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Figli di Guido Lapi, il 'Palo Santo' in conceria per la Festa dell'Albero

A volte è semplicemente l'energia sprigionata da un vegetale a rigenerarci.

È questa l’idea che ha ispirato il dono che Figli di Guido Lapi ha scelto per celebrare la Festa dell’Albero 2024, oggi 21 novembre, in collaborazione col suo storico fornitore di tannini di quebracho, la società argentina UNITAN.  L’azienda toscana, attiva da oltre 70 anni nella commercializzazione di estratti vegetali per la conciatura dei pellami, ha consegnato in oltre 120 concerie, in Toscana e Veneto, un bastoncino di Palo Santo in una confezione a forma di albero che orami è diventata un simbolo di questa giornata. Il Palo Santo è un albero tropicale, proveniente dall'antica cultura indigena dell'America Centro-Meridionale, che viene bruciato come incenso per sperimentare un rituale di benessere e purificazione con benefici per la mente, lo spirito e il corpo.

Utilizzato da secoli nei rituali sciamanici, questo bastoncino è molto amato anche in Europa, tanto da essere considerato una pianta protetta. Per questo se ne può prelevare solo il legno già caduto a terra da alberi adulti e seccato in modo naturale. Oltre agli esperti terapeuti che lavorano sull’energia e che lo utilizzano da tempo, sono sempre più i neofiti che si sono avvicinati ai rituali del Palo Santo, per trovare il benessere, e cacciare stress e negatività.

“Figli di Guido Lapi festeggia il 21 novembre insieme a UNITAN lanciando un messaggio positivo verso la natura e verso le persone – hanno dichiarato dall’azienda del Gruppo Lapi -. Con l'augurio che attraverso il rispetto della biodiversità e il ritorno al contatto con la natura, l'umanità ritrovi il suo equilibrio psico-fisico e possa vivere in maggior armonia con l'ambiente”.

C'è una corrispondenza green tra il quebracho e il Palo Santo. Come UNITAN, in Argentina, da oltre 30 anni gestisce e incrementa le proprie piantagioni di alberi di quebracho nel rispetto della biodiversità, così quello del Palo Santo rappresenta un consumo sostenibile, dato che per essere lavorato il legno deve prima raggiungere il termine del suo ciclo di vita.

Fonte: Ufficio stampa

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