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‘Osterie d’Italia 2025’, la Toscana ancora sul podio

La Toscana si conferma ancora una volta terra di tradizioni enogastronomiche e attenzione ai principi della sostenibilità e rimane sul podio nel “sussidiario” di Slow Food ‘Osterie d’Italia 2025’ (insieme a Campania e Piemonte).

Centotrentadue le osterie toscane presenti, 20 le novità. Ventisette le Chiocciole assegnate, di cui 4 nuove; 71 bottiglie premiate e 12 riconoscimenti Bere Bene per bevande non enologiche. Questi i numeri della nostra regione raccontati nella 35esima edizione della storica guida del ‘mangiarbere all'italiana’, presentata questa mattina (giovedì 14 novembre) nella sede Consiglio regionale della Toscana.

Sono intervenuti il presidente dell’Assemblea legislativa Antonio Mazzeo e il consigliere regionale portavoce dell’opposizione Marco Landi, che ha promosso l’evento. Con loro Francesca Mastrovito e Francesco Ranzani, rispettivamente curatrice nazionale e coordinatore regionale di ‘Osterie d’Italia 2025’, Gian Marco Mazzanti vicepresidente di Slow Food Toscana e i 4 osti toscani Sara Biancalana del Quinto Quarto di Camaiore (Lucca), Andrea Alisi di ‘Nonno Cianco’ di Cutigliano (Pistoia), ⁠Cristian Borchi, dell’Antica Porta di Levante di Vicchio (Firenze), Lorenzo Ricci, dell’Osteria dell’Enoteca di Firenze. Ha moderato Chiara Gori referente comunicazione Slow Food Toscana.

Le provincie con il maggior numero di nuovi ingressi sono Lucca e Pisa (ben 4) e Firenze (con 3). La Toscana si conferma inoltre la regione con più ‘locali quotidiani’: 20, di cui 10 nella città di Firenze.

“Presentare in Consiglio regionale ‘Osterie d'Italia 2025’ è un modo per dire grazie ai tanti ristoratori alle tante ristoratrici toscane che ogni giorno con impegno passione, dedizione e anche tanta fatica, fanno conoscere ai cittadini del mondo le qualità enogastronomiche della nostra terra – ha affermato Antonio Mazzeo - . La Toscana è terra di arte, cultura e bellezza, ma anche di buon cibo e di ottima ristorazione e questo manuale, in cui vengono raccolte tutte le migliori osterie della regione, è un gran regalo per i cittadini del mondo che vengono a conoscerla”.

Marco Landi ha affermato come per lui sia “un onore essere promotore della presentazione in Regione Toscana di Osterie d’Italia per il terzo anno consecutivo”.

“I locali che vengono premiati in questa guida sono meritevoli di avere una grande attenzione alla tradizione e ai prodotti locali legati alla peculiarità dei nostri territori – ha detto - . Landi ha parlato dunque “di una narrazione della toscanità che trova nell’enogastronomia un complesso di valori imprescindibili che rappresentano un volano importante di promozione della regione. Attraverso le storie di questi locali si percepisce inoltre la passione grazie alla quale sono nati. Invito dunque tutti a comprarla o a scaricare la App”.

Di ottimo risultato per la regione ha parlato Francesco Razzani, coordinatore insieme a Gian Marco Mazzanti di ‘Osterie d'Italia’ per la Toscana, che ha evidenziato come quest’anno nella guida sia stata inserita una nuova categoria di locali, i ‘locali quotidiani’, in cui la Toscana ha il primato in Italia. “Si tratta di pastifici, gastronomie, botteghe con cucina e altre realtà dalla proposta informale e agile – ha spiegato - che incarnano appieno le caratteristiche fondamentali della nostra idea di osteria”.

Orgoglio toscano anche per i due premi assegnati quest’anno a Duccio Frullani de La Ciottolona di Grosseto come Miglior giovane cuoco e alla Zuppa di legumi Slow Beans di Nonno Cianco a Cutigliano (Pistoia) come Miglior piatto dell’anno.

Andrea Lisi, oste di ‘Nonno Cianco’, ha sottolineato come “il tratto che ci contraddistingue è quello di lavorare, nella stragrande maggioranza, solo prodotti del territorio”.

Lorenzo Ricci, oste dell’Osteria dell’enoteca di Firenze, locale chiocciolato, e di altri tre locali segnalati nella guida, si è detto molto fiero dei riconoscimenti. “Noi cerchiamo di lavorare con passione – ha spiegato - e di raccontare attraverso le storie che colpiscono anche noi: quelle dei piccoli produttori e delle tradizioni, che purtroppo stiamo perdendo. La nostra proposta gastronomica è incentrata sulla tradizione fiorentina ma con un tocco di modernità”.

Anche Sara Biancalana del Quinto Quarto di Camaiore (Lucca), premiato con la chiocciola e la bottiglia Bere bene, si è detta molto felice. “La nostra filosofia di ristorazione è l'impatto zero, il recupero e la rigorosa stagionalità – ha aggiunto - Il nostro menù cambia ogni tre mesi. Privilegiamo inoltre i tagli meno conosciuti che provengono da allevamenti etici e collaboriamo solo con i piccolissimi produttori”.

“Questo riconoscimento va a formalizzare la filosofia con cui si sviluppa tutta la nostra cucina e il nostro stile di vita – ha spiegato Cristian Borchi, oste dell’Antica Porta di Levante di Vicchio nel Mugello – a partire dalla scelta delle materie prime, fino alla relazione con il territorio e con i produttori, che sono fornitori ma anche amici”.

Le 27 Chiocciole Toscane sono: Nonno Cianco – Abetone Cutigliano (PT); Il Cappello di Paglia – Anghiari (AR); La Lina – Bagnone (MS); Il Tirabusciò – Bibbiena (AR); Quinto Quarto – Camaiore (LU); La Taverna di Vigliagli – Castelnuovo Berardenga (SI); Il Grillo è Buoncantore – Chiusi (SI); La Solita Zuppa – Chiusi (SI); Tenuta di Paganico – Civitella Paganico (GR); Bel Mi’ Colle – Colle di Val d’Elsa (SI); Osteria del Teatro – Cortona (AR); Leonardo Torrini – Firenze (FI); Osteria dell’Enoteca – Firenze (FI); La Burlanda – Fosdinovo (MS); Oste Scuro – Grosseto (GR); Azzighe-Osteria a Metà – Livorno (LI); Il Mecenate – Lucca (LU); Locanda Agricola Posapiano – Montecarlo (LU); La Ciottolona – Montieri (GR); Il Libridinoso – Murlo (SI); L’Oste Dispensa – Orbetello (GR); Peposo – Pietrasanta (LU); La Bottegaia – Pistoia (PT); La Tana degli Orsi – Pratovecchio Stia (AR); Antico Ristoro Le Colombaie – San Miniato (PI); Il Conte Matto – Trequanda (SI); Buonumore – Viareggio (LU).

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