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Riformisti per San Miniato: "Accuse gratuite e infondate a Fattori"

Marzia Fattori (foto gonews.it)

Nel ribadire le nostre considerazioni in merito alle discutibili nomine e deleghe che hanno portato alla formazione della attuale giunta, già espresse nel nostro precedente comunicato: “le donne sono in posizione marginale con solo due rappresentanti, non brilla certo per competenza ed esperienza nelle deleghe assegnate, una giunta abbastanza mediocre, lo specchio di quegli accordicchi preelettorali che sono serviti per vincere le elezioni con nessuna rappresentanza territoriale, nessuna rappresentanza delle diverse anime del Partito Democratico con persone messe a caso o quando va bene, in base alle preferenze ottenute, senza, esperienza e capacità politica, con un vice sindaco che sembra più un tutor o un controllore”, giudizio che peraltro oggi possiamo esprimere con ancora maggior convinzione essendo lo stesso supportato dai “fatti”, dobbiamo constatare che abbiamo colpevolmente omesso di sottolineare una ulteriore carenza che invece, ahinoi, dovrebbe rappresentare una delle principali caratteristiche per realizzare una adeguata attività politica:

l’Umiltà nel fare politica in modo serio, aspetto che viene sbandierato dal segretario nazionale del Partito Democratico come concausa della vittoria nella recente tornata elettorale regionale ma che, evidentemente, non appartiene ai membri della giunta di San Miniato. Sempre più spesso infatti ascoltiamo, sia in consiglio comunale che in occasione delle consulte, alle quali abbiamo partecipato, accuse gratuite ed infondate, peraltro espresse in maniera saccente e superficiale, verso la nostra candidata sindaco Marzia Fattori, ex assessore della prima giunta Giglioli, alla quale viene imputata la responsabilità per tutti i problemi ad oggi irrisolti.

Un episodio, in particolare, ha contribuito ad alzare i toni nella consulta di San Donato: “Capisco che la risposta più semplice è dare la colpa a chi c’era prima – dice Marzia Fattori – anche se non sono più assessore da quasi un anno, perché sarebbe stato complicato spiegare ai cittadini di San Donato perché il sindaco, che ha fatto parte per 5 anni del consiglio di presidenza del Consorzio di Bonifica (ente preposto alla manutenzione del reticolo idrografico) non sia riuscito a portare 1 euro di investimento, non tanto per la frazione di San Donato, dove i problemi sono più evidenti, ma nemmeno per il comune di San Miniato. Oltretutto, fino a che non ho deciso di dimettermi non riconoscendomi più nel modo di fare del sindaco, incapace di portare avanti una politica puntuale, concreta e collegiale, nessuno ha mai fatto appunti sul mio operato. Né il sindaco, né i consiglieri comunali, né membri del Partito Democratico.”

I Riformisti, nel ribadire l’inadeguatezza della attuale Giunta, prendono le distanze da questo modo di fare politica ed invitano il sindaco (e la giunta) a concentrarsi maggiormente sui problemi da risolvere più che sull’operato di assessori passati e/o futuri. La campagna elettorale è finita da tempo e certi atteggiamenti denotano, oltre che arroganza, anche e soprattutto incapacità politica.

I Riformisti per San Miniato continuano con il proprio lavoro di dialogo con le forze Progressiste, Riformiste e di centro-sinistra e di ascolto dei cittadini prendendo atto di ciò che, differentemente da quanto promesso, non è stato fatto: degrado sempre più tangibile, scuole e palestre senza riscaldamento e acqua calda, nuove scuole che sono ancora un miraggio, frane che rimangono frane, biblioteche chiuse e bibliotecarie ancora senza lavoro, decine di migliaia di euro spesi per fantomatiche digitalizzazioni che hanno peggiorato un servizio che funzionava, personale in stato di agitazione…l’elenco potrebbe continuare ma l’importante è “tagliare nastri”.

Riformisti per San Miniato

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