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Giornata della Prematurità, il San Giuseppe di Empoli si colora di viola

La cura del prematuro inizia da subito nel reparto di Pediatria e Neonatologia: da circa un anno offerto anche un corso per i genitori

Nel mondo 1 bambino su 10 nasce prematuro e in Italia, i neonati prematuri sono circa 25.000. Anche all’ospedale San Giuseppe di Empoli oltre alle cure assistenziali, particolare attenzione viene data alla cura del prematuro. Ieri in occasione della Giornata Mondiale della Prematurità, il monitor del parcheggio dei visitatori dell’ospedale si è illuminato di viola, il colore della prematurità con la scritta "World Prematury Day November 17". In Pediatria il personale sanitario ha allestito il reparto con palloncini viola per sensibilizzare sulle nascite pretermine, cioè quelle avvenute prima della 37° settimana di gestazione.

Il claim di questo anno era "Accesso a cure di qualità ovunque!" affinché siano riconosciuti i diritti dei neonati prematuri e delle loro famiglie a cure di qualità e uguali per ogni bambino d’Italia e nel mondo. Fragili, ma allo stesso tempo dotati di una grandissima forza e determinazione, i nati prematuri non hanno ancora maturato del tutto organi e apparati e non sono quindi ancora pronti ad adattarsi da soli alla vita fuori dal grembo materno. Richiedono tutti assistenza, cure dedicate e la vicinanza dei genitori che costituiscono parte integrante delle cure.

Nel reparto di Pediatria e Neonatologia dell’ospedale San Giuseppe diretto da Roberto Bernardini, la cura del prematuro inizia da subito: dal Nido, dove le madri effettuano subito dopo il parto, la pelle a pelle anche con i late preterm, al reparto di patologia neonatale dove i genitori possono stare vicino ai loro piccoli e possono, in momenti dedicati, prendersene cura direttamente con la Kangaroo therapy fino alla dimissione, quando verrà il momento del rientro a casa. Ai genitori dei nati prematuri che vengono dimessi dall’ospedale San Giuseppe, da circa un anno, viene offerta la possibilità di partecipare al corso di sostegno alla genitorialità "Il tocco che nutre".

Fonte: Asl Toscana Centro - Ufficio stampa

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