Muore 69enne in cartiera dopo incidente sul lavoro
Un uomo di sessantanove anni, Luca Cavati, è morto in un incidente sul lavoro in provincia di Lucca. La vittima, residente in provincia di Pistoia, è mancata poco dopo le 9.30 di oggi, martedì 12 novembre. Si trovava al lavoro all'interno dello stabilimento di Lucca in una cartiera in via Acquacalda a San Pietro a Vico.
Avrebbe perso la vita sul colpo dopo essere stato travolto da un carrello elevatore. Il mezzo era guidato da un collega, che stava facendo manovra. Sul posto il personale sanitario del 118, ma anche la polizia e i tecnici della prevenzione degli incidenti sul lavoro dell'Asl Toscana Nord Ovest.
Nardini: "Notizia terribile"
"Una terribile notizia mi arriva proprio mentre sono a Firenze alla manifestazione indetta da Cgil, Cisl e Uil preoccupati per la crisi del settore moda: un uomo di 69 anni è morto travolto da un carrello elevatore in una cartiera. Saranno le indagini a fare piena luce su quanto accaduto e chiarire eventuali responsabilità, ma una cosa mi sento di dirla subito: ogni morte sul lavoro è un fallimento". Lo afferma l'assessore regionale Alessandra Nardini sull'uomo morto in una cartiera nella provincia di Lucca stamani. "
Mi ha colpita l'età del lavoratore. Forse anche su questo, sul fatto che a 69 anni un uomo sia ancora a lavorare in una cartiera, servirebbe aprire una riflessione e correggere l'ennesima stortura che non possiamo non vedere". Una morte sul lavoro, ancora Nardini, "è un fallimento che richiama tutti, istituzioni, enti preposti ai controlli, imprese, organizzazioni sindacali e datoriali a un impegno comune che vada ben oltre il cordoglio e potenzi sinergie, buone pratiche, regole e controlli, formazione, per fermare una strage inaccettabile. La sicurezza e la salute sul lavoro sono un diritto, nessuno deve infortunarsi, ammalarsi o morire lavorando. È immorale, è indegno per un Paese che voglia dirsi civile".
UGL: "Cordoglio"
"Esprimo il mio più profondo cordoglio per la tragica scomparsa dell'operaio investito da un carrello elevatore presso la cartiera Modesto Cardella a San Pietro a Vico, nella provincia di Lucca. Questo ennesimo incidente mortale sul lavoro rappresenta una ferita intollerabile e pone l'attenzione sulla necessità urgente di rafforzare le misure di sicurezza nei luoghi di lavoro. L’UGL è vicina alla famiglia della vittima in questo momento di dolore. Ancora una volta, sottolineiamo l’importanza di un impegno condiviso tra istituzioni, datori di lavoro e sindacati per garantire che le normative sulla sicurezza vengano rispettate e applicate con rigore. È indispensabile investire nella prevenzione e nella formazione dei lavoratori per ridurre il numero di incidenti sul lavoro, soprattutto in settori ad alto rischio come quello industriale. L’UGL continuerà a battersi affinché tragedie come questa non si ripetano e per promuovere una cultura della sicurezza che tuteli la vita e la dignità dei lavoratori". Lo hanno dichiarato in una nota congiunta Paolo Capone, Generale dell'UGL e Massimiliano Dominici, Segretario Regionale UGL Toscana, in merito all'incidente sul lavoro in cui ha perso la vita un operaio investito da un carrello elevatore presso la cartiera Modesto Cardella a San Pietro a Vico, nella provincia di Lucca.
Il Vescovo: "Profondo dolore"
Il dolore e la vicinanza di monsignor Fausto Tardelli alla famiglia di Luca Cavati, operaio di 69, originario di Pescia e residente a Spiante di Altopascio morto questa mattina schiacciato da un carrello elevatore in movimento nella cartiera dove lavorava da anni a San Pietro a Vico (LU). «Oltre la rabbia serve l’impegno di tutti perché non si ripetano questi drammi sul lavoro» «Partecipo a questo profondo dolore e sono vicino alla famiglia di Luca Cavati, alla moglie e ai due figli», ha dichiarato il vescovo Fausto Tardelli appresa la notizia dell’incidente sul lavoro avvenuto in una cartiera a San Pietro a Vico in provincia di Lucca e che ha causato la morte dell’operaio.
«Purtroppo ancora una volta il nostro territorio e la nostra comunità vengono rattristati da questo fatto gravissimo, una morte sul lavoro, un flagello, una sconfitta sociale che sembra continuare a durare nel nostro Paese visti i drammatici numeri di quest’anno. Piangiamo ancora la perdita di un uomo, esprimiamo solidarietà ai familiari, con sincerità e commozione, ma questo non basta, come non è sufficiente la rabbia del momento. Occorre l’impegno di tutti affinché questi drammi non si ripetano. Dobbiamo cambiare. Tutti. Non possiamo abituarci agli incidenti sul lavoro, né rassegnarci all’indifferenza verso gli infortuni».