Beko, delusione per la mancata presentazione del piano industriale
La Toscana è pronta a fare la sua parte per il rilancio della produzione Beko a Siena. “Se ci sono investimenti e un progetto se ne può ragionare insieme – dice il consigliere del presidente Giani per ler crisi aziendali Valerio Fabiani, uscito a sera dal Ministero delle imprese e del Made in Italy a Roma, dove era stato organizzato un tavolo con i vertici europei della multinazionale turca -. VIceversa, se fossimo invece di fronte ad un’operazione di tipo speculativo, visto che incorporando Whirlpool con la nascita di Beko Europe, mentre il gruppo turco si accaparrava nuove importanti porzioni di mercato la prima mossa è stata quella di chiudere gli stabilimenti prima in Polonia e poi in Gran Bretagna, allora non ci stiamo e faremo di tutto per non consentirlo”.
C’è delusione dopo l’incontro di ieri al Ministero, dove erano presenti tutte le organizzazioni sindacali, le Regioni, i Comuni e le Province coinvolte, il management di Beko Europe, il ministro Urso e la sottosegretaria Bergamotto.
In Toscana, a Siena nello stabilimento ex Whirpool di via Toselli dove si producono congelatori, lavorano 299 lavoratori, impiegati oramai una settimana al mese, tra cassa integrazione e riposi forzati.
A Roma era attesa la presentazione del piano industriale e un confronto nel merito. “Ma non c’è stata – dice ancora Fabiani – e per la seconda volta è stata rappresentata solo la fotografia della realtà, senza alcuna proposta, iniziativa e idea da parte della società per il futuro”. Tutto rimandando ad un ulteriore confronto in cui il Governo metterà al tavolo solo azienda e parti sociali.
“L’azienda ribadisce che la situazione è grave, nonostante gli investimenti fatti da Whirpool negli anni. Abbiamo spiegato che a Siena investimenti non ce ne sono stati, e se da noi la situaizone è critica è soprattutto per questo motivo” continua Fabiani. “Abbiamo talmente contezza del fatto che serva investire per cambiare - prosegue- che manderemo ai vertici della società l’accordo sottoscritto in Regione con tutte le organizzazioni sindacali senesi per un piano straordinario per la formazione dei dipendenti che può arrivare fino a tremila euro a lavoratore o lavoratrice coinvolti. E ci aspettiamo che anche il Governo faccia la sua parte in questo senso”.
“Ma servono investimenti e un progetto da parte dell’azienda ” conclude Fabiani.
Fonte: Toscana Notizie