La seduta solenne della Festa della Toscana 2024, dedicata al tema ‘Toscana, terra di genio e innovazione’, si è aperta con un preludio musicale di Giulia Mazzoni e con l’effetto speciale del saluto del Granduca di Toscana, Pietro Leopoldo, il cui avatar in 3d è apparso in proiezione sulla volta del Cinema della Compagnia. Nella sala, gremita di autorità, dei tanti sindaci toscani che hanno risposto all’invito, dei componenti del Parlamento regionale degli studenti e di studentesse e studenti degli ultimi anni delle scuole superiori, la pianista e compositrice Giulia Mazzoni ha eseguito brani del proprio repertorio personale: Per Aspera Ad Astra; Baires; Never Give Up; Ellis Island; Giocando con i bottoni; Piccola luce; Wildness.
Prima ancora, per tutti, l’emozione di assistere al saluto del Granduca Pietro Leopoldo. Un ologramma realizzato da Alkedo Produzioni per la Festa della Toscana 2024 si è rivolto alle autorità e al pubblico presente in sala. La versione ‘Digital Human’ del Granduca, dell’erede al trono della Casa reale degli Asburgo-Lorena, vissuto nella seconda metà del Settecento, l’uomo che portò la Toscana ad essere, nel 1786, il primo Stato al mondo ad abolire la pena di morte e la tortura, poi salito al trono imperiale, è frutto, spiegano gli operatori di Alkedo, di un’operazione combinata di ricerche iconografiche, analisi storiche, trasformazioni digitali e ricostruzioni con Intelligenza Artificiale. Non secondario lo studio dell’abbigliamento, che viene analizzato e ricostruito in una ‘sartoria digitale’, così come l’acconciatura.
Il Granduca, fedelmente ricostruito, è apparso dunque sotto forma di ologramma per portare il proprio saluto in apertura della seduta solenne. “La decisione di abolire la pena di morte – ha detto tra l’altro l’ologramma di Pietro Leopoldo – non è frutto di un impulso passeggero, ma di una riflessione profonda sul significato della giustizia e sul valore sacro e inviolabile della vita umana. Con questo atto, la Toscana intraprende una via nuova e coraggiosa e si pone come un faro di speranza per tutte le Nazioni”. Nel pomeriggio, il Granduca accoglierà i visitatori a palazzo del Pegaso, in occasione del rilancio della fortunata iniziativa ‘Palazzo Aperto’.
La delegazione del Consiglio regionale che domani partirà per una missione a ‘Casa Toscana’, nella Silicon Valley (dal 2 al 6 dicembre) troverà altre realizzazioni di Alkedo in occasione dell’inaugurazione della mostra ‘Genio Toscano’, in programma mercoledì 4 dicembre: sarà possibile osservare tele appositamente realizzate con grafica e tecnica pittorica digitale, che, inquadrate col cellulare, prendono vita diventando ‘Quadri Parlanti’. Anche qui, i personaggi sono generati in Realtà Aumentata e sono frutto di ricostruzioni digitali.
Il pubblico in sala ha poi seguito con grande partecipazione il preludio musicale eseguito al pianoforte dalla compositrice Giulia Mazzoni, che ha regalato, con le note delle sue composizioni, alcuni minuti di grande intensità emotiva.
Successo di partecipazione per ‘Palazzo Aperto’,
Il Consiglio regionale è tornato ad aprirsi ai cittadini. Dopo molti anni torna ‘Palazzo Aperto’, iniziativa che ha sempre incontrato l’alto gradimento dei cittadini e che conferma con questa nuova edizione il successo di partecipazione. Visite guidate gratuite – le prenotazioni sono andate esaurite in poche ore, con 210 partecipanti –, degustazione di prodotti tipici toscani e la distribuzione delle pubblicazioni delle Edizioni dell’Assemblea regionale, il concerto-spettacolo ‘La nostra gente’, con Gaia Nanni, Alessio Sardelli e Roberto Beneventi e una esibizione musicale, il ‘Concerto solo piano’ della pianista e compositrice Giulia Mazzoni, che ha aperto anche la seduta solenne di questa mattina al cinema La Compagnia, e che questo pomeriggio si è esibita nel salone delle Feste di palazzo Bastogi.
