Accorpamento istituto Gonnelli, il senatore Parrini (PD): "Non esistono ragioni oggettive"
"Nella vicenda dell'autonomia dell'Istituto Comprensivo Gonnelli di Gambassi e Montaione il dato più evidente è che non esistono ragioni oggettive per cancellarla, determinando così la necessità di accorpare la sua dirigenza con quella di un altro istituto ancora da individuare ma di sicuro lontano decine di chilometri", così il senatore PD Dario Parrini in merito all'accorpamento dell'Istituto Comprensivo Gonnelli di Gambassi e Montaione sui suoi canali social.
"Non può giustificare tale scelta - scrive Parrini - il numero di iscritti. Men che meno può giustificarla la nobile storia, che nessuno nega e tutti rispettiamo, del Liceo Galileo di Firenze, che però i numeri non li ha, e che, in caso di accorpamento, dovrebbe probabilmente condividere la dirigenza con un istituto posto a non più di qualche isolato di distanza. È sempre un iniquo modo di decidere quello consistente nel colpire chi ha i requisiti per salvaguardare chi non li ha. Siamo di fronte ad un metodo tale da richiedere la più ferma e rigorosa delle proteste. Spiccano poi altri due problemi politici generali da esaminare. Riguardano la città metropolitana e il suo consiglio, cui spetta la decisione finale su queste materie".
"Prima questione. Che identità vogliono dare alla Metrocittà i componenti del consiglio metropolitano? Vogliono che sia un passivo e subalterno organo attuatore dei desiderata del comune capoluogo anche quando è ovvio che ci sono altre e più fondate esigenze da tutelare e che non tutelarle significa compiere una forzatura inammissibile creatrice di un pessimo precedente?
Oppure vogliono che sia un organo indipendente e autorevole in grado di governare con equilibrio e su un piede di pari dignità il rapporto tra le varie e diverse realtà territoriali che la costituiscono?
Seconda questione. Come si prendono le decisioni in seno alla Metrocittà? In modo opaco e fuori dagli organismi, con annunci estemporanei fatti senza consultare le parti sociali e istituzionali che hanno voce in capitolo e il diritto di essere coinvolte? Oppure in modo ampiamente partecipato e trasparente, dando il giusto peso a tutte le opinioni qualificate e rappresentative? Immaginare quale sia la risposta più giusta a questi interrogativi è piuttosto facile. In ballo, in questa storia, c'è molto di più del futuro di un istituto scolastico".