Porta Pisana e ex Macelli, a Empoli interventi da 4 milioni di euro
Una strategia progettuale territoriale che prosegue l’importante percorso di rigenerazione urbana e riqualificazione di numerosi edifici e spazi a pubblici a Empoli cominciato nel 2016. La Giunta comunale ha approvato a fine ottobre i progetti di fattibilità tecnici-economici nell’ambito di “Arno Vita Nova. Move, Live, Learn” relativamente al recupero della storica Porta Pisana situata al margine ovest del centro storico della città, insieme alla sistemazione degli spazi esterni e del complesso degli ex Macelli.
Entrambi i progetti sono parte della strategia progettuale territoriale del programma regionale FESR 2021-2027 (Obiettivo Specifico OS 5.1) ed entrambi i luoghi sono stati oggetto di un percorso partecipativo intitolato Empoli Futura per riflettere sulla città di domani.
LE DICHIARAZIONI - "Recuperare questi due luoghi storici di Empoli è stato un obiettivo della precedente amministrazione e sono fiero di poter portare avanti, assieme agli uffici tecnici che ringrazio, questo corposo lavoro di riqualificazione che porterà 'vita nova' a due zone iconiche - spiega il sindaco Alessio Mantellassi -. Gli ex Macelli e Porta Pisana sono due simboli di una città che non c'è più, il monumento di piazza Garibaldi inoltre ha sofferto i bombardamenti tedeschi ed è percepito come elemento di degrado da parte della cittadinanza. È compito di un'amministrazione comunale ridare decoro a questi luoghi, popolarli di nuovo, rispondere anche a esigenze maturate nel tempo, che necessitano di spazi adatti. Penso alle utili funzioni pensate per gli ex Macelli, a certificare come Empoli città del lavoro non si fossilizzi su idee del passato, ma cerca soluzioni nuove per bisogno dell'oggi".
"In parallelo con il Piano delle Frazioni e gli interventi di manutenzione puntuale - commenta l'assessore ai Lavori Pubblici Simone Falorni - vanno avanti interventi corposi come quelli di Arno Vita Nova, un'occasione importante per contribuire alla rigenerazione urbana di due spazi nobili che purtroppo hanno bisogno di notevoli interventi. Sono convinto che una volta portati a termine questi percorsi riusciremo a riportare splendore a due luoghi che ne hanno un gran bisogno e su cui tante volte i cittadini hanno chiesto interventi".
FOCUS SUI DUE INTERVENTI
COMPLESSO DEGLI EX MACELLI – Il complesso, per larghe porzioni non utilizzato da decenni, bene vincolato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, risale al 1866 e rappresenta un esempio, ampliato nel corso del tempo, di edificio con vocazione di "opificio" destinato alla lavorazione delle carni. Il progetto di fattibilità tecnico-economico prevede appunto il recupero dell’immobile esistente nel pieno rispetto dei suoi valori storici, con l'obiettivo di riqualificare il patrimonio pubblico, storico e artistico attraverso la promozione dell’inclusione sociale, della formazione, dell’occupazione di giovani e di categorie fragili. Al tempo stesso il nuovo utilizzo degli spazi prevede la valorizzazione delle realtà locali del commercio e dell’artigianato oltre che, grazie alla posizione baricentrica di "fulcro" tra il centro storico, la zona ovest della città e il percorso dell'Arno, l’implementazione di collegamenti pubblici a scala urbana e territoriale.
L'intervento, del valore complessivo di 3milioni e 200mila euro, dei quali 2milioni e 560mila sono di contributo del POR (Programma Operativo Regionale), 410mila euro di finanziamento comunale, 230mila per le spese progettuali, già a Bilancio 2024.
I lavori prevedono il completo consolidamento degli edifici attraverso un'attenta valutazione dello stato di conservazione del complesso che ha permesso di stabilire le parti da conservare, recuperare o ripristinare, sia per le componenti strutturali sia per gli elementi architettonici. Al fine di valorizzare la lineare distribuzione funzionale e la semplicità geometrica del complesso, si prevede di rimuovere gli elementi e i volumi impropri aggiunti in epoca recente e aprire gli spazi interni alla città, mediante la realizzazione di una piazza pubblica e un percorso pedonale che, attraversando gli edifici, collegherà via Rozzalupi con via Guido Dainelli.
LE NUOVE FUNZIONI – Sono previsti spazi per un mercato di prossimità, per la promozione del commercio e dell’artigianato locale, ambienti per la formazione professionale, per facilitare l’occupazione dei giovani e delle categorie ritenute fragili, offrendo inoltre spazi per realtà del territorio. Il "corridoio centrale" è stato pensato come luogo di relazione fra le future botteghe/mercato, ubicate nel blocco che si affaccia verso l'Arno, e quelli di formazione previsti nel blocco sud, configurandosi come un percorso urbano destinato alla città e aperto per la maggior parte della giornata. Nel blocco a due piani saranno collocati appartamenti ad alta dotazione domotica per facilitare l’indipendenza alle persone non completamente autosufficienti, con ambienti collettivi a piano terra destinati ai residenti per svolgere attività di relazione o formazione/studio. Tutte le scelte progettuali perseguono il principio utilizzato nel recupero dei volumi: richiamare la funzione originaria con la semplicità e linearità che caratterizza l’edilizia industriale ottocentesca, dotando tutti gli ambienti dei comfort contemporanei, nel rispetto dei principi della sostenibilità ambientale e autosufficienza energetica.
PORTA PISANA - Il restauro di Porta Pisana a Empoli rappresenta un passaggio fondamentale nel percorso di recupero delle mura storiche cittadine, perché si interviene su uno dei segni del passato più rappresentativi per la città. Porta Pisana, appartenente all'ultima cerchia di mura della città, è oggi l'unica porta rimasta visibile, purtroppo attualmente ridotta a poco più di un rudere in seguito al danneggiamento delle mine tedesche, avvenuto al termine dell’estate del 1944. La ‘Porta’ è un segno importante per la città, memoria presente in molte rappresentazioni grafiche e, nel periodo più recente, attraverso fotografie che lasciano traccia del suo aspetto prima dei danneggiamenti. È quindi volontà dell’amministrazione comunale e dei cittadini restituire "dignità" all’ultima porta rimasta di quelle edificate a protezione del castrum empolese nel corso dei secoli, iniziando dalla sua conservazione.
IL RECUPERO DELLA PORTA - Il fabbricato di Porta Pisana sarà sottoposto a un diffuso intervento di restauro conservativo, allo scopo di pulire tutte le superfici e stabilizzare il degrado in atto, in particolare del laterizio storico, oltre a eseguire una serie di consolidamenti superficiali o di tipo strutturale al fine di garantire la sicurezza e durata del manufatto. Valore complessivo del progetto: 800 mila euro dei quali 640 mila di contributo POR e 160 mila di finanziamento comunale. I lavori vedranno una prima fase di restauro conservativo, con un approccio condiviso con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, indagando al tempo stesso su quale sia il percorso migliore per affrontare la ricostruzione volumetrica della porta, in corso di indagine e valutazione assieme alla Soprintendenza. Attualmente infatti quello che rimane di questo "passaggio" è stato perduto: manca completamente l’apertura sul lato esterno e di quella interna sono rimaste solo le spalle laterali, anche se nel complesso rimangono alcuni dettagli ancora visibili che ne evocano, comunque, la sua funzione storica. Nel corso dei prossimi mesi saranno quindi individuate quali strade migliori, oltre che per consolidare e restaurare le parti murarie arrivate fino a oggi, per restituire completamente la porta alla Città di Empoli.
Fonte: Comune di Empoli - Ufficio stampa