Alleanza Verdi Sinistra e Europa Verde Pisa dicono no alla Caserma a Coltano
La notizia della prevista costruzione di una caserma militare a Coltano, nel cuore del Parco Naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, ha scatenato indignazione e protesta tra cittadini, associazioni ambientaliste, e forze politiche ecologiste e di sinistra. Questo progetto, che comporterebbe l'abbattimento di centinaia di alberi e un'irreparabile ferita al territorio, rappresenta un grave attacco a un patrimonio naturale di valore inestimabile e una concezione dello sviluppo barbaro e scellerato
Il Parco di San Rossore non è solo un simbolo della biodiversità toscana, ma un polmone verde fondamentale per la qualità della vita delle comunità circostanti e un baluardo contro i cambiamenti climatici. Costruire una caserma di tali dimensioni in un'area protetta significa calpestare decenni di impegno per la tutela del territorio, ignorare i vincoli paesaggistici e ambientali e scambiare i valori stessi di una società che dovrebbe puntare alla coesione.
Secondo i piani trapelati, la costruzione della struttura richiederebbe l'abbattimento di una quantità massiccia di alberi, molti dei quali appartenenti a specie protette, oltre alla cementificazione di un'ampia porzione di terreno che funge da habitat per diverse specie animali. Questa devastazione è l'opposto di ciò che serve per affrontare le sfide climatiche e ambientali del no.
Le forze politiche dei Verdi e di sinistra si oppongono fermamente a un'idea di sicurezza che sacrifica l'ambiente e la qualità della vita delle persone sull'altare di un presunto progresso. Non è costruendo caserme nel cuore di un parco naturale che si rafforza la sicurezza del Paese, bensì investendo nella prevenzione dei disastri climatici, transizione ecologica e intervenendo nel processo produttivo.
Inoltre, il costo economico di questo progetto - che si aggira intorno a milioni di euro - potrebbe essere destinato a ben altre priorità: il potenziamento del trasporto pubblico, la manutenzione delle infrastrutture esistenti, o la riforestazione di aree degradate. La militarizzazione di un'area protetta manda un messaggio sbagliato a tutti: che l'interesse militare può prevalere su ogni altra esigenza, anche quella di tutelare il nostro futuro ambientale.
Un'alternativa è possibile
Esistono soluzioni alternative. Se davvero è necessaria una nuova struttura militare, perché non recuperare aree già urbanizzate o dismesse, evitando di sacrificare una risorsa naturale tanto preziosa? L'Italia è piena di caserme abbandonate e siti industriali inutilizzati che potrebbero essere riconvertiti senza consumare nuovo suolo e senza danneggiare ecosistemi fragili.
Questo approccio non solo salverebbe l'ambiente, ma sarebbe anche più economico e rapido, rispettando al contempo i principi di giustizia ambientale.
La mobilitazione per fermare lo scempio
Le proteste contro il progetto si stanno moltiplicando, coinvolgendo comitati ambientali locali, organizzazioniste come Legambiente e WWF, e movimenti politici. Manifestazioni, raccolte firme e appelli stanno crescendo di intensità per convincere il governo e le istituzioni locali a fermare questa follia. La sinistra e i Verdi sono uniti nel ribadire che non si può sacrificare il nostro patrimonio ambientale sull'altare di una logica militarista obsoleta e miope.
Rivolgiamo un appello a tutti i cittadini, alle istituzioni e ai rappresentanti politici: fermiamo la costruzione della caserma a Coltano. Difendiamo il Parco di San Rossore, la nostra biodiversità e il nostro diritto a un ambiente sano e vivibile.
Non possiamo permettere che interessi di breve termine distruggano un patrimonio che appartiene a tutti noi e alle generazioni future. La vera sicurezza nasce dalla tutela del territorio, non dalla sua devastazione.
Eros Tetti - Portavoce Europa Verde Toscana – Alleanza Verdi Sinistra Claudio Vannucci - Europa Verde Pisa