Sole, musica, colori e profumo di tartufo: l'apertura della 53ª edizione della Mostra Mercato del Tartufo Bianco di San Miniato
Il suono dei tamburi del corteo storico e l’intenso profumo del tartufo riempiono le strade di San Miniato per l'apertura della 53ª edizione della Mostra Mercato del Tartufo Bianco di San Miniato, che si tiene il 16, 17, 23, 24, 30 novembre e 1 dicembre. Tre weekend dedicati al re della tavola, sua maestà il tartufo bianco, e non solo.
“Ciò che rende importante, unica e bella la nostra manifestazione è quel mix di esperienza, impegno e collaborazione tra tartufai, commercianti, vignaioli, ristoratori ed espositori vari che, con la loro professionalità e il loro entusiasmo, riescono a rendere sempre più grande la mostra e la città di San Miniato, esaltando al meglio le sue eccellenze. Comunicare la bontà, il pregio e la rarità del tartufo bianco non è sufficiente per un territorio come il nostro: vogliamo evidenziare quanto sia importante la terra dove questo gioiello nasce, perché le nostre colline sono territori sani, puliti, curati e ordinati”. Così Azzurra Gronchi, Presidente di San Miniato Promozione, che continua: “Quest’anno si vede finalmente realizzato il primo museo del tartufo bianco a San Miniato, il Mutart (Museo del Tartufo delle Colline Samminiatesi), aperto ad aprile e fortemente voluto dal nostro ex presidente Marzio Gabbanini, che rimarrà nella storia di San Miniato per aver regalato alla città un luogo degno dove celebrare il suo tesoro ogni giorno dell’anno. Il museo sarà al centro di questa 53ª edizione”.
“Questo è un evento di caratura nazionale e lo dimostra il livello delle persone presenti – aggiunge Andrea Pieroni, Consigliere del Consiglio Regionale – Mi unisco agli auguri per Azzurra Gronchi, che raccoglie un testimone ben saldo, prendendo l’eredità di Marzio Gabbanini. La Mostra racchiude moltissimi significati, e per questo la vicinanza della Regione è convinta e dovuta, poiché queste colline raccontano il territorio di una Toscana diffusa e autentica, che va valorizzato”.
L’evento si è aperto sabato mattina all’interno della sala dell’Auditorium Crédit Agricole di piazza Bonaparte, con la nomina dei cinque nuovi ambasciatori del Tartufo Bianco di San Miniato. Il titolo, che ha una valenza prettamente simbolica, premia personaggi importanti del nostro panorama nazionale, conferendo loro l’incarico di rappresentare in Italia e all’estero la meraviglia del tartufo bianco e la bellezza del comune di San Miniato.
Quest’anno sono stati nominati cinque nuovi ambasciatori: Maura Latini, presidente di Coop Italia; Francesco Palumbo, direttore della Fondazione Sistema Toscana; Ofelia Passaponti, Miss Italia 2024; Marzio Gabbanini, presidente di Dramma Popolare, e Oscar Farinetti, fondatore di Eataly. Domenica 17, invece, saranno proclamati altri due ambasciatori del tartufo bianco di San Miniato nel mondo: il doppio argento olimpico Filippo Macchi e Zia Caterina, nota per le sue attività a favore dei bambini del Meyer di Firenze.
“Questa è una giornata importante per San Miniato, e noi siamo felici di mettere a disposizione l'auditorium per iniziative straordinarie come questa – dichiara Massimo Cerbai, direttore Toscana-Umbria di Crédit Agricole Italia – I riconoscimenti conferiti rappresentano un segnale di ciò che queste persone hanno fatto nei rispettivi ambiti. Questo territorio è attrattivo a 360 gradi: dalla ristorazione all’arte, alla cultura, tutti valori aggiunti per la nostra comunità”.
Durante la celebrazione si è tenuto anche un momento di cordoglio in ricordo di Giorgio Morelli, storico tartufaio di San Miniato, ricordato così dal Sindaco Giglioli: “Quest’anno inauguriamo purtroppo con la scomparsa di Giorgio Morelli, decano dei tartufai, che tanto si era speso per questa festa e per valorizzare l’immagine del nostro tartufo. A lui dobbiamo la nascita dell’Associazione Tartufai, che oggi conta oltre 400 associati; ed è sempre grazie a lui se oggi inauguriamo questa mostra, perché ci ha messo tutta la sua forza di volontà, credendoci anche quando non era facile”.
La celebrazione è stata poi allietata dalle struggenti note del violino del maestro Luca Volpi, che, attraverso le sue dolci melodie, ha riempito di emozione e gioia la sala dell’Auditorium
Una volta celebrati i nuovi ambasciatori del Tartufo Bianco, la festa si è poi spostata all’esterno, dove i figuranti del centro storico hanno aperto la strada, nelle vie cittadine, alle varie autorità presenti, per ‘scortarle’ fino a piazza del Duomo. Davanti alla cittadinanza riunita in festa, il Sindaco Giglioli ha dato il via ufficiale alla 53ª Mostra del Tartufo Bianco, con il taglio del nastro.
In merito all’evento, il Presidente della Regione, Eugenio Giani, ha dichiarato: “San Miniato è la capitale toscana del tartufo, dove il tartufo si celebra ogni mese dell’anno. E poi, 70 anni fa, in questo territorio fu trovato il tartufo più pesante della storia, donato all’allora presidente degli Stati Uniti Dwight Eisenhower, una sorta di omaggio per quanto fatto negli anni precedenti. Tutti gli ambasciatori potranno portare in alto il valore del nostro tartufo, ampliando quella rete di comunicazione attraverso la quale San Miniato si fa conoscere a livello mondiale. San Miniato è una città dove si è fatta la storia con la S maiuscola, da Federico II a Napoleone, da Giosuè Carducci a Mario Luzi”.
Per la giornata di domani, domenica 17 novembre, un ricco programma di eventi per tutti. Si parte alle 13 con il cooking show “A tavola con i vip” con l’attore Andrea Giuntini e la chef Irene Salvadori (costo 25 euro). Poi alle 15 seguirà l’appuntamento con chef Emiko Davies dell’Enoteca Marilù (San Miniato) e alle 16.30 sarà il turno di Daniele Zingoni del ristorante La Dispensa (Lamporecchio). A coordinare i cooking show sarà presente lo chef e docente dell'Enriques di Castelfiorentino Marco Nebbiai.
Ci sarà spazio anche per l’arte, con alcune mostre a Palazzo Grifoni, nella Via Angelica e all’Orcio d’Oro. Senza dimenticare musei e monumenti: si parte dal Mutart, il Museo del tartufo di via IV Novembre 20; e poi l’oratorio di Sant’Urbano e la cappella di San Pietro Martire; la Rocca di Federico II, la Sala delle Sette Virtù e l’oratorio del Loretino nel palazzo comunale; senza dimenticare il Museo Diocesano d’arte sacra, la Torre di Matilde, il Museo del conservatorio di Santa Chiara, il Museo della Misericordia e il Museo della Memoria (MuMe).
Antonio Lanzo