Ad accogliere i visitatori del primo turno, alle 15,30, è stato il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo; i visitatori del secondo turno, alle 17,30, sono invece stati accolti dal vicepresidente Stefano Scaramelli.
A palazzo del Pegaso, per tutto il pomeriggio, è stato presente un presidio delle associazioni a rappresentatività regionale per la donazione del sangue: l’Associazione Volontari Italiani del Sangue, FRATRES, Pubbliche Assistenze Toscane, Croce Rossa Italiana e Centro Regionale Sangue della Regione Toscana, dove è stato distribuito materiale informativo per sensibilizzare al tema della donazione di sangue e gadget.
Nella sala Gonfalone di palazzo del Pegaso, si sono tenuti i saluti istituzionali del presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo e del vicepresidente Stefano Scaramelli, a nome dell’Ufficio di presidenza, con il portavoce dell’opposizione, Marco Landi, dopo che lo stesso presidente si era fatto cicerone, illustrando ai visitatori il funzionamento delle sedute dell’Assemblea legislativa e la dislocazione, negli scranni della Sala consiliare, dei vertici istituzionali, della Giunta regionale, dei gruppi di maggioranza e di quelli delle opposizioni. “Raggiungiamo oggi uno degli obiettivi che mi ero posto come presidente e ci eravamo posti come Ufficio di presidenza: rendere il Consiglio regionale un luogo sempre più aperto per le cittadine e i cittadini della Toscana”, ha dichiarato Mazzeo. “Ripartiamo da questa Festa della Toscana, che ha visto esaurite in poche ore le domande di partecipazione e non abbiamo potuto accontentare tanti altri – ha aggiunto Mazzeo –. Riapriremo il palazzo il 14 dicembre, ogni cittadino dovrebbe sentirsi più vicino a noi. La Festa della Toscana non è soltanto il 30 novembre, in tanti luoghi della Toscana si svolgeranno tante iniziative, abbiamo aumentato le risorse da mettere a disposizione dei Comuni, delle associazioni, delle scuole. Quella che lasciamo con l’ultima edizione di questa legislatura è una Festa della Toscana più popolare. Non posso che essere grato e orgoglioso di quello che abbiamo portato avanti”, ha concluso Mazzeo.
“Questa Festa della Toscana si rivela un’iniziativa di grandissimo successo, la festa dei cittadini toscani che si riappropriano del palazzo dell’Assemblea regionale – ha detto il vicepresidente Stefano Scaramelli –. Vogliamo ripetere questa iniziativa nel mese di dicembre. L’orgoglio di essere cittadini toscani ci consente di rinnovare la nostra identità con questa festa, che torna a crescere, e di traghettarla nel futuro, secondo l’intuizione di questo Ufficio di presidenza di provare a essere forti della nostra storia e di disegnare le dinamiche future”.
“Credo che oggi sia una giornata molto importante, dobbiamo far sì che questa Festa vada anche nei territori, nei posti più periferici della Toscana. Aprirsi ai cittadini dà un valore in più alla nostra attività che svolgiamo in questi palazzi – ha dichiarato Marco Landi –. Genio e innovazione per avere le nostre eccellenze, le nostre intelligenze, ragazzi e ragazze devono continuare a vivere qui, per dare nuova linfa al genio della Toscana, e devono continuare ad avere qui le loro possibilità e non trovarsi nelle condizioni di dover scappare”.
Una visita guidata, a cura di Monica Valentini, ha permesso di attraversare i locali dell’archivio storico del Consiglio regionale della Toscana che conserva anche il Fondo Oriana Fallaci. È stato possibile visitare anche le esposizioni artistiche a palazzo Bastogi: la mostra ‘Gutai – Primo Assalto’ di Shozo Shimamoto e la Galleria del Genio toscano in realtà aumentata. Nello spazio espositivo Ciampi di palazzo del Pegaso la mostra ‘Memoria e libertà’, dipinti di Emanuele Favi dal 1969 al 2024.
Il Consiglio regionale ringrazia le aziende che hanno fornito i prodotti per le degustazioni: la Fattoria di Corzano ‘Granaio dei Medici’; il Consorzio Chianti classico; Leonetta tuscany Spirits; Bacciotti; Il Gallo Birichino; Il Sasso; Il Palagiaccio; il CAF, l’Associazione Olivicoltori del Mugello; il Granaio dei Medici; Lunica.
