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Sarà digiatlizzato l'archivio edilizio a Santa Croce: "Oltre 32mila pratiche"

Carlo Renato Rusconi (foto gonews.it)

Sono oltre 32mila i documenti che compongono l'archivio edilizio del comune di Santa Croce sull'Arno. Un mare di pratiche tra permessi a costruire, mappe, disegni, annotazioni e tutte le altre tipologie di documenti del settore urbanistico- edilizio, che raccontano la storia del territorio a cominciare dai primi anni del ventesimo secolo per arrivare fino ai giorni nostri.
Ora questa mole importante di documenti verrà digitalizzata e resa disponibile attraverso la rete informatica agli uffici del terzo piano del palazzo comune, dove si trova il settore urbanistico. Un processo lungo e che però porterà a un aggiornamento dell'Ente, che passerà dalla consultazione cartacea a quella digitale, rendendo il servizio più efficiente e soprattutto mettendo al sicuro i documenti alle insidie del tempo e della conservazione. Un lavoro che non si esaurirà in un anno o due, ma che richiederà tempo e attenzione da parte di una ditta di esperti che è in corso di individuazione.
Inoltre l'operazione avrà anche un valore di tutela di un patrimonio storico, che altrimenti prima o poi, fosse solo per la vetustà di alcuni documenti, rischia di andare perso con il passare del tempo. A curare l'intera operazione è l'assessore alla semplificazione amministrativa Renato Rusconi che spiega: “Al momento - dice Rusconi - sono stati digitalizzati solo i documenti prodotti dal 2020, quindi quelli degli ultimi anni, ma noi vorremmo arrivare un domani ad avere tutto l'archivio digitalizzato. Per affrontare il lavoro di digitalizzazione abbiamo deciso di dividere i documenti in vari gruppi. I primi che vorremmo mettere al sicuro sono quelli più vecchi, ovvero quelli dalle origini fino al 1959. Si tratta di una mole di circa 1508 documenti. Tra questi alcuni hanno anche un valore storico e identitario per il nostro territorio. Ad esempio proprio in questo gruppo di documenti vi è anche il progetto originario del palazzo comunale che al tempo della sua progettazione era nato come "casa del fascio”.
Si tratta di una prima tranche di documenti che verranno digitalizzati tra quest'anno e l'anno prossimo. Poi terminato questo gruppo i lavori continueranno con i faldoni compresi tra il 1960 e il '69 (2473) e poi dal 1979 al '79 (2195) e successivamente arrivare a quelle dal 1980 al 1999 (12970) per poi gradualmente arrivare al 2019.
“La decisione di digitalizzare tutte le pratiche edilizie del comune, nasce da vari motivi, in primo luogo la semplificazione nella consultazione”. Spiega l'assessore alla semplificazione amministrativa Renato Rusconi. “Molte sono pratiche importanti che gli uffici, ad esempio per dare risposte sulle questioni odierne, devono ancora consultare a cominciare dalle annotazioni dei vari progetti. Poi c'è il problema conservativo di mettere al sicuro i documenti dall'avanzare del tempo, visto che adesso sono conservati in uno scantinato, che non è proprio il luogo ideale e poi c'è la questione legata alla sicurezza sul lavoro. Infatti attualmente per consultare un documento i dipendenti del settore urbanistica, devono scendere nello scantinato del comune, dove si trova l'archivio, poi risalire le scale con i faldoni in mano e poi successivamente riportarli a posto. Tutto questo accade passando dalle scale e rischiando anche di poter cadere o inciampare visto che spesso i dipendenti comunali spostano faldoni voluminosi. Infine c'è la questione della tutela della memoria urbanistica ed edilizia di un territorio che credo vada preservata. Nel complesso si tratta di un 'operazione innovativa per questo comune, - spiega Rusconi - che un domani potrebbe aprire anche nuove prospettive in termini di semplificazione amministrativa”.
L'intera operazione verrà fatta a costo zero per il comune, in quanto, anche se si tratta complessivamente, negli anni di un investimento abbastanza consistente, “L'operazione spiega l'assessore - si finanzierà con i costi di segreteria che i cittadini e i professionisti sostengono per accedere ai documenti, quindi nessun aggravio di costi per l' Ente, anzi alla fine di questo processo si risparmierà tempo e denaro potendo dare risposte più veloci agli utenti”.

Fonte: Comune di Santa Croce sull'Arno

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