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Patologie degenerative, i parenti dei malati scrivono a Giani

Un gruppo di parenti di persone affette da varie malattie degenerative ha scritto al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, inviando una lettera in cui vengono illustrate difficoltà e avanzate alcune proposte concrete sul tema. I firmatari della missiva saranno in presidio di fronte alla sede della Regione, a Firenze in piazza Duomo, e hanno promosso una petizione su change.org per coinvolgere i cittadini.

La lettera

Egregio Presidente,

i firmatari della presente lettera sono cittadini e cittadine accomunati dagli stessi problemi a cui non riescono a dare risposte in tempi brevi e in modo soddisfacente.

Essi vivono in una bolla spazio-temporale, nella quale si trovano perduti e abbandonati in un insieme di sentimenti d’amore e di sofferenza. Amore verso i propri cari, siano essi genitori, fratelli e sorelle o compagni e compagne di vita. Sofferenza perché vederli colpiti dalle malattie degenerative quasi incurabili (Alzheimer, demenza senile, arteriosclerosi ed altre) recide legami di vita generazionali e fa avvertire la perdita irrecuperabile di un universo unico.

Quando siamo stati colpiti da questo macigno, ci siamo rivolti alle istituzioni per comprendere come possiamo aiutare queste persone e come possiamo trovare un modo per farli vivere tranquilli e quanto più possibile felici. Perché anche loro hanno diritto alla ricerca della felicità, una felicità molto diversa dalla nostra ma pur sempre un’aspirazione naturale. Chi vive con essi si rende conto di quanto siano attaccati alla vita e di quanto percepiscano dell’universo intorno a loro, per noi in modo spesso incomprensibile ma pur sempre vitale.

Nonostante che sulla carta esistano molti strumenti messi a disposizione da comune e Asl, questi si dimostrano spesso lenti, inefficaci, limitati. In alcuni casi, gli stessi operatori si dimostrano disarmati e disarmanti. Cresce, pertanto, la rabbia di chi si trova a gestire situazioni estremamente faticose sul piano fisico (devi essere presente o disponibile per 24 ore su 24) che spesso portano a piccole o grandi patologie per noi stessi. Inoltre, si crea un grande problema economico con spese insostenibili per le famiglie (in una RSA la quota è superiore ai 3.000 euro al mese, per una badante siamo sui 2.000 euro cui devi aggiungere altre spese per i periodi di giusto risposo di queste persone).

Crediamo e speriamo che Lei sia a conoscenza di tutto questo e ci crediamo in dovere di fare alcune proposte concrete per migliorare una situazione che ogni anno che passa si aggrava sia perché aumenta il numero degli anziani, sia perché certe malattie colpiscono anche persone con età molto più bassa, sia, infine, perché le famiglie sono disarticolate e spesso non sono in grado di garantire la dovuta assistenza. Alcune di queste proposte sono solamente organizzative o hanno costi limitati. Altre ci rendiamo conto che implicano investimenti notevoli ma alla fine si tratta di scelte che tocca alla politica fare e a Lei che ne è la massima espressione per la nostra regione.

Veniamo alle proposte. Sono molte e complesse. Iniziamo da quelle relative all’assistenza domiciliare:

Uno dei problemi principali è quello delle Residenze Sanitarie Assistenziali e del sistema di accesso. Non è possibile risolvere a breve il problema della loro scarsità, ma possiamo iniziare un percorso virtuoso e, soprattutto, correggere alcune storture per quanto concerne la ricerca e l’accesso a queste strutture:

Vi sono, inoltre, una serie di servizi regionali che devono essere potenziati:

Egregio Presidente, sappiamo che molto dipende dal fondo nazionale e che la Regione si trova a gestire risorse che arrivano da Roma. La preghiamo di non risponderci solamente che farà il possibile. Si metta alla testa di un movimento di protesta che faccia modificare le strategie nazionali; vedrà che saremo pronti a sostenerlo in qualunque sede voglia presentarsi.

In caso contrario dovremo pensare che siamo lasciati soli a lottare per garantire ai nostri cari un’ultima parte della vita serena e troveremo altre forme per farci sentire.

La mattina del 6 dicembre prossimo saremo davanti alla sede della Regione in piazza Duomo. Se vorrà riceverci, saremo ben felici di illustrarle le proposte che le abbiamo inviato.

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