Questa sera, i palazzi delle istituzioni e i monumenti in tutta la Toscana torneranno a tingersi di bianco e di rosso, i colori della nostra Regione.
Giani: "Genio, innovazione e diritti da sempre nell'identità toscana"
"Genio e innovazione sono stati sempre il motore dell'identità toscana, nel dna della nostra terra, pensiamo al Rinascimento, da Michelangelo a Leonardo e Galileo, fino alla contemporaneità - ha detto il presidente Giani, richiamando il titolo scelto per l'edizione 2024 della Festa della Toscana -. Nell' epoca dei social ricordiamo come proprio in Toscana nel 1986 partiva la storia del digitale, veniva infatti captato dai ricercatori dell' Università di Pisa il primo segnale della rete Internet in Italia".
"Accanto al genio e all'innovazione - sempre secondo il presidente - la Toscana ha nel suo dna anche il pilastro dei diritti, ecco che nel 1786 aboliva, primo Stato al mondo, la pena di morte per volere del granduca Pietro Leopoldo, il granduca delle riforme. Egli abolì non solo la pena di morte, ma anche la tortura e la confisca dei beni ai condannati. Un gesto profondo di civiltà che vogliamo portare avanti nella Toscana di oggi attraverso azioni concrete".
"Penso per esempio all'opportunità degli asili nido gratis, come elemento pedagogico di grande innovazione e anche a tutte le azioni che la Toscana riesce a sviluppare sulla parità di genere, che la rendono avanguardia sul piano dei diritti. Ringrazio tutte le istituzioni per la presenza e la partecipazione. Viviamo la Festa della Toscana da 25 anni-ha concluso Giani- non solo come una commemorazione, ma come un messaggio sempre attuale che esprime i nostri valori e la nostra identità fondata nell'umanesimo".
Mazzeo: "Unire coraggio del cambiamento e visione umana"
“Ho provato una grandissima emozione ed è stato per me un grandissimo onore presenziare a questa celebrazione importante – ha dichiarato Giulia Mazzoni a margine dell’evento. – Ho cercato di portare al pubblico la mia musica, i miei valori e le storie che si racchiudono dietro i miei brani. La musica che ho proposto questa mattina è tratta dai miei album e attraverso di essa cerco di portare avanti la tradizione musicale della Toscana incarnata ad esempio da Puccini o Mascagni. Io cerco di portare un nuovo contributo, moderno e innovativo, a quella genialità che fa parte del nostro Dna”. La scelta del repertorio da proporre al pubblico, ha aggiunto “è stata una scelta di grande responsabilità. È stata una scelta difficile, perché volevo che la scaletta di questa mattina fosse solenne e che cercasse davvero di proporre dei valori importanti. Ho scelto di aprire il mio preludio con il brano Per aspera ad astra, vale a dire Oltre le asperità si arriva alle stelle, come augurio per tutti in noi in questo momento difficile di crisi, di guerre e di divisione per dire che la bellezza e l’arte sono la cura per l’anima”.
“Cosa vuol dire essere toscani oggi”: con questa domanda il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo ha aperto, al cinema della Compagnia, la seduta solenne del Consiglio regionale della Festa della Toscana 2024, dedicata a genio e innovazione in ricordo del 30 novembre 1786, quando il granduca Pietro Leopoldo abolì in Toscana, primo stato al mondo, la pena di morte e la tortura.
Dopo i saluti e i ringraziamenti al presidente della Regione, Eugenio Giani, alle autorità civili, militari e religiose, ai colleghi consiglieri, alle studentesse e agli studenti delle scuole toscane presenti e un ringraziamento collettivo al questore Auriemma, nel suo ultimo giorno di servizio, il presidente si è soffermato sul significato della toscanità.
