Ottant'anni dalla Liberazione di San Miniato, la mostra diventa permanente alla Casa Culturale
La Fondazione Dramma Popolare di San Miniato promuove l’esposizione permanente della mostra dal titolo “San Miniato, Luglio 1944 - L’arte contemporanea per gli ottant’anni dalla Liberazione”, curata da Filippo Lotti e presentata a Palazzo Grifoni in San Miniato nel luglio scorso, decidendo di concederla in comodato d’uso gratuito alla Casa Culturale di San Miniato Basso.
La presentazione avverrà sabato 9 novembre 2024 alle ore 16.30 a cui parteciperanno il sindaco di San Miniato Simone Giglioli, l’assessore Marino Gori, il parroco di San Miniato Basso don Fabrizio Orsini, con gli interventi di Marzio Gabbanini, presidente del Dramma Popolare di San Miniato, Vincenzo Mastroianni, presidente della Casa Culturale di San Miniato Basso, Anna Gaetani, presidente del Circolo ARCI di San Miniato Basso e Filippo Lotti, curatore della mostra.
Le opere sono degli artisti: Fabrizio Beconcini, Adriano Bimbi, Fabio Calvetti, Laura Corre, Elio De Luca, Raffaele De Rosa, Elena Facchini, Paolo Fedeli, Franco Mauro Franchi, Danilo Fusi, Alberto Gallingani, Gianfranco Giannoni, Giuliano Giuggioli, Alessandro Grazi, Paolo Grigò, Riccardo Luchini, Luca Macchi, Vanessa Mancini, Gabriele Novelli, Paolo Nuti, Nico Paladini, Marcello Scarselli, Paolo Staccioli, Lorenzo Terreni, Giancarlo Vaccarezza, Maurizio Zani.
A disposizione dei presenti il catalogo della mostra con il testo critico di Antonio Natali, già direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze. "Una mostra di pittura - dice Filippo Lotti - che è un tributo visivo alla resilienza, al coraggio e alla speranza che hanno animato la nostra comunità in quei tempi bui. Ventisei gli artisti individuati tra i nomi più noti del panorama artistico toscano da me invitati ad elaborare un dipinto ciascuno ispirato ai fatti storici sanminiatesi del luglio 1944. Ad ognuno è stata data libera interpretazione; provenienze, generazioni ed esperienze diverse, ma tutti impegnati a dare voce poetica e immagine a questi avvenimenti. Le opere sono state realizzate con varie tecniche pittoriche, vari supporti e altrettante forme espressive ed iconografiche, ma tutte dello stesso formato (80x60 cm). Ne sono nati così 26 lavori diversi tra loro e proprio in questo sta la particolarità della raccolta. Il percorso espositivo è un viaggio emozionale e riflessivo, che guida il visitatore attraverso i momenti salienti della Guerra e della Liberazione, fino alla rinascita della nostra città. Ogni tela, ogni pennellata racconta una storia, trasportandoci indietro nel tempo e ricordandoci l’importanza di mantenere viva la memoria".
"[...] San Miniato - scrive Gabbanini - alla fine del secondo conflitto mondiale, nel 1944, vicina alla linea del fronte sull’Arno, è al centro di un’aspra lotta partigiana, dei cannoneggiamenti alleati, con gran parte degli edifici del centro minati e fatti saltare dai tedeschi per garantire alle proprie truppe una ritirata più agevole. Il dolore e la paura si legano alla distruzione, ai fatti del Duomo, in cui morirono cinquantacinque persone e più di cento rimasero ferite, al crollo della Rocca, la Torre di Federico II, simbolo della città, mentre San Miniato, città liberata il 24 luglio, dà la misura dell’euforia inevitabile scaturita dall’entrata delle truppe alleate, dall’attesa spasmodica di una libertà finalmente riconquistata, dalla volontà immediata della ricostruzione, dalla speranza e dalla gioia di un futuro realmente diverso".
"La Casa Culturale – dichiara Mastroianni – ringrazia sentitamente Il Dramma Popolare di San Miniato ed il suo presidente, Marzio Gabbanini, per la concessione in comodato d'uso gratuito della mostra curata da Filippo Lotti. La scelta di poterla esporre nei nostri spazi, che è un luogo d'incontro aperto a tutta la comunità, ci inorgoglisce e noi ci impegniamo ad esserne gelosi custodi. La Resistenza è passata anche di qui; la Casa Culturale è nata sulla scia di un bisogno di ritrovare comunità nel secondo dopoguerra e non ultimo il fatto che la piazza su cui ci affacciamo è dedicata a Giulio Scali, un partigiano sanminiatese".
L’evento, organizzato dalla Fondazione Dramma Popolare di San Miniato con la Casa Culturale, vede la collaborazione del Circolo ARCI San Miniato Basso, ANPI Sezione di San Miniato, la Fondazione San Miniato Promozione e FuoriLuogo - Servizi per l’Arte.
Fonte: Ufficio stampa