoria Modernising Diagnostics ai recenti Health Service Journal Awards 2024 tenutisi a Londra.

Da tempo in Aoup si effettua questa formazione su colleghi provenienti dall’estero in specifici corsi di addestramento tenuti da Emanuele Tumino anche perché l’Aoup è stato il primo ospedale al mondo a introdurre nella pratica clinica la colonscopia robotica (da più di 10 anni) ed è attualmente l’unico in Italia in cui la colonscopia robotica si può prenotare con impegnativa del medico di medicina generale.

Il sistema Endotics, utilizzato in Aoup da diversi anni, è un dispositivo innovativo monouso ad alta tecnologia che consente di eseguire una colonscopia completa indolore e in regime ambulatoriale. La procedura è apprezzata per le sue caratteristiche di estrema sicurezza, maggiore favore da parte del paziente e semplicità di utilizzo, al punto da renderla adatta anche alle esigenze di realtà sanitarie come quella inglese. Fra i vantaggi del sistema Endotics, una riduzione del rischio complessivo per il paziente sia per l’assenza dell’anestesia (e dei conseguenti rischi correlati) sia per l’utilizzo della sonda monouso che annulla il rischio di infezione mantenendo un livello di accuratezza diagnostica comparabile a quella della colonscopia tradizionale. Inoltre il paziente, oltre ad accettarla con più favore, non deve sottoporsi a esami propedeutici all’anestesia, non ha bisogno di essere accompagnato e recupera subito la propria autonomia al termine dell’esame.

Fonte: Ufficio Stampa

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