“Essere toscani oggi significa – ha detto Mazzeo - essere figli di una terra che ha sempre saputo guardare oltre le frontiere del possibile, una terra che non si è mai accontentata di ciò che era, ma ha avuto il coraggio di immaginare ciò che poteva diventare”, “una terra di arte di cultura” e che “sui diritti non ha niente da imparare”. Poi alcuni dati: “Solo i tre quarti dei paesi al mondo hanno abolito la pena capitale per legge o nella pratica. Nel 2023 ci sono state 1153 esecuzioni in 16 paesi, segnando un aumento del 31% rispetto alle 883 registrate nel 2022.Fin quando ci sarà anche una sola esecuzione nel mondo, noi in Toscana non ci fermeremo mai di dire che non si risponde alla violenza con altra violenza”.
In nome della “capacità di unire il coraggio del cambiamento con una visione profondamente umana, tratto distintivo della nostra terra”, Mazzeo ha ripercorso le scoperte di alcuni grandi del passato come “Galileo Galilei che, con il suo cannocchiale, rivoluzionò il nostro modo di vedere il mondo ed ebbe il coraggio di guardare oltre, sfidando i dogmi del suo tempo”; “Leonardo da Vinci, simbolo universale del genio umano,” “immaginò macchine volanti, congegni idraulici e soluzioni tecniche che sarebbero diventate realtà solo secoli dopo” e ancora, “il Rinascimento, quando la Toscana insegnò al mondo che la bellezza può essere una forma di progresso con artisti come Michelangelo e Botticelli” e “la Cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze, realizzata da Filippo Brunelleschi, esempio straordinario della capacità della Toscana di unire innovazione tecnica e visione umana”. “Questi esempi, secondo il presidente, ci tramandano due insegnamenti: “ogni grande sfida contiene in sé l’opportunità di un progresso rivoluzionario e l’innovazione non nasce mai dal conformismo, ma dal coraggio di immaginare cose inimmaginabili”.
Poi, uno sguardo al presente: “Oggi siamo chiamati ad affrontare importanti sfide globali: il cambiamento climatico, la rivoluzione digitale, la sostenibilità ambientale e non pensiamo di dare risposte usuali. La Toscana con la sua tradizione di ingegno e creatività può essere un punto di riferimento che unisce passato e futuro, scienza e umanesimo. Da qui l’idea di dedicare questa giornata al tema del Genio e dell’innovazione”. “La scelta di Pietro Leopoldo – continua - ci ha insegnato che il progresso non si misura solo in termini di efficienza o potere, ma soprattutto in termini di giustizia, dignità e rispetto per l’essere umano e oggi dobbiamo domandarci se questa tecnologia ci rende più umani, se ci aiuta a costruire un mondo più giusto, offrendoci maggiore libertà, e se la risposta è sì, allora stiamo seguendo la strada giusta, altrimenti dobbiamo cambiare direzione”.
Mazzeo cita alcuni campi in cui l’intelligenza artificiale è usata ma dove è imprescindibile anche l’intervento umano, dalla sanità “per diagnosticare malattie precocemente e personalizzare le cure, ma l’umanità dei medici e degli operatori sanitari resta centrale”; nell’educazione, dove “la digitalizzazione permette agli studenti di accedere a strumenti di apprendimento personalizzati, ma senza perdere il legame con il sapere umanistico” o all'agricoltura, dove “i sensori intelligenti migliorano la sostenibilità, ma il cuore del lavoro resta nelle mani di chi conosce e ama la terra”.
Il presidente chiude il suo intervento con un invito ai futuri governanti “chiunque governerà qui, in un mondo che cambia velocemente, dovrà avere chiaro che serve essere visionari, coraggiosi, ma ricordando sempre le proprie radici, i nostri valori e le nostre identità, coltivare il talento e valorizzare la creatività”.
Ai ragazzi e alle ragazze in sala dice che “Il futuro è una pagina bianca e tocca a voi avere la forza e il coraggio di scriverlo insieme. Servono le vostre idee, servono i vostri sogni, servono le vostre speranze. Non abbiate paura di sbagliare, di fallire, è una fase di crescita. Abbiamo alle spalle una storia che vi dà radici solide e vi lascia liberi di spiccare il volo verso orizzonti nuovi. Non è un caso che Umanesimo, Rinascimento, e la stessa lingua italiana moderna con Dante Alighieri, Petrarca e Boccaccio siano nate in Toscana. Non è un caso che la prima connessione a Internet italiana sia avvenuta a Pisa”.
