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"Per un certificato un'odissea, nessuno ha avuto sensibilità": la protesta di una coppia

(Foto di <a href="https://pixabay.com/it/users/darkostojanovic-638422/?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=563428">Darko Stojanovic</a> da <a href="https://pixabay.com/it//?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=563428">Pixabay</a>)

"Un'odissea per un certificato, siamo stati costretti a cambiar medico. Qualcuno di sicuro ha sbagliato!". Una coppia dell'Empolese ha deciso di rendere pubblica la vicenda che l'ha colpita: protagonista il marito, che a causa di una malattia è stato 'rimbalzato' tra medico di famiglia e pronto soccorso per il certificato medico.

Tutto parte di domenica, a parlare è la moglie: "Mio marito non si sente bene ma decide di andare ugualmente a lavorare. Solo che tra martedì e mercoledì peggiora, non può andare, è impossibile". Quindi scatta la chiamata al medico curante: "Non ci si riesce a parlare fino alle 14, quando viene detto a mio marito di andare in ambulatorio". Qui si presenta un problema, la coppia ha una sola auto e in quel momento la sta usando la compagna, quindi la visita slitta alle 17.

Quando il medico visita l'uomo, emette il responso: "Se si ripresenta il dolore descritto deve andare in pronto soccorso per ulteriori accertamenti". Solo che lui non sta bene, il venerdì ha un dolore acuto ed è necessario l'approdo in pronto soccorso, anche se "prima chiamiamo il nostro medico che non risponde". Al pronto soccorso dopo vari accertamenti lo rimandano a casa "con una cura più mirata".

Tornati a casa, "ancora non abbiamo ricevuto una chiamata dal nostro medico e lo richiamiamo per metterlo al corrente e chiudere l'allungamento dei giorni di certificato di assenza dal lavoro per malattia". In quel momento il medico dice "di volerlo vedere, quando già era stato visitato in pronto soccorso e non aveva più energia" quindi la coppia chiede di "fare il certificato ma il medico ci dice di no, lo deve fare il pronto soccorso".

L'uomo e la donna mandano il referto del ps via WhatsApp ma si sentono rispondere che il marito "deve inviare una pec all'Inps col referto". Beffa delle beffe, l'uomo non ha la pec. Continua la segnalazione: "Per partito preso è stato deciso di non fargli il certificato di altri 3 giorni (di cui sabato e domenica mio marito non lavora, quindi il giorno vero e proprio lavorativo sarebbe stato lunedì).  Il medico in questione in nessun modo ci ha voluto aiutare, è rimasto ligio alle norme mettendo mio marito in difficoltà".

"Noi siamo giovani e per fortuna del medico di famiglia ne abbiamo bisogno poco ma siamo costretti a cambiare dottore.  Qualcuno ha sicuramente sbagliato, o in ps o il medico di famiglia, fatto sta che nessuno ha usato un po' di sensibilità per aiutarlo" si chiude la protesta della coppia.

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