Galluzzi: "Paradigma benessere-sviluppo, due esempi dal passato"
Garantire condizioni favorevoli di competitività e di innovazione, senza dimenticare il benessere sociale, un’esigenza avvertita storicamente in Toscana dai diversi governi che si sono succeduti. A dimostrarlo due casi esaminati, durante la seduta solenne della Festa della Toscana, dal professor Paolo Galluzzi, storico della scienza: “Pietro Guerrini relativo alla dinastia medicea e Giovanni Targioni Tozzetti al tempo di Pietro Leopoldo”.
Il professore racconta il viaggio di esplorazione tra i 1682 e il 1686 affidato a Pietro Guerrini, nativo di Marradi, “lo potremmo definire oggi - afferma - un viaggio di spionaggio industriale per capire cosa avveniva nei paesi più avanzati e poi riferire, così da fornire gli strumenti per misurare il livello di avanzamento delle proprie infrastrutture produttive”. “L’istruzione che gli viene consegnata è molto precisa - cita Galluzzi da un documento granducale - ‘tenendo sua altezza Cosimo terzo sempre il pensiero rivolto al beneficio dei suoi Stati per il comodo sollievo dei suoi sudditi ha promosso la missione di Guerrini negli Stati più colti di Europa perché osservi quanto abbiano di industrioso e singolare in ogni genere di fabbrica, operazioni meccaniche, strumenti per il maneggio delle acque correnti o stagnanti’. Questo è il compito assegnato al funzionario”. Dal carteggio di Guerrini emerge, l’importanza di “emulare quei processi per riportare la Toscana dove doveva stare” e della “relazione stretta, diretta, immediata tra sviluppo delle applicazioni, capacità produttiva moderna e benessere delle popolazioni”.
Il secondo esempio ricordato è quello del botanico e medico Giovanni Targioni Tozzetti che seguì un metodo diverso perché non viaggiò in Europa, come Guerrini, ma solo in Toscana, per capire le potenzialità dei diversi territori, i metodi utilizzati in agricoltura, sottoponendoli a critica per vederne limiti e suggerire miglioramenti. “Tozzetti - continua il professore - non si limita a denunciare i limiti sul piano tecnico e scientifico delle pratiche agricole in uso, ma parla anche delle conseguenze sociali” ad esempio dei “disboscamenti eccessivi che provocano le frane e le erosioni drammatiche per le popolazioni e per le produzioni agricole e denuncia anche il disinteresse, anche dei grandi proprietari latifondisti, per lo sviluppo e la produttività dei terreni”.
“Il paradigma benessere sviluppo legati strettamente, insieme all’innovazione, produce effetti benefici – afferma il professore. - Oggi competitività e innovazione si muovono con logiche e ritmi molto diversi dei momenti ai quali ho fatto riferimento però è ancora valido il concetto di innovazione come bene prezioso che si traduce in sviluppo competitivo e benessere diffuso solo in società che investono in sistemi di formazione diffusi, ma selettivi, e che siano in grado di compiere investimenti prolungati nel tempo”.
Sabina Nuti: "Investimenti per far crescere i nuovi talenti"
“Tra genio e talento mi piace di più parlare in termini di talenti. Chi collega il proprio talento con l’impegno e con la fatica riesce fare la differenza”, esordisce la rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Sabina Nuti, che richiama un paragone di Arthur Schopenhauer, “il quale diceva che un talento riesce a colpire un bersaglio che nessun altro può colpire, mentre un genio riesce a colpire un bersaglio che nessun altro può vedere”. E sui talenti deve saper puntare la Toscana, afferma con forza la rettrice della Scuola Sant’Anna in tutto il proprio intervento. “Per secoli, nei millenni passati, l’aspettativa di vita media è rimasta più o meno la stessa, una sorta di linea piatta, all’inizio era intorno ai trent’anni. Negli ultimi centocinquant’anni, questa linea comincia ad impennarsi: oggi in Toscana siamo a 83,3 anni di aspettativa di vita. Tutto questo è frutto della scienza, intesa come processi di studio e applicazioni di metodi sistematici, frutto di un sistema culturale che si è aperto al confronto. Una serie impressionante di scoperte e innovazioni ha sconvolto la società”. Cita quelle più recenti: “Tv, computer, telefono cellulare, internet, gps. Le innovazioni segnano il passo del progresso, sono sempre il frutto di una squadra di ricercatori e ricercatrici, mai di un singolo, sempre di un team. La scienza per progredire ha bisogno del confronto tra pari, perché ognuno possa mettere il mattone per la costruzione di un futuro comune. È la comunità degli scienziati che fa crescere il sapere”.
Secondo Sabina Nuti, “non dobbiamo aver paura della scienza, né dell’intelligenza artificiale, nella misura in cui manteniamo libera e indipendente la ricerca, facilitiamo lo scambio dei dati e delle informazioni, rafforziamo gli investimenti pubblici nella ricerca in tutti i campi”. Servono, appunto, investimenti pubblici e privati, “per fare in modo che l’innovazione non diventi proprietà privata di qualcuno, a scapito di altri, ma ricchezza condivisa. È importante che sia il soggetto pubblico a garantire la libertà della ricerca, come garante della collettività. L’Italia – segnala la rettrice – investe globalmente l’1.5 del Pil, meno della metà della Germania, è fanalino di coda in Europa con Romania, Malta, Lettonia, Cipro e Bulgaria”. Per non disperdere i giovani talenti, “è necessario combinare il merito e il talento con la mobilità sociale. Il problema della scarsa mobilità sociale è enorme. La Toscana si impegna enormemente a ridurre l’abbandono scolastico e ha un sistema formativo forte. Se vuole essere terra capace di accogliere e far crescere i talenti, deve inserirli in questo sistema”. E vincere un clima culturale distorsivo: “C’è tanta paura tra i ragazzi – assicura –, anche perché essere bravi a scuola oggi non è più di moda”. E invece, “bisogna stimolare soprattutto i ragazzi che vivono nelle aree interne. Il percorso dello studio è l’unico che può creare un contesto capace di salvare questa terra e salvare il resto del mondo. Abbiamo bisogno di investimenti congrui – conclude Sabina Nuti –, di impegno non solo del pubblico, ma anche del privato. Serve una maggiore equità intergenerazionale. Facciamo in modo che la Toscana diventi terra di genialità diffusa”.
Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha tenuto l’intervento conclusivo, concentrandosi sulla figura del Granduca Pietro Leopoldo, “il Granduca delle riforme, l’uomo che modernizza la Toscana”. Ricorda che “era cresciuto in un clima culturale intriso di ciò che era nuovo e stava nascendo” e il suo contributo decisivo alla modernizzazione della Toscana: “In venticinque anni, abbatte la carestia perché abbatte le barriere doganali; cambia il lavoro, inventa la camera di commercio, superando le arti e le corporazioni; avvia un processo formativo per la scuola pubblica; in sanità afferma principi nuovi, tanto che la Toscana diventa modello in Italia e in Europa; indica la strada delle comunità e gira nei territorio per conoscere direttamente e poter agire”.
La Festa della Toscana, dice ancora Giani, “non è una rievocazione, il messaggio di civiltà che lanciamo da venticinque anni in questa occasione parla al mondo di oggi e al mondo di domani. La Toscana, è la regione dell’Umanesimo, aspira ad essere la terra dei diritti. E questa edizione, con il bel programma che ci propone e anche la qualità dei presenti oggi in sala ci confermano che sta diventando sempre di più la Festa di tutta la Toscana”.
Al termine della seduta solenne, il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, ha consegna sia a Paolo Galluzzi che a Sabina Nuti il ‘Festina lente’, in ricordo del simbolo privilegiato da Cosimo I de’ Medici, con la tartaruga come segno della prudenza e la vela come simbolo del guardare sempre avanti.
Gli ospiti infine, accompagnati dai figuranti del corteo storico fiorentino si sono recati fino all’arengario di palazzo Vecchio, dove si sono concluse le celebrazioni della giornata d’apertura di questa edizione della Festa della Toscana.
Questo pomeriggio, torna ‘Palazzo Aperto’: il Consiglio regionale si apre ai cittadini con visite guidate e gratuite. Le prenotazioni sono andate esaurite in poche ore.
Